Oggi, lunedì 2 giugno, si celebra il 79esimo anniversario della Festa della Repubblica. Il capo dello Stato, Sergio Mattarella, accompagnato dal ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha reso omaggio al milite ignoto e depositato all’altare della patria la corona d’alloro. Poi il passaggio delle Frecce Tricolori. Presenti anche la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, con i presidenti di Camera e Senato, Lorenzo Fontana e Ignazio La Russa, e il presidente della Corte costituzionale, Giovanni Amoroso.

26 stazioni ferroviarie illuminate con il tricolore per il 2 giugno
In occasione del 2 giugno, Festa della Repubblica, 26 stazioni ferroviarie italiane sono state illuminate con i colori della bandiera italiana. È un’iniziativa organizzata dal Gruppo FS per celebrare la ricorrenza del referendum del 1946. Le facciate di alcune tra le principali stazioni del Paese – tra cui Roma Termini, Torino Porta Susa, Napoli Afragola, Reggio Calabria Centrale, Olbia – sono state illuminate con luci verdi, bianche e rosse nella serata di domenica 1° giugno e verranno illuminate nuovamente in quella di oggi lunedì 2 giugno. Un gesto -sottolinea Fs – che vuole unire i cittadini attraverso uno spazio comune e quotidiano: le stazioni. Luoghi di transito, ma anche di incontro, che negli ultimi anni sono diventati parte di una strategia più ampia del Gruppo FS.
L’unica donna a comando di un settore della parata è della Polizia di Stato
La Polizia di Stato, che quest’anno compie 173 anni e al cui vertice è proposto il Capo della Polizia – Direttore Generale della Pubblica Sicurezza Prefetto Vittorio Pisani, sfila quest’anno nel nono settore al comando del Dirigente Superiore della Polizia di Stato Dott.ssa Lucia De Lemmi, unica donna al comando di un intero settore della parata. Il settore è aperto dalla Bandiera della Polizia di Stato, che quest’anno è stata insignita della medaglia d’oro al merito civile per i poliziotti che si opposero al regime di occupazione e alla legislazione razziale anche sino all’estremo sacrificio. Il loro valoroso contributo di sangue alla Guerra di Liberazione ha fatto registrare 164 caduti.

Il messaggio di Mattarella
“Settantanove anni or sono, il popolo italiano decretava, con il suo voto, la nascita della Repubblica, al culmine di un lungo percorso iniziato con la guerra di Liberazione. Con il referendum del 2 giugno 1946, gli italiani scelsero di proseguire in un cammino verso la affermazione di valori di libertà, democrazia e pace, trasfusi nella Costituzione che di lì a poco avrebbe visto la luce. Valori sui quali si fonda la nostra comunità civile e ai quali si rivolgono tutte le istituzioni chiamate ad operare in favore della collettività. Valori alla base dell’azione delle Forze Armate, con il loro contributo alla cornice di sicurezza in Italia e nel contesto internazionale”, ha scritto Mattarella nel messaggio inviato al capo di stato maggiore della Difesa, Luciano Portolano, in occasione della Festa della Repubblica. “La Repubblica -aggiunge il Capo dello Stato- è grata per il loro impegno alle donne e agli uomini delle Forze Armate, per i preziosi compiti ai quali, con abnegazione, assolvono in Patria e all’estero in una realtà che presenta crescenti minacce che sollecitano la solidarietà e la cooperazione in sede europea e atlantica“.
“L’Italia – ribadisce Mattarella- è fermamente schierata a sostegno di quanti operano affinché prevalgano i principi del diritto internazionale contro ogni aggressione e prevaricazione. Ed è nel ricordo di tutti coloro che hanno perso la vita nell’affermare tali valori che rivolgo un pensiero commosso ai caduti e alle loro famiglie. In questo giorno in cui si celebra la Festa della Repubblica giunga a tutti gli appartenenti alle Forze Armate l’augurio più fervido. Viva le Forze Armate, viva la Repubblica“.

Le parole della Meloni
“È un 2 giugno che come sempre ci deve rendere molto orgogliosi di quello che facciamo, quello che siamo noi, non come se fosse un fatto museale, celebriamo questa festa per ricordarci che quello che abbiamo qualcuno lo ha costruito. Lo dico anche in riferimento al fatto che considero francamente inaccettabile che dei professori che insegnano nelle scuole ci dicano che i bersaglieri sono divisivi. È grazie anche ai bersaglieri se noi oggi abbiamo una nazione, è grazie alle forze armate, è grazie a tutti quelli che si sono sacrificati per costruirla e forse questo dovremmo insegnare ai nostri giovani». ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, arrivando alla parata del 2 giugno sui fori imperiali.

“Il 2 giugno celebriamo la nascita della nostra Repubblica. Un giorno che ci ricorda chi siamo: un popolo fiero, capace di rialzarsi dopo le prove più dure, tenendo saldi i valori della libertà, dell’unità e dell’identità nazionale. Celebrare l’Italia oggi significa onorare chi ha dato la vita per difenderla, e chi ogni giorno la serve con coraggio, dedizione e silenzioso orgoglio. Essere italiani vuol dire appartenere a qualcosa di grande, che va difeso, amato, trasmesso. Buon #2giugno a tutti. Viva l’Italia!”: ha sottolineato su X la Meloni .
Le parole del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, su Gaza “sono state importanti e sono in linea con quello che ha già detto il governo. Ringrazio il presidente della Repubblica e sono d’accordo con lui”. Così la presidente del consiglio, Giorgia Meloni, ha risposto alle domande dei giornalisti arrivando in via dei Fori Imperiali. “Vado a votare, non ritiro la scheda. È una delle opzioni”. queste le parole della
Meloni, a margine della Rivista militare per la festa della Repubblica, interpellata dai cronisti sui referendum dell’8 e 9 giugno. La premier risulterà tra i votanti oppure no? Una circolare del ministero dell’Interno è chiara al proposito: “Per quanto attiene la rilevazione del numero degli elettori, appare utile rammentare che coloro che rifiutano la scheda non dovranno essere conteggiati tra i votanti della sezione elettorale”.
Questa frase significa che pur recandosi al seggio, la premier non sarà conteggiata tra i votanti e quindi il suo non voto non sarà inserito nel conteggio utile al raggiungimento del quorum (50% più uno) necessario affinchè i referendum siano considerati validi.
Abodi: “Onorati della rappresentanza alla parata di atlete e atleti dei gruppi sportivi militari”
“Oggi celebriamo la nascita della nostra Repubblica, la Repubblica Italiana, fondata 79 anni fa sui valori di libertà, democrazia e coesione sociale. Onorati ed emozionati della rappresentanza alla parata ai Fori Imperiali di atlete e atleti dei gruppi sportivi militari e dei corpi civili dello Stato, e di ragazze e ragazzi del Servizio Civile. Sport e Giovani, patrimonio prezioso della Nazione. Buon 2 giugno a tutti!”, ha scritto su X il ministro per lo sport e per i giovani, Andrea Abodi.
Crosetto: “Abbandonare l’illusione di una pace garantita per sempre”
“Occorre, purtroppo, abbandonare l’illusione di una pace garantita per sempre, difendendosi dalle minacce esterne e da quegli attori globali che considerano un orpello i nostri valori fondanti: la pace, la sicurezza, la libertà e la democrazia. Dobbiamo costruire una Difesa nazionale solida e interoperabile, che rafforzi e integri la Nato, attraverso la costruzione di un pilastro europeo della Difesa”. Questo uno dei passaggi del messaggio inviato dal ministro della Difesa Guido Crosetto per il 2 giugno.
Nordio: “L’indipendenza si difende con coraggio e armi”
“Quando suona la campana a martello della guerra come sta accadendo ora a poche centinaia di chilometri da qui, la dura realtà ci ricorda che l’indipendenza si difende con il coraggio e con le armi. Come la giustizia che senza la spada sarebbe umiliata e impotente, anche la libertà è fondata sulla forza militare. E’ questo l’avvertimento che ci inviano le bocche mute di questi morti”. E’ un passaggio del discorso tenuto dal ministro della Giustizia Carlo Nordio al Sacrario di Redipuglia in occasione del 2 Giugno. Il ministro ha spiegato i concetti di “patria, onore e dovere” per concludere sulla nostra attuale Repubblica: “Democratica, pacifica e stimata”.