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28 Marzo 2024 19:58
28 Marzo 2024 19:58

Il Comandante Generale dell’ Arma dei Carabinieri inaugura la Stazione San Cataldo a Taranto

Il ritorno sull’isola di un presidio di legalità è fondamentale per il sano sviluppo di tutta l’area ed il benessere della popolazione. garantirà una maggiore presenza istituzionale nei vicoli del borgo antico, a suggello della vicinanza dello Stato ai cittadini, che da sempre è tratto distintivo della Benemerita, contribuendo altresì a rivitalizzare l’intera area, che anticamente fu la prima zona cittadina ad accogliere i Carabinieri.

TARANTO – Questa mattina si è svolta la cerimonia di inaugurazione della sede della Stazione Carabinieri Taranto San Cataldo, già intitolata alla M.O.V.M. – Mar. Ca. Ettore D’AMORE alla presenza del Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, Generale di Corpo d’Armata Giovanni Nistri, del Comandante Interregionale Carabinieri “Ogaden”, Generale di Corpo d’Armata Vittorio Tomasone, del Comandante della Legione Carabinieri “Puglia”, Generale di Brigata Alfonso Manzo e delle massime autorità civili, religiose e militari della provincia jonica.

Il Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, accolto dal Comandante Provinciale dei Carabinieri di Taranto, Col. Luca Steffensen, ha rimarcato nel corso del suo intervento  come i Carabinieridebbano costantemente improntare il loro agire ai massimi valori etici e morali fungendo da esempio di rettitudine e fermezza, in quanto chiamati a vigilare quotidianamente sul rispetto delle leggi a garanzia della civile convivenza di ogni comunità”. Particolarmente delicato e oneroso è inoltre il compito dei militari in servizio presso la Stazione, unità di base dell’Arma, che con il loro “passo rassicurante” per i vicoli dei quartieri, costituiscono un punto di riferimento per la tutta cittadinanza.

 

il Comandante Provinciale di Taranto Col Stefensen, il Comandante Generale Gen. Nistri ed il comandante della Stazione Carabinieri Taranto San Cataldo, L.te Tomasi

Il ritorno sull’isola di un presidio di legalità è fondamentale per il sano sviluppo di tutta l’area ed il benessere della popolazione. A Taranto Vecchia, ciò è stato possibile grazie alla lungimiranza dei precedenti Comandanti, alla ferma volontà dell’Amministrazione Comunale a partire dall’ ex sindaco Ippazio Stefàno e alla proficua sinergia di tutte le componenti istituzionali, espressione di uno Stato coeso, che ha a cuore le istanze di sicurezza e la pacifica convivenza della comunità. Il presidio dell’Arma, con il suo trasferimento da via C. Giovinazzi nel Borgo a via Duomo nello storico “Palazzo Fornaro” nella città vecchia , antica dimora gentilizia risalente al diciottesimo secolo, garantirà una maggiore presenza istituzionale nei vicoli del borgo antico, a suggello della vicinanza dello Stato ai cittadini, che da sempre è tratto distintivo della Benemerita, contribuendo altresì a rivitalizzare l’intera area, che anticamente fu la prima zona cittadina ad accogliere i Carabinieri.

Ripercorrendo brevemente oltre 150 anni di storia infatti, appare d’obbligo ricordare che la Città di Taranto, già da pochi giorni dall’Unità d’Italia (17 marzo 1861), con ripetute suppliche e reiterati telegrammi, inviati a Torino al Ministro dell’Interno, aveva richiesto l’immediato invio, in sostituzione della vecchia ed odiata Gendarmeria Reale Borbonica, di una guarnigione di Carabinieri da insediare stabilmente nell’isola (ora Città Vecchia) che – recita un documento
dell’archivio storico di Taranto – “…con la loro disciplina moralizzasse questo popolo, tutelasse l’ordine, garantisse la proprietà ed invigilasse sulla vita dei nostri concittadini”.

 

La Compagnia dei Reali Carabinieri di Taranto si insediò proprio in Città Vecchia a pochi passi dall’attuale sede che oggi si inaugura, in seguito alla costituzione il 10 luglio 1861 della Legione di Bari, dalla quale dipendeva. Molteplici furono i compiti ai quali l’Arma dovette da subito far fronte: dalla lotta al brigantaggio che affliggeva soprattutto le zone rurali, a sedare i duri conflitti tra filo-borbonici e sostenitori del nuovo governo, a gestire il pericoloso clima di generale malessere diffusosi nelle contrade a seguito della mancata attuazione della promessa riforma agraria.

Con il passare del tempo, nel primo decennio del XX secolo, la città di Taranto si espanse oltre “l’isola” occupando una vasta zona denominata “Borgo” caratterizzata da bei palazzi in stile umbertino e così anche il Presidio dell’Arma dei Carabinieri si spostò nella via Giovinazzi, al centro del nuovo quartiere, ove si costituì successivamente il Gruppo Carabinieri di Taranto. Nell’anno 2014, dopo circa 100 anni, l’Amministrazione Comunale di Taranto guidata dal Sindaco Ippazio Stefàno , al fine di favorire uno stabile presidio di legalità nella “Città Vecchia” che potesse contribuire alla valorizzazione del patrimonio artistico-culturale nonché alla riqualificazione socio-ambientale del centro storico, propose di concedere all’Arma dei Carabinieri un’antica dimora gentilizia, denominata “palazzo Fornari”, da destinare a Comando Stazione ed a riportare  i Carabinieri  dopo un secolo “sull’isola”.

Fin da subito il progetto fu favorevolmente accolto dalla scala gerarchica che iniziò uno studio di fattibilità, riscuotendo anche il convergente consenso delle altre Istituzioni operanti sul territorio. Del resto, l’inaugurazione nella stessa “Città vecchia” del Monumento al Carabiniere, avvenuta il 27 giugno 2014 alla presenza del Comandante Generale in carica,  il Generale Leonardo Gallittelli (peraltro nato a Taranto) , aveva fornito le basi per un percorso virtuoso, il cui contenuto non poteva essere meramente celebrativo.

La realizzazione del progetto avrebbe anche risolto le annose problematiche della Stazione Carabinieri di “Taranto Centro”, sito, come detto, in via Giovinazzi (in un palazzo di proprietà della Provincia di Taranto), caratterizzato da costi di locazione particolarmente elevati e da ambienti in precarie condizioni strutturali che richiedevano importanti interventi di ristrutturazione e nel contempo avrebbe sanato talune criticità della “Città Vecchia” che priva di presidi di polizia, risultava sottratta ad una efficace ed adeguata azione di controllo del territorio a differenza della zona “Borgo”, caratterizzata invece da un’alta concentrazione degli stessi, è da considerarsi “area sensibile” sotto il profilo dell’ordine e della sicurezza pubblica.

Il Borgo Antico ( o città vecchia) di Taranto ospita peraltro importanti sedi istituzionali quali l’Arcivescovato, il Polo Universitario, il Tribunale per i Minorenni, il Palazzo di Città e vari Servizi Sociali nonché siti di particolare interesse storico-artistico ed archeologico, hanno indotto l’ Amministrazione Comunale grazie ai favorevoli riscontri pervenuti dai vari schieramenti politici nonché dalla locale cittadinanza,  a deliberate nel settembre 2015 la cessione per 30 anni a titolo gratuito dell’immobile all’Arma dei Carabinieri per la realizzazione del Comando Stazione.

In seguito, durante una riunione Comitato Prefettizio per l’ Ordine e la Sicurezza Pubblica, il Prefetto di Taranto ha avviato – per la su parte di competenza – le necessarie procedure Ministeriali per la costituzione del nuovo Presidio manifestando, anch’egli, il totale pieno consenso all’iniziativa. Ottenute le previste autorizzazioni ed effettuati importanti lavori di ristrutturazione ed adeguamento dello stabile alle specifiche necessità operative,  la Stazione Carabinieri Taranto Centro è stata spostata nel luglio 2018 all’interno dello storico “palazzo Fornari”, assumendo la nuova denominazione di Taranto San Cataldo, pur non variando le precedenti competenze territoriali che copre un’ area di 3 kmq, con una popolazione di circa 40.000 residenti.

Il Presidio ha da subito riscosso il plauso della popolazione che vede nella Stazione Carabinieri un punto di riferimento per la civile convivenza e finalmente, all’interno “dell’isola”, la parte più antica della città di Taranto per sin troppo tempo lasciata all’incuria ed al degrado, un simbolo di legalità per riportare ordine e sicurezza tra quei vicoli, finora malfamati. Durante la cerimonia – alla quale hanno preso parte anche una rappresentanza di alunni della scuola “Consiglio”, soci dell’Associazione Nazionale Carabinieri e delle altre Associazioni Combattentistiche e d’Arma con rispettivi Labari, l’attuale Sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci ha consegnato il Tricolore al Comandante della Stazione, Lgt. C.S.  Mario Tomasi, che lo ha prontamente issato sulle note dell’inno nazionale suonato dagli allievi del “Conservatorio Paisiello”.

La manifestazione è proseguita con il taglio del nastro da parte della madrina della cerimonia, l’Avvocato Loredana Del Core, la benedizione dello stabile a cura dell’Arcivescovo Metropolita della città di Taranto, Monsignor Filippo Santoro e con un momento di raccoglimento in ricordo dei caduti. Subito dopo, le Autorità convenute ed i gentili ospiti hanno potuto visitare i locali del palazzo gentilizio, risalente al XVIII sec., nel cui interno sono custoditi veri e propri tesori d’arte, tra cui un ipogeo perfettamente conservato e soffitti lignei “a cassettoni” finemente decorati che fanno del presidio militare, oltre che una sede funzionale, anche un vero e proprio punto di riferimento storico – artistico della città vecchia di Taranto.

Per il Procuratore capo della repubblica di Taranto, dr. Carlo Maria Capristo  “Il generale Nistri è stato molto chiaro. È un presidio che aiuta tutti i tarantini. Fa onore non solo all’Arma ma rappresenta l’orgoglio di tutte le istituzioni che a Taranto lavorano in squadra. Oggi, infatti, abbiamo posto un altro tassello di questo lavoro di squadra“. Per l’arcivescovo di Taranto, Mons. Filippo Santoro, presente alla cerimonia. “Oggi è un momento straordinario per Taranto. Non c’era ricorrenza del patrono San Cataldo o altro avvenimento importante in cui non ricordavo la necessità di quest’opera“.

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