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9 Dicembre 2025 03:47

Ufficializza la trattativa esclusiva per la cessione di Gedi ai greci del Gruppo Antenna

E’ la prima volta che viene ufficializzata la possibile vendita del gruppo editoriale, passato dall' accoppiata Caracciolo-De Benedetti ad Exor (famiglia Elkann-Agnelli) che ora tratta la vendita con i greci del gruppo Antenna.

Domenica 7 dicembre l’Ansa ha lanciato alle 17:37 la dichiarazione di un portavoce di Gedi, che ha confermato che ‘proseguono le trattative con il gruppo greco Antenna. Scrive l’Ansa: “Le trattative con il Gruppo Antenna proseguono positivamente; le ipotesi di discussioni alternative con altre controparti non hanno alcun fondamento”. Ed un portavoce di Gedi ha confermato la prosecuzione delle trattative avviate dalla scorsa estate con il gruppo greco, attivo soprattutto nel settore radiofonico, interessato a rilevare gli asset editoriali di Gedi. Ad acquistare Gedi non dovrebbe essere Antenna Greece Bv, la società olandese del gruppo di Kyriakou nella quale nel 2022 ha investito 225 milioni di euro l‘Arabia Saudita tramite Mbc Group, che fa capo al fondo sovrano Pif, ma un altro società della galassia imprenditoriale del magnate greco, totalmente in mano alla sua famiglia: la Antenna Group Bv, registrata in Olanda.

Kyriakou è oggi a capo di un gruppo internazionale con holding in Lussemburgo, controllata con quote identiche insieme al fratello Xenofon e alla sorella Athina. La società K Group Holding secondo le ultime informazioni disponibili nel Granducato, nel 2021 dichiarava 438 milioni di euro in partecipazioni finanziarie. Tra queste ci sono anche alcune società del gruppo Antenna, attivo in varie dei Paesi dei Balcani oltre che in Australia e negli Stati Uniti.

John Elkann

E’ la prima volta che viene ufficializzata la possibile vendita del gruppo editoriale, passato dall’ accoppiata Caracciolo-De Benedetti ad Exor (famiglia Elkann-Agnelli) che ora tratta la vendita con i greci del gruppo Antenna. Il chiarimento spegne quindi le voci, rilanciate in questi giorni da diversi quotidiani, che hanno ventilato la possibilità di un interesse per gli asset editoriali di Gedi da parte di altri imprenditori, compreso Lmdv Capital, la holding di Leonardo Maria Del Vecchio, “sponsorizzato” da Lapo Elkann con il fratello John, che martedì scorso, aveva presentato ai cda di Gedi e di Exor (che la controlla) un’offerta ufficiale di 140 milioni di euro cash, cos’ pareggiando la proposta formulata dal gruppo di Kyriakou.

Leonardo Maria Del Vecchio

Nell’offerta di acquisizione non c’è alcun coinvolgimento della famiglia Del Vecchio, né tantomeno della Delfin, la holding finanziaria lussemburghese di famiglia, guidata da Francesco Milleri . L’offerta di Leonardo Maria Del Vecchio, prevederebbe, , l’acquisizione in blocco di tutto il gruppo: quindi non solo La Repubblica ed emittenti radiofoniche (Radio Deejay, M2O e Radio Capital), ma anche del quotidiano La Stampa, i periodici Limes e National Geographic. L’ intenzione di Del Vecchio, a differenza di quella di Kiriakou, sarebbe quella di conservare la proprietà di tutte le testate. La Lmdv Capital, qualche anno fa sembrava poco più che un divertimento con i soldi ereditati, ma invece è diventata una vera e proprie holding di partecipazioni di peso non indifferente, dopo la raffica di acquisizioni soprattutto nei settori del food & beverage (dalla Boem di Fedez all’Acqua Fiuggi fino ai ristoranti Casa Fiori Chiari di Milano e Forte dei Marmi), e nell’ospitalità con l’acquisizione dei vari Twiga da Flavio Briatore, con una successiva apertura anche a Milano.

LMDV Capital ha chiuso il bilancio 2024, approvato a fine ottobre, con ricavi di 66,9 milioni di euro (in grande crescita rispetto ai 7,8 milioni di euro del 2023, come riportato dal quotidiano online Open diretto da Franco Bechis, e con il suo primo piccolo utile di 31.917 euro (l’anno prima era in perdita di 1,855 milioni di euro). I dati sono relativamente significativi, trattandosi di una holding che controlla altre 17 società e che quindi incassa soprattutto i loro dividendi quando ci sono. I ricavi sono stati influenzati in parte dalla vendita di titoli (per 22,8 milioni di euro), in parte dalla rivalutazione contabile delle partecipazioni effettuata dopo una due diligence di una società di revisione per “una rappresentazione veritiera e corretta del bilancio”. Così mentre all’ inizio dell’ esercizio annuale il valore delle partecipazioni ammontava a 33,717 milioni di euro, dopo la rivalutazione la cifra è salita a 273,528 milioni di euro. Anche il patrimonio netto è cresciuto, ed ammonta ora a 156,443 milioni di euro. Di questa somma però 146,728 milioni di euro è indisponibile, accantonata a riserva di rivalutazione; quindi, il patrimonio netto distribuibile ammonta a 9,383 milioni di euro.   Il gruppo delle società di Leonardo Maria Del Vecchio continuerà a fare investimenti allargando il proprio portafoglio, si annuncia nella relazione che accompagna il bilancio, “privilegiando operazioni con elevato contenuto industriale e potenziale di sviluppo, anche attraverso iniziative di supporto operativo e di posizionamento sul mercato» e con particolare attenzione anche «al rafforzamento delle sinergie industriali tra le aziende controllate e/o partecipate”.

La conferma della trattativa in corso con Kyriakou ha provocato sconcerto e rabbia tra i giornalisti delle testate del Gruppo Gedi. Il comitato di redazione di La Repubblica ha pubblicato un durissimo comunicato sindacale ricordando che nelle settimane scorse, quando si rincorrevano le voci delle vendita, John Elkann ha rifiutato un incontro richiesto dai rappresentanti della redazione. “Questo patetico balletto a ridosso dei 50 anni di storia di Repubblica – ha scritto il cdr – è la (in)degna conclusione di un percorso di dismissione – economico, professionale, valoriale, etico – che non riguarda neanche solo Gedi. Di sicuro, come fatto sinora, non resteremo in silenzio a guardare l’orribile spettacolo che ci viene propinato». Un’ulteriore assemblea della redazione del quotidiano romano è stata convocata per oggi 9 dicembre.

I giornalisti di Repubblica che non hanno mai avuto notizie ufficiali da parte di Elkann sulla vendita del gruppo, come conferma un nota durissima riportata dal quotidiano Domani (di proprietà di Carlo De Benedetti) : “Non resteremo in silenzio a guardare l’orribile spettacolo” dicono, manifestando “sconcerto di fronte alla conferma affidata alle agenzie da parte di un portavoce di Gedi della trattativa in corso per la gestione del gruppo: la stessa azienda che da mesi a questa parte di fronte alle nostre reiterate richieste, ha sempre negato l’esistenza stessa della trattativa”.

Tra l’altro la vendita, riguarda tutti gli asset del gruppo editoriale, i quotidiani La Repubblica, La Stampa, e le radio, le attività digitali, che sono, a quanto si dice, l’ obiettivo piu’ interessante per i greci, una riunione che ha visto scendere in campo non solo i giornalisti di Repubblica, ma anche tutti i lavoratori del gruppo, anche una “star” come Linus (Pasquale di Molfetta), che da maggio 2025 è presidente dl Elemedia, la società del Gruppo GEDI che editale Radio GEDI, (Radio Deejay, m20, Radio Capital) e OnePodcast,

Nel frattempo Gedi ha raggiunto il closing per la cessione de La Sentinella del Canavese al gruppo Ladisa di Bari, con il quale sarebbe in corso anche una “due diligence” per la vendita del quotidiano online Huffington Post.

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