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26 Novembre 2025 09:54

Totti e Noemi indagati, interrogata la tata, pagata 10 euro l’ora in nero

La tata: "C'ero io con Isabel». Ma i video della figlia di Totti e della Blasi la smentiscono. L'indagine è partita dalla denuncia della Blasi

Francesco Totti e Noemi Bocchi indagati dalla Procura di Roma per abbandono di minore. L’indagine è partita dalla denuncia di Ilary Blasi che, durante cinque videochiamate dalla durata complessiva di mezz’ora con Isabel la figlia più piccola avuta con l’ex marito e datate 26 maggio 2023 vede la bambina in casa del padre e della nuova compagna ma senza alcun adulto. La Blasi le chiese per due volte se sia da sola e perché, la bimba risponde di sì e che “loro sono andati un attimo a cena”

Di fronte alla richiesta di archiviazione della Procura, i legali di Ilary Blasi hanno depositato un’articolata opposizione al Gip, corredata da corpose indagini difensive autonome. In questa attività rientra proprio l’interrogatorio della tata Mandica Cocos da parte dell’avvocato Fabio Lattanzi, che viene acquisito agli atti assieme ai filmati girati da Isabel Totti.

Le risposte di Mandica Cocos, interrogata da Fabio Lattanzi, avvocato della Blasi, pubblicate dal quotidiano La Repubblica. La tata sostiene di avere un rapporto di lavoro “occasionale” con la coppia Totti-Bocchi: “Vado a stirare o faccio la baby-sitter“. Come viene pagata? “Dieci euro l’ora, ma non è regolare”. Per non dire in nero? ““. L’interrogatorio è diventato il cuore dello scontro giudiziario tra l’ex capitano della Roma e l’ex-moglie Ilary Blasi sull’ipotesi di abbandono di minore relativa alla sera del 26 maggio 2023. Le dichiarazioni rese alla difesa di Blasi e i video registrati dalla figlia Isabel sono oggi al centro dell’opposizione  alla richiesta di archiviazione depositata dalla Procura di Roma.

La stessa posizione della tata Mandica Cocos è finita sotto indagine, con l’accusa di aver fornito una versione dei fatti non coincidente con quanto emergerebbe dagli atti, nonostante anche per lei la Procura abbia chiesto l’archiviazione, un pò troppo superficialmente.

Secondo gli atti, tutto è avvenuto nella serata del 26 maggio 2023, quando Totti e Bocchi escono di casa lasciando nell’attico di Roma nel quartiere residenziale di Vigna Stelluti tre bambini: Isabel Totti, 7 anni, ed i due figli della Bocchi, rispettivamente di 9 ed 11 anni. La figlia di Totti trascorre parte della serata in videochiamata con la mamma Ilary Blasi, collegandosi in più occasioni per un totale di circa mezz’ora, mentre racconta di stare mangiando sushi e le mostra alcuni ambienti dell’appartamento.​

È in una di queste chiamate che Isabel, incalzata dalle domande della madre, pronuncia la frase che per la difesa di Blasi incrinerebbe l’alibi della coppia: alla domanda “Ma come mai siete da soli?”, la figlia le risponde “Loro sono andati un attimo a cena”. In quel momento nelle immagini della video chiamata compare uno dei figli della Bocchi, mentre l’altra figlia non si vede, e nei video nessun adulto appare .​

Mandica Cocos, la tata “in nero”

Nel verbale di indagine difensiva raccolto dall’avvocato Lattanzi, il primo blocco di domande si concentra su chi l’abbia chiamata quella sera e su quante persone fossero presenti in casa. Mandica dichiarava di non ricordare se a contattarla fosse stato Francesco Totti o Noemi Bocchi, ma precisa che nell’appartamento, al suo arrivo, c’erano “tre bambini”.​ La tata colloca il suo ingresso intorno alle 21, sostenendo che Totti e Bocchi fossero ancora in casa quando è arrivata. Alla domanda se i piccoli stessero già dormendo, la risposta è netta: sì, i bambini dormivano e lei quella sera “non li ha neppure visti, perché si sarebbe limitata a salire al piano superiore per stirare.​

La il difensore della Blasi la incalza proprio su questo punto: appare anomalo, nella logica della difesa, che una persona chiamata per controllare i bambini non verifichi direttamente il loro stato, limitandosi a fidarsi di quanto riferito dai genitori. Mandica ribadisce che qualcuno le avrebbe mostrato che i minori dormivano e che lei, una volta salita al piano superiore, avrebbe proseguito nelle faccende domestiche senza ulteriori controlli.​

Alla domanda se, nel corso della serata, uno dei bambini si sia alzato o abbia girato per casa, la tata risponde di no, sostenendo di non essersi accorta di movimenti o rumori tali da farle pensare a piccoli in giro per l’appartamento. Questa risposta entra in contraddizione con i video acquisiti e documentati dalla difesa, che mostrano Isabel Totti ed i figli della Bocchi svegli, intenti a muoversi e riprendere gli ambienti dell’attico.​ E che dimostra la superficialità e leggerezza delle indagini svolte dalla polizia giudiziaria delegata dalla Procura di Roma.

I video di Isabel 

Nel corso dell’interrogatorio, l’ avvocato Lattanzi mostra a Mandica i filmati realizzati durante la videochiamata tra Isabel e la madre Ilary Blasi. In uno di questi, alla domanda “Siete ancora soli?”, la bambina risponde con un assenso, mentre in un altro la madre chiede: “Papà è arrivato?“, sentendosi rispondere «No».​ L’avvocato chiede a Mandica come si concili questa narrazione con la sua versione, secondo la quale lei si trovava già in casa, al piano superiore, mentre i minori sarebbero stati addormentati. La tata replica che, dalla zona in cui stava stirando, separata dal resto della casa da una scalinata e da due stanze, non avrebbe sentito né visto i bambini, pur ammettendo che Isabel avrebbe detto di trovarsi sola con i figli di Noemi Bocchi.​

Un ulteriore passaggio delle indagini difensive riguarda il fatto che Isabel Totti, nei video, non menzioni mai la presenza della tata, riferendosi solo a sé stessa e ai figli della Bocchi. L’avvocato sottolinea questa omissione, chiedendo a Mandica come interpreti il fatto che la bambina non faccia alcun cenno alla presenza di un adulto in casa.​ La risposta della donna è che “magari non le hanno detto che io ero là”, suggerendo che i bambini potessero non considerarla una figura rilevante da citare alla madre o che non avessero consapevolezza del suo effettivo arrivo. Nel racconto della tata, inoltre, Isabel Totti girava per casa con il telefono senza che lei se ne accorga, circostanza che alimenta i dubbi della difesa di Blasi sulla reale presenza di un adulto nei momenti salienti della serata.​

L’arrivo della Polizia

La sequenza porta all’arrivo degli agenti di Polizia del commissariato di Ponte Milvio che avviene quando, verso le 23, quando la Blasi chiama sua madre, Daniela Serafini, chiedendole di avvisare la Polizia che i tre bambini sono soli in casa. La volante arriva sul posto dopo circa 40 minuti, trovando una situazione che secondo la Procura non integra un pericolo concreto per l’incolumità dei minori, ma cheinvece per la difesa di Blasi rappresenta un abbandono protrattosi nel tempo.​

Prima dell’arrivo della volante, l’ex capitano viene avvertito dell’imprevisto e corre a casa. A chiamarlo è Vito Scala, il «braccio destro» di Totti fin dai suoi primi passi nella Roma. Ad avvisare Scala sarebbe stato un dirigente della Roma, a sua volta avvertito dalla Polizia, una procedura alquanto insolita, su cui farebbe bene in questoire di roma ad effettuare degli accertamenti interni. Quando la Volante arriva, trova la tata in casa. Ma la donna sarebbe arrivata solo qualche istante prima, sollecitata dalla coppia.

Infatti secondo alcuni resoconti, agli atti comparirebbero anche orari di accesso al palazzo che collocherebbero l’arrivo della tata molto a ridosso della presenza degli agenti, e non alle 21 come sostenuto dalla donna, elemento che i pm considerano centrale nel valutare eventuali discordanze nelle versioni. Proprio questa discrepanza è una delle colonne portanti dell’opposizione presentata da Blasi alla richiesta di archiviazione, con un’udienza fissata davanti al giudice per discutere la decisione sulla vicenda.​

La posizione della Procura di Roma e dei difensori di Totti

Secondo la leggera e discutibile opinione della Procura di Roma la vicenda non integra gli estremi del reato di abbandono di minori, pur riconoscendo che i tre bambini siano stati lasciati soli tra le 21 e le 24. I magistrati sottolineano che Isabel aveva un telefono con cui contattare la madre, che si trovava in compagnia di coetanei più grandi (9 ed 11 anni !) e che la tata, pur non presente stabilmente in casa, era ritenuta “verosimilmente” disponibile a salire in tempi rapidi dal medesimo palazzo.​

Il difensore di Totti, Gianluca Tognozzi, definisce “puntualmente motivata” la richiesta di archiviazione e giudica l’iniziativa penale “strumentale” rispetto al contenzioso civile sul divorzio in corso tra l’ex capitano e Blasi. La Procura stessa osserva che la madre, pur allarmata, ha contattato le forze dell’ordine solo intorno alle 23, dopo essere rimasta in comunicazione con la figlia per circa un’ora e mezza, ritenendo che questo comportamento sia incompatibile con la percezione di un pericolo imminente.​

La legge in realtà parla chiaro ed è inflessibile. Non si può lasciare incustodito un minorenne che abbia meno di 14 anni. In una recente sentenza la Suprema Corte di Cassazione ha evidenziato che la custodia di un minore è un dovere di sorveglianza che si riferisce a un complesso di cautele e prestazioni di cui necessita una persona che non riesce a provvedere a se stessa. Per i minori di 14 anni è prevista una presunzione assoluta di incapacità, e quindi non c’è neanche da discutere. E non c’entra nulla se un ragazzino sembra più maturo della sua età. Deve esserci un adulto sempre, senza se, senza ma e senza interruzioni. La pena va dai sei mesi a cinque anni di reclusione. Ma diventa più severa se a commettere il reato è uno dei genitori. E in caso di condanna ci possono essere anche conseguenze in sede civile sull’affidamento dei figli. Ma ancora una volta la procura di Roma non si aggiorna sulle decisione deigli ermellini della Cassazione.

Il primo dicembre il Gup del tribunale di Roma terrà una maxi-udienza per decidere sull’opposizione di Ilary Blasi alla richiesta di archiviazione della procura.

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