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25 Aprile 2024 10:27
25 Aprile 2024 10:27

SEQUESTRATI IMMOBILI E CONTI BANCARI PER 1,6 MILIONI A PREGIUDICATO FOGGIANO POVERO PER IL FISCO

Oltre che nei confronti del Putignano, le indagini patrimoniali sono state sviluppate anche sui suoi familiari più stretti e su due suoi prestanome, ai quali erano fittiziamente intestate immobili e società, di fatto nella piena disponibilità del pluripregiudicato. Tra queste, anche una società di smaltimento rifiuti colpita lo scorso 21 aprile da Interdittiva Antimafia del Prefetto di Foggia.

di REDAZIONE CRONACHE

Militari dei Comandi Provinciali della Guardia di Finanza e dei Carabinieri di Foggia, coordinati dalla Procura della Repubblica di Foggia, nell’ambito di specifica attività volta al contrasto della criminalità organizzata ramificata nel territorio della Capitanata, hanno dato esecuzione ad una misura di prevenzione patrimoniale del sequestro anticipato disposta su richiesta della Procura di Foggia, dalla III^ Sezione Penale – Misure di Prevenzione del Tribunale di Bari, nei confronti del pluripregiudicato Giovanni Putignano, 43 anni di Torremaggiore che gli inquirenti inseriscono vicino al clan “Moretti” della “società foggiana” la mafia locale che opera nel capoluogo dauno.

I militari hanno posto i sigilli ai beni immobili e mobili nella disponibilità diretta del destinatario del provvedimento giudiziario o dei suoi più stretti congiunti e prestanome. L’ordine del sequestro anticipato dei beni è giunto all’esito di approfondite indagini patrimoniali eseguite dal Nucleo di polizia economico-finanziaria di Foggia con il contributo dei Carabinieri del Nucleo Investigativo che, dopo aver accuratamente rappresentato all’Autorità Giudiziaria la pericolosità sociale dell’individuo, presupposto essenziale per avanzare la proposta di confisca di prevenzione – hanno scandagliato la posizione patrimoniale del Putignano con precedenti penali e di polizia per reati di associazione a delinquere di stampo mafioso, armi, stupefacenti, estorsione, autoriciclaggio e reati fiscali, da ultimo arrestato a dicembre 2019 al termine dell’operazione “Hydra”, per aver fatto parte di un’associazione a delinquere dedita alle truffe ai danni dell’INPS, al riciclaggio, ai reati fiscali.

Oltre che nei confronti del Putignano, le indagini patrimoniali sono state sviluppate anche sui suoi familiari più stretti e su due suoi prestanome, ai quali erano fittiziamente intestate immobili e società, di fatto nella piena disponibilità del pluripregiudicato. Tra queste, anche una società di smaltimento rifiuti colpita lo scorso 21 aprile da Interdittiva Antimafia del Prefetto di Foggia.

In particolare, i Finanzieri e i Carabinieri hanno condotto approfondimenti investigativi sul tenore di vita, sulle disponibilità finanziarie e sul patrimonio dell’intero nucleo familiare del 43enne di Torremaggiore, riscontrando – come riporta il Tribunale della Prevenzione – “una macroscopica … sproporzione esistente tra i redditi dichiarati dal …. e dai suoi congiunti … ed il valore del patrimonio (beni immobili, beni mobili registrati, partecipazioni sociali e relativi compendi aziendali) che i soggetti summenzionati hanno accumulato nel tempo”.  In parole più semplici i beni mobili e immobili intestati al Putignano ed ai suoi familiari conviventi, alla luce delle risultanze complessive dell’analisi delle movimentazioni economico finanziarie in entrata (fonti) e del raffronto con le uscite (impieghi), non hanno trovato giustificazione nei modesti redditi prodotti.

Il Tribunale della Prevenzione ha quindi accolto la proposta formulata dalla Procura della Repubblica di Foggia e ha ordinato il sequestro di: 2 compendi aziendali, comprensivi del 100% delle relative quote sociali, entrambi con sede in Torremaggiore (FG); 16 immobili tra appartamenti e box situati prevalentemente in area garganica (San Paolo di Civitate e Rodi Garganico) e Pescara ; 4 autovetture; 5 conti correnti e 2 polizze assicurative/fideiussorie, per un valore complessivo pari a oltre €. 1.652.000.  

Il risultato conseguito oggi conferma il costante coinvolgimento della Guardia di Finanza e dell’Arma dei Carabinieri di Foggia, in perfetta sinergia con l’Autorità Giudiziaria, nella lotta alla criminalità organizzata, rimarcando che la sistematica aggressione degli interessi patrimoniali dei sodalizi criminali, attraverso strumenti di indagine volti al sequestro ed alla confisca dei proventi e dei beni accumulati da attività delittuose o dal reimpiego di risorse derivanti da esse, costituisce obiettivo strategico di primaria importanza per disarticolare le compagini delinquenziali organizzate e reprimere ogni tentativo di infiltrazione e mimetizzazione nell’economia legale. A tal fine la Procura della Repubblica del Tribunale Foggia ha istituito un apposito pool composto da sei Pubblici ministeri che si occupa di istruire e avanzare le richieste di misure di prevenzione personali e patrimoniali.  

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