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2 Aprile 2025 09:40

Salvini aspetta la sentenza del processo Open Arms, passeggiando da turista con la fidanzata

In attesa della sentenza del processo Open Arms prevista non prima delle 19.30, il vicepremier Matteo Salvini ha visitato a sorpresa, insieme alla fidanzata Francesca Verdini, Palazzo dei Normanni a Palermo, sede dell’Assemblea regionale Siciliana. Salvini è stato accompagnato dal deputato questore della Lega, Vincenzo Figuccia, nella sala Montalto dove è stata inaugurata pochi giorni fa la mostra su Picasso, e poi un passaggio nella cappella Palatina. Il viceministro ha poi visitato le sale Mattarella e La Torre e ha salutato il presidente dell’Ars, Gaetano Galvagno.

Prima, Salvini e la fidanzata Francesca Verdini avevano passeggiato per le vie della città di Palermo dopo il pranzo in un noto locale di via Principe di Belmonte. Il ministro dei Trasporti ha raggiunto a piedi piazza San Domenico, dove c’è il Pantheon con le spoglie del giudice Giovanni Falcone. Che era chiuso. Di fronte c’è la Rinascente dove Salvini si è fermato con alcune commesse che gli hanno chiesto di fare dei selfie.

Il processo Open Arms

Il processo Open Arms vede imputato Salvini con l’accusa di sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio per aver impedito lo sbarco di 147 migranti soccorso dalla Ong spagnola nell’agosto 2019. Il ministro è arrivato con l’avvocata Giulia Bongiorno, la sua legale.

Le dichiarazioni del vicepremier

“Sono assolutamente orgoglioso di quello che ho fatto, ho mantenuto le promesse fatte, ho contrastato le immigrazioni di massa e qualunque sia la sentenza, per me oggi è una bella giornata perché sono fiero di aver difeso il mio Paese. Rifarei tutto quello che ho fatto ed entro in questa aula orgoglioso del mio lavoro”, le parole del leader della Lega e vicepremier, prima di entrare in aula.

“Avevo promesso di fermare l’immigrazione di massa e lo abbiamo fatto, abbiamo ridotto i morti in mare, abbiamo protetto gli italiani, abbiamo ridotto i reati, salvato vite, non mi aspetto una medaglia, ma qualunque sia la sentenza – ha continuato Salvinisono fiero di aver mantenuto le promesse fatte agli italiani e quindi entro in questa aula di tribunale fiducioso e orgoglioso”.

Se mollerò? Assolutamente no, in ogni caso, le parole del vicepremier in attesa della sentenza. “C’è l’arcobaleno? Buon segno”, ha poi detto provando a raggiungere l’aula, circondato da decine di cronisti e operatori tv. Quindi la battuta: “Questo è sequestro di persona…“.

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