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25 Aprile 2024 23:28
25 Aprile 2024 23:28

Roma, investite a Corso Francia: si indaga sulla dinamica. Il conducente rischia l’arresto

Pietro Genovese è indagato per omicidio stradale ma la sua posizione è complicata e potrebbe aggravarsi, rischiando l'arresto e fino a 12 o 18 anni di carcere, poichè le vittime lasciate sull'asfalto sono due. Portato in ospedale per gli accertamenti di rito, infatti, il conducente del Suv Renault è risultato positivo ai test di alcol e droga

ROMA – Ha ragione chi scrive che “A Natale bisognerebbe raccontare solo storie belle“. Ma purtroppo non è così. Venti minuti dopo la mezzanotte di sabato, ai vigili urbani è arrivata una chiamata generica che è purtroppo una costante: “Incidente a Corso di Francia“.

Corso Francia è la strada che attraversa Roma Nord. Parte dalla rampa di accesso dai Parioli allo  Stadio Flaminio e finisce dove c’è il distributore dell’ ENI che il camerata Massimo Carminati, detto “er cecato”, aveva fatto diventare un suo ufficio. Ai lati due colline della “Roma bene” : Vigna Clara ed il Fleming.

Camilla Romagnoli e Gaia Von Freymann avevano entrambe soltanto 16 anni, avevano mangiato la classica pizza del sabato sera con i fidanzatini ed i compagni di scuola, preso un gelato a Ponte Milvio, “regno” della movida di Roma Nord sempre affollata di ragazzi giovanissimi che ieri avevano appena iniziato le loro vacanze di Natale.  Arrivata la mezzanotte di sabato notte il fatidico rientro a casa al quartiere Fleming, a poche centinaia di metri, sotto la pioggia , tenendosi mano nella mano, perché si sta facendo troppo tardi.

Probabile erano un po’ in ritardo: ma, alla loro età, tutti siamo rientrati a casa in ritardo. Ma Camilla Romagnoli e Gaia Von Freymann,16 anni, compagne di banco al liceo linguistico “De Sanctis”, purtroppo non sono mai rientrate, venendo travolte e uccise dal Suv Renault Koleos guidato da Pietro Genovese, il ventenne figlio del regista Paolo che aveva bevuto e fatto uso di droga, la cui quantità è ancora da verificare dall’esito delle analisi..

Pietro Genovese è indagato per omicidio stradale ma la sua posizione è complicata e potrebbe aggravarsi, rischiando l’arresto e fino a 12 o 18 anni di carcere, poichè le vittime lasciate sull’asfalto sono due. Portato in ospedale per gli accertamenti di rito, infatti, il conducente del Suv Renault è risultato positivo ai test di alcol e droga, ma sarà il pm Roberto Felici. a decidere la misura cautelare non appena avrà sul suo tavolo – probabilmente oggi stesso – i risultati di ulteriori esami contenenti i parametri, la tipologia e il livello di sostanze rinvenute. Il figlio di Paolo Genovese, assistito dall’ avv. Gianluca Tognozzi, ha anche una precedente segnalazione per uso di stupefacenti quando era ancora minorenne.

Gli agenti della Polizia Locale del II Gruppo Parioli incaricati del servizio di incidentistica stradale sono impegnati a ricostruire l’esatta dinamica dell’incidente mortale con non poche difficoltà. Sul posto infatti non ci sono telecamere utili, ma gli agenti hanno raccolto numerose testimonianze, alcune delle quali  discordanti. Un sedicenne che era alla guida di una mini-car ha raccontato di avere visto le due amiche attraversare di corsa, tenendosi per mano, sulle strisce pedonali di Corso Francia all’altezza di via Flaminia, verso il Fleming, con il rosso per i pedoni.

La strada ha due carreggiate di tre corsie ciascuna divise da un piccolo marciapiede spartitraffico. Il testimone avrebbe visto un’auto riuscire a fermarsi sulla corsia centrale al passaggio delle ragazze, ma il Suv Renault Koleos che arrivava alla sua sinistra, a velocità sostenuta, non avrebbe fatto in tempo a vederle, travolgendole e facendole volare a molti metri di distanza: il corpo di Gaia è stato ritrovato quasi sotto il ponte della tangenziale, quello di Camilla accanto a un guard-rail.

I vigili urbani stanno verificando che le ragazze non stessero cercando di attraversare la strada passando sotto la rampa dell’Olimpica, scavalcando proprio il guard-rail, in mezzo alla carreggiata e non sulle strisce. “Erano al centro della strada, Gaia si è girata verso Camilla e poi è arrivata quella macchina, una frenata fortissima“, ha dichiarato un altro testimone. Secondo altri testimoni Genovese potrebbe essere arrivato da via Flaminia ed essersi immesso su Corso Francia trovandosi di fronte le ragazzine.

Più di una persona ha visto volare in aria i corpi per diversi metri. Quando sono arrivati i vigili , Genovese, era sul luogo dell’incidente “bianco come un lenzuolo, in lacrime e sotto choc” . La macchina e il cellulare del ragazzo sono stati sequestrati . Gli inquirenti vogliano capire se fosse anche al telefono).

I corpi delle ragazze riversi sull’asfalto erano irriconoscibili, e l’autopsia svolta oggi ha stabilito che Gaia e Camilla sono morte per lo sfondamento della scatola cranica causato dall’impatto con l’auto guidata da Pietro Genovese. Sul corpo sono state trovate altre fratture ma nessun segno di trascinamento circostanza che induce a supporre che le due ragazze non sarebbero state colpite da altre auto, e sono morte sul colpo a causa del forte impatto con il Suv .

Il pm Roberto Felici Procura di Roma titolare del fascicolo in cui è indagato per omicidio stradale Pietro Genovese che era al volante dell’auto ha affidato l’incarico per effettuare l’autopsia sui corpi di Camilla e Gaia. I risultati degli accertamenti tossicologici svolti sul giovane di 20 anni indagato per omicidio stradale duplice per la morte di Gaia e Camilla, hanno rilevato un tasso alcolemico pari a 1,4 grammi per litro (per la normativa vigente è consentito mettersi alla guida con un tasso di alcolemia di massimo 0,5 g/litro) e la non negatività ad alcune sostanze stupefacenti che ne conferma l’assunzione.

Cristina, la madre di Camilla, la sera del tragico incidente non vedendola rientrare a casa è corsa in strada verso Corso Francia, dove l’altra figlia le aveva detto che c’era stato un incidente ed ha scoperto da sola che sua figlia era stata travolta ed uccisa. I genitori di Camilla sono stati accolti in un ristorante vicino dove sono rimasti fino alle 5,30. La mamma ripeteva di continuo: “Doveva investire me e non mia figlia. Avevamo tanti progetti ancora. Non ci credo, non è possibile“.

Voglio giustizia, non vendetta. E’ quanto ha riferito la mamma di Camilla, una delle due ragazze investite a Roma, al suo legale, l’avvocato Cesare Piraino. “Il padre, la madre e la sorella di Camilla sono distrutti per quanto accaduto – spiega il penalista -. Una famiglia unita, colpita in modo tragico da questa vicenda. Attendiamo i risultati dell’esame autoptico, verrà svolto un esame esterno delle salme, per accertare la dinamica di quanto accaduto“.

Gaia e la mamma Gabriella

Gabriella, la mamma di Gaia,  è rimasta sotto choc,  immobile per ore dentro l’auto, dalla quale “non riusciva nemmeno a scendere“. nonostante qualche anno fa un altro terribile incidente costrinse Edward il padre di Gaia, sulla sedia a rotelle. Tutti ricordano nonostante tutto ciò come una ragazza “solare e sempre pronta a sorridere”. “Adesso non ho ragioni per andare avanti, Gaia era la mia forza dopo l’incidente che avevo subito“. Questo lo sfogo del padre di Gaia, parlando con il suo legale, l’avvocato Giovanni Maria Giaquinto.

“Lanciamo un appello a tutti: chiunque abbia ritrovato il cellulare di mia figlia Gaia lo consegni alle forze dell’ordine“. A dirlo la mamma di Gaia Von Freymann, che si è recata sul luogo dell’incidente a Corso Francia dove due notti fa la figlia e l’amica Camilla Romagnoli sono morte investite. “E’ un iphone 8 rosso, con la cover rossa – ha aggiunto – purtroppo Gaia quella sera non aveva con se’ la borsa, ma aveva tutto in tasca. Chiunque abbia ritrovato effetti personali delle ragazze per favore li riconsegni“.

“Il dolore per Gaia e Camilla e per i loro genitori è insopportabile. Siamo una famiglia distrutta, è una tragedia immensa che ci porteremo dentro per sempre“, ha detto il regista Paolo Genovese.  Decine di ragazzi per tutta la giornata di ieri ed oggi hanno lasciato fiori sul luogo dell’incidente. La scuola ha pubblicato sul sito un messaggio di cordoglio. La sindaca Virginia Raggi in un tweet ha espresso “profondo dolore per la tragica morte delle due ragazze, Roma si stringe alle loro famiglie, inaccettabile morire così, aspettiamo che si faccia chiarezza ma guidare in modo responsabile è un dovere“.

 

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