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19 Aprile 2024 03:26
19 Aprile 2024 03:26

Operazione “Volo Libero”. GdF e Forestale scoprono pale eoliche nelle gravine degli uccelli, scattano i sigilli: 12 indagati per truffa

Operazione congiunta del Corpo Forestale dello Stato e della Guardia di Finanza nel tarantino. Sottoposti a sequestro preventivo 19 pale eoliche, 3 cantieri e contributi pubblici per 350.000 EURO percepiti mediante false dichiarazioni. Dodici gli indagati

Il Corpo Forestale dello Stato congiuntamente alla Guardia di Finanza, in esecuzione di un decreto di sequestro preventivo di immobili (ex art. 321 cpp) e di sequestro preventivo finalizzato alla confisca per equivalente (ex art. 322 ter) emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Taranto Dr. Giuseppe Tommasino, in data odierna sta procedendo al sequestro di 19 pale eoliche e 3cantieri in agro dei Comuni di Crispiano e Massafra in provincia di Taranto nonché al sequestro preventivo per equivalente di oltre 350.000 euro di contributi pubblici indebitamente percepiti mediante truffa da alcuni indagati ed erogati come contributi pubblici da parte del G.S.E. (Gestore per i Servizi Energetici) per l’energia prodotta.

L’attività investigativa, portata avanti dagli uomini del Comando Stazione Forestale di Martina Franca da circa due anni sotto la direzione dei Sostituti Procuratori della Repubblica di Taranto Dr. Enrico Bruschi e Dott.ssa Lucia Isceri, ha fatto emergere che sul territorio di Crispiano e Massafra (per la precisione nelle località Vallenza, Montemoro e Cacciagualani), erano stati realizzati ben 19 aerogeneratori ed altri tre erano in fase di costruzione. Il tutto in assenza di autorizzazioni paesaggistiche, di parere dell’Autorità di Bacino della Puglia e di Valutazione di Incidenza Ambientale, rigorosamente prescritte in quanto opere realizzate su terreni sottoposti ad una serie di vincoli di natura paesaggistica, ambientale e idrogeologica. Per i lavori illecitamente eseguiti sono state iscritte nel registro degli indagati 12 persone tra amministratori di società, tecnici progettisti, direttori dei lavori e proprietari dei terreni.

I reati contestati sono molteplici e vanno dal concorso nella realizzazione illegittima di aerogeneratori per la produzione di energia eolica in area sottoposta a vincoli paesaggistici, ambientali e idrogeologici, ed in quanto tale tutelata dal D.Lgs. 42/2004 o Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio (che all’art. 181 commina la pena della reclusione da 1 a 4 anni), alla lottizzazione abusiva, sanzionata dall’art. 44 del D.P.R. 380/2001, il Testo Unico per l’Edilizia, (che prescrive l’arresto fino a due anni e l’ammenda fino a € 51.645 per l’esecuzione dei lavori in totale difformità o assenza del permesso del permesso di costruire).

E’ stata inoltre contestata ad alcuni indagati la violazione alle prescrizioni dell’art. 481 del Codice penale per falsità ideologica commessa da persone esercenti un servizio di pubblica necessità e dell’art. 640 bis (truffa) percepito tramite mendaci attestazioni contributi pubblici ammontanti ad oltre 350.000 euro. Le pale eoliche sono state inoltre realizzate in un’area buffer di protezione della Z.P.S. (Zona di Protezione Speciale) e del S.I.C. (Sito di Importanza Comunitaria) denominata “Area delle Gravine” e dell’I.B.A. n. 139 (Important Bird Area) ai sensi rispettivamente della Direttiva Uccelli e della Direttiva Habitat della Comunità Europea.

La Direttiva 79/409/CEE “Uccelli” concerne la conservazione degli uccelli selvatici e riconosce la perdita e il degrado degli habitat come i più gravi fattori di rischio per la conservazione degli uccelli selvatici. La Direttiva 92/43/CEE “Habitat” del Consiglio del 21 maggio 1992 riguarda la conservazione degli habitat naturali ì e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche. Ai sensi della suddetta normativa, per la modificazioni significative come quella che si intendeva portare a termine con la costruzione e la messa in opera delle pale eoliche era inoltre necessaria preventivamente la Valutazione di Incidenza ambientale (V.INC.A.), da rilasciarsi ad opera della Provincia di Taranto, che avrebbe dovuto considerare fra l’altro l’impatto delle pale sugli uccelli interessati dai loro spostamenti lungo le abituali rotte migratorie.

Le pale eoliche possono costituire una fonte di pericolo soprattutto per i grandi veleggiatori, i rapaci, le gru, le cicogne, ma anche per i piccoli migratori. Ma l’effetto deleterio delle pale eoliche non è solo diretto: oltre alla morte per collisione, vi possono essere effetti dannosi per l’avifauna per almeno altre due ragioni: sottraggono territorio agli uccelli e provocano un effetto barriera che obbliga gli stormi a seguire itinerari più lunghi durante i voli di migrazione. E’ per tutti questi motivi che l’installazione di pale eoliche è soggetta a molteplici autorizzazioni, che in questo caso sono state eluse o del tutto ignorate.

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