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29 Marzo 2024 15:45
29 Marzo 2024 15:45

Nessuna violazione per Lido San Michele. Il Gip rigetta le accuse della Capitaneria e della Procura di Taranto

Lo scorso 6 agosto militari della Capitaneria di Porto di Taranto  durante un controllo avevano proceduto al sequestro preventivo di alcune strutture dello stabilimento Lido San Michele, a  San Vito (Taranto) . Oggi pomeriggio per decisione del Tribunale di Taranto la Capitaneria di Porto di Taranto ha dovuto provvedere alla rimozione dei sigilli. ALL'INTERNO I PROVVEDIMENTI GIUDIZIARI, DI SEQUESTRO (ILLEGITTIMO) E DISSEQUESTRO

TARANTO – Come ben noto a tutti ormai, gli stabilimenti balneari hanno l’obbligo di realizzare percorsi per garantire l’accesso al mare di persone diversamente abili, e sarebbe interessante verificare quanti stabilimenti sono realmente attrezzati per il rispetto delle norme.

Lo scorso 6 agosto militari della Capitaneria di Porto di Taranto  durante un controllo ( di routine ?) avevano proceduto al sequestro preventivo di alcune strutture dello stabilimento Lido San Michele, ubicato in località viale del Tramonto a  San Vito (Taranto) .

LA RICHIESTA DI SEQUESTRO

DELLA PROCURA DI TARANTO

Lido San Michele PM 1-unito

Piccolo particolare … è che quelle strutture non andavano e tantomeno potevano essere assolutamente  sequestrate ! Non a caso questa mattina il Gip dr.ssa Rita Romano del Tribunale di Taranto, non ha convalidato e conseguentemente rigettato il sequestro preventivo richiesto dal provvedimento emesso dalla pm dr.ssa Rosalba Lopalco,   i cui provvedimenti spesso e volentieri  non vengono condivisi da Gip, Tribunale del Riesame e persino in Cassazione. E quando qualcuno (il nostro Direttore n.dr.) glielo fa notare correttamente e con continenza nei suoi articoli, arriva persino a minacciare querele peraltro mai pervenute. Il Tribunale di Taranto ha disposto ieri anche  l’immediata restituzione delle aree.

LA DECISIONE DI DISSEQUESTRO

DEL GIP DEL TRIBUNALE DI TARANTO

Lido San Michele GIP unito

Nel suo provvedimento il giudice Romano  spiega molto bene che “nel caso di specie, trattandosi di opere precarie non infisse al suolo (pedane e passerelle per camminamento e stazionamento anche di invalidi), non appare configurabile il reato di cui all’art. 44 lett. c) dpr 309/90”. Così come anche gli altri reati contestati dalla pm Lopalco secondo il Gip non sono ipotizzabili  “atteso che con l’ordinanza balneare 2019, approvata con determinazione n. 251 del dirigente della sezione Demanio e Patrimonio della Regione Puglia in data 5.4.2019, sulle aree in concessione per strutture balneari, anche ove non riportati sul titolo di concessione, vi è l’obbligo di realizzare idonei percorsi perpendicolari alla battigia e fino al raggiungimento della stessa, al fine di garantire l’accesso al mare da parte di soggetti diversamente abili, nonchè la facoltà di disporre al fine di consentire la loro mobilità all’interno dell’area in concessione, altri percorsi da posizionare sulla spiaggia”.

Oggi pomeriggio la Capitaneria di Porto di Taranto ha quindi dovuto provvedere immediatamente a rimuovere i sigilli ed a restituire le aree all’Associazione San Michele Arcangelo titolare della concessione demaniale, rappresentata dal suo presidente avv. Angelo Ippolito.

Adesso tutte le aree del Lido  sono di nuovo fruibili, compreso quelle per i disabili che erano state oggetto dell’incredibile incomprensibile sequestro. Un provvedimento fortemente criticato e non condiviso da parte delle associazioni impegnate a tutelare i diritti delle persone diversamente abili.

Forse sarebbe il caso che il vertice della Procura di Taranto invitasse alcuni pubblici ministeri a documentarsi meglio e cercare di evitare disagi ai cittadini ed in questo caso persino ai disabili. Troppo “sensazionalismo” e la ricerca dei titoloni sui soliti organi di (dis)informazione specializzati…nel giustizialismo alla fine dei conti fanno solo male e danni alla “vera” Giustizia. Quella con la “G” maiuscola.

 

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