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9 Agosto 2025 20:02

Mediocredito Centrale approva la Relazione Semestrale consolidata al 30 giugno

Utile a 55,2 milioni (+35% rispetto al 30 giugno 2024) Oltre 1,2 miliardi di finanziamenti erogati Forte riduzione dello stock di NPE: Ratio lordo al 4,3%. · Si consolida il rilancio di BdM Banca, che registra un utile di 24,4 milioni rispetto agli 11,5 milioni del 30 giugno 2024.

Il Gruppo MCC ha chiuso il primo semestre dell’esercizio 2025 con un utile consolidato di 55,2 milioni di euro, (+35%) rispetto a 41 milioni al 30 giugno 2024, grazie alla positiva performance di tutte le banche del Gruppo: la Capogruppo MCC ha conseguito un utile di 17,9 milioni (+29% rispetto a 13,9 milioni al 30 giugno 2024), BdM Banca un utile di 24,4 milioni (più che raddoppiato rispetto a 11,5 milioni al 30 giugno  2024) e Cassa di Risparmio di Orvieto un utile netto di circa 6,2 milioni (+3% rispetto a 6 milioni al 30 giugno 2024). Il risultato aggregato delle tre banche ammonta quindi a 48,5 milioni (31,4 milioni al 30 giugno 2024) a cui si aggiunge l’effetto positivo delle scritture di consolidamento per 6,7 milioni (9,6 milioni al 30 giugno 2024).

In particolare Il margine di interesse si attesta a 143,5 milioni (+0,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente  pari a 142,8 milioni); in particolare il decremento degli interessi attivi per 22,7 milioni (229,8 milioni vs 252,5 milioni al 30 giugno 2024) è più che compensato da minori interessi passivi per 23,4 milioni di euro (86,3 milioni vs 109,6 milioni al 30 giugno 2024).  Le commissioni nette sono pari a 94,9 milioni (+18% rispetto a 80,2 milioni al 30 giugno 2024); in particolare +14,9% le commissioni di gestione delle misure agevolative, +13,6% le commissioni da attività bancaria, +27,4% quelle sui servizi di investimento e +10,8% quelle da consumer finance.

Gli altri proventi e oneri finanziari risultano positivi per 27,7 milioni, in netto miglioramento rispetto al dato del 30 giugno 2024, positivo per 1 milione. In particolare, l’effetto è generato da (i) utili da cessione di attività finanziarie pari a 20,6 milioni per realizzo di plusvalenze sul portafoglio titoli del Gruppo; (ii) risultato della valutazione delle attività al fair value positivo per 3,1 milioni (rispetto ad un valore negativo di -5,1 milioni al 30 giugno 2024) per effetto principalmente della valutazione delle quote degli OICR detenuti. Il margine di intermediazione è pari a 266,1 milioni, +19% vs 224 milioni al 30 giugno 2024.

Le rettifiche per rischio di credito ammontano a 47,3 milioni (23,4 milioni al 30 giugno 2024). La voce si compone di (i) rettifiche analitiche nette sul portafoglio deteriorato (stage 3) pari a 38,4 milioni (vs 25,8 milioni al 30 giugno 2024, +49%), anche per effetto dell’allineamento ai prezzi di cessione nell’ambito dell’operazione di derisking in corso di perfezionamento e dell’irrobustimento delle coperture propedeutico a future cessioni; (ii) rettifiche collettive nette sul portafoglio in bonis (stage 1 e stage 2) pari a 8,9 milioni (vs riprese di valore di carattere non ricorrente al 30 giugno 2024 pari a 1,8 milioni).

I costi operativi ammontano a 167 milioni (+4% rispetto a 161 milioni al 30 giugno 2024). Sensibile il miglioramento del cost/income ratio pari a 59% (72% al 30 giugno 2024). In dettaglio la macrovoce rileva: +3,4 milioni di spese per il personale; -1,8 milioni di minori altre spese amministrative; +9 milioni di maggiori accantonamenti ai fondi rischi e oneri, laddove il risultato al 30.06.2024 beneficiava (i) dell’effetto della chiusura del contenzioso “Naxos” che aveva generato una ripresa di valore, (ii) delle riprese su accantonamenti per garanzie e impegni, che invece al 30 giugno 2025 generano una rettifica; maggiori altri proventi netti di gestione per 4,9 milioni.

L’utile dei gruppi di attività in via di dismissione al netto delle imposte, che include il risultato di Cassa di Risparmio di Orvieto, è pari a 11,3 milioni (rispetto ai 10,6 milioni al 30 giugno 2024). Da un punto di vista patrimoniale, la situazione consolidata al 30 giugno 2025 evidenzia i seguenti principali aggregati. Il portafoglio titoli HTCS, costituito per la quasi totalità da Titoli di Stato della Repubblica Italiana e di altri primari emittenti, è pari a 2.668,7 milioni (2.074,3 milioni al 31 dicembre 2024).

I crediti netti verso clientela sono pari a 8.921 milioni (+3% vs 8.670,9 milioni al 31 dicembre 2024). A livello aggregato, prima dell’applicazione degli effetti di PPA, i crediti deteriorati verso clientela, esclusi quelli di CR Orvieto, presentano un saldo contabile netto pari a 215,6 milioni (253,5 milioni a fine 2024), con un grado di copertura pari al 44,4% (45,9% al 31 dicembre 2024). L’NPL lordo e netto di Gruppo – escludendo i titoli classificati nella voce 40.b risulta rispettivamente pari a 4,3% (vs 5,3% al 31 dicembre 2024) e a 2,5% (vs 3,0% al 31 dicembre 2024); includendo i suddetti titoli, in termini lordi pari a 5,4% (6,4% al 31 dicembre 2024) ed in termini netti pari a 3,6% (vs 4,1% al 31 dicembre 2024). In particolare, il miglioramento dell’NPL ratio lordo di circa 1 punto percentuale è dovuto all’operazione di derisking in fase di perfezionamento, per la quale sono già pervenute le offerte vincolanti.

Le attività non correnti e gruppi di attività in dismissione sono pari a 1.618,4 milioni (1.554 milioni al 31 dicembre 2024) e comprendono principalmente gli attivi riferibili a CR Orvieto a seguito della classificazione secondo IFRS5 (pari ad 1.546 milioni). Sono inoltre presenti attività in dismissione riferibili a MCC e a BdM per complessivi 72,4 milioni, essenzialmente attinenti a crediti verso la clientela in corso di cessione nell’ambito dell’operazione di derisking.

La raccolta diretta si attesta pari a 11.923,3 milioni (+5% rispetto ai 11.353,8 milioni al 31 dicembre 2024), per effetto dell’andamento: della raccolta da banche in contrazione, passando da 1.156,8 milioni a 1.082,1 milioni (-6%) a seguito della riduzione delle esposizioni verso banche centrali; della raccolta da clientela, pari a 9.320,1 milioni vs 9.099,8 milioni al 31 dicembre 2024 (+2%) grazie principalmente alla crescita dei conti correnti con clientela; o   dei titoli in circolazione incrementati (+39% passando da 1.097,2 milioni a 1.521,2 milioni) a seguito dell’emissione social per nominali 500 milioni effettuata dalla Capogruppo lo scorso marzo.  I fondi per rischi e oneri ammontano a 174 milioni, in riduzione rispetto al dato al 31 dicembre 2024, pari a 195,9 milioni (-11%), per la prevalenza di utilizzi dei fondi a fronte di esborsi effettuati nel corso dei primi sei mesi dell’esercizio 2025. Le passività associate ad attività in via di dismissione sono pari a 1.248 milioni, rispetto a 1.230 milioni al 31 dicembre 2024, relative alle passività di CR Orvieto a seguito della classificazione secondo IFRS5.

Il patrimonio netto consolidato ammonta a 1.101 milioni, rispetto a 1.044 milioni al 31 dicembre 2024 principalmente per effetto dell’utile di periodo. Per quanto riguarda l’adeguatezza patrimoniale a livello consolidato, considerato il computo nel CET1 dell’utile di periodo al 30 giugno 2025, i ratio patrimoniali consolidati si attestano al 15,80% (CET1/Tier1 ratio, 15,03% al 31 dicembre 2024) e al 16,96% (Total capital ratio, 16,19% al 31 dicembre 2024), quindi ampiamente al di sopra dei requisiti SREP indicati dall’Autorità di vigilanza (Requisito TCR pari a 15,37%, comprensivo del Systemic Risk Buffer).

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