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29 Aprile 2024 21:08
29 Aprile 2024 21:08

Mazzarano fuori dal Pd un anno dopo. Ma si tiene la poltrona (e lo stipendio !) di consigliere regionale nonostante la sua condanna definitiva

ARTICOLO AGGIORNATO il 13.04.224 La barzelletta in casa Pd è che Michele Mazzarano (Pd) lo scorso 7 marzo 2024 è stato eletto con 7 voti favorevoli presidente della V Commissione (ambiente e urbanistica) in consiglio regionale, in aperto conflitto etico, che soltanto il nostro quotidiano online denunciava giornalisticamente.

Quando un anno fa il consigliere regionale pugliese del Pd Michele Mazzarano veniva condannato 9 mesi di reclusione con sentenza definitiva dalla Corte di Cassazione  Il è stato condannato, per “corruzione elettorale”. Una storia, che ora pende dinanzi alla Corte di Cassazione,, era solo il nostro giornale e Striscia la Notizia a denunciare la sua permanenza nel consiglio regionale e tra i 175 i nomi della Direzione nazionale del Pd proposta dalla neo segretaria Elly Schlein e approvata dall’assemblea Dem.

La Schlein deve essersi distratta nel nominarlo (come “premio” del suo appoggio elettorale alle primarie del Pd) in quanto la condanna di Mazzarano poneva la sua nomina nella Direzione nazionale in contrasto con il codice Etico del Pd. Il regolamento del partito infatti all’articolo 5 prevede che “le donne e gli uomini del Partito Democratico si impegnano a non candidare, ad ogni tipo di elezione ­anche di carattere interno al partito­, coloro nei cui confronti (…) sia stata emessa sentenza di condanna, ancorché non definitiva ovvero a seguito di patteggiamento, per delitti di corruzione nelle diverse forme previste e di concussione”.

A suo tempo  Mazzarano ha spiegato a ilfattoquotidiano.it di aver valutato la vicenda con i suoi legali che lo avevano rassicurato sostenendo che sarebbero fattispecie che non riguardano la sua posizione la “denominazione del reato come ‘corruzione elettorale’ non esiste nel DPR 1960” e che “il termine corruzione elettorale è di natura giornalistica”. Mazzarano aggiungeva di aver chiesto chiarimenti anche in merito alla formula “corruzione nelle diverse forme previste”, ma il suo legale avrebbe chiarito che “far rientrare il fatto di cui all’art. 86 nelle varie forme di corruzione non è corretto” anche perché “l’art. 5 del codice etico accosta la corruzione nelle varie forme alla concussione, e quindi fa evidente riferimento ai reati contro la pubblica amministrazione” e soprattutto “il codice etico di un partito non fa espresso riferimento a reati elettorali”.

Secondo la sua difesa quest’ultima circostanza in particolare non sarebbe un errore ma una scelta chiara visto che “il più allarmante 416 ter cp (cioè lo scambio di voto politico-mafioso, ndr)” sia previsto espressamente come causa di incandidabilità“. Lo stesso Partito Democratico lo ha ricandidato alle elezioni regionali del 2020, cioè allorquando già era nota tutta la vicenda, e al termine delle quali nonostante tutto ciò Mazzarano è stato rieletto come rappresentante dem della provincia ionica.

Oggi la Schlein, di cui Mazzarano è stato sostenitore nelle primarie, con una nota ha espresso “Forte irritazione della segretaria per le vicende giudiziarie emerse in questi giorni. Schlein ha chiesto massimo rigore e atti concreti al Pd pugliese che ci sta già lavorando e al presidente Michele Emiliano di aprire un netto cambio di fase in Puglia”. La nota diffusa in serata dalla segreteria dem così prosegue: “Già nei giorni scorsi a Bari aveva detto che bisogna tenere lontani trasformisti e interessi sbagliati e che serve rispetto per la comunità democratica fatta da tanti amministratori e militanti che hanno gli anticorpi per scardinare la cattiva politica“.

Michele Emiliano con una sua nota ha commentato: “Questo è il segno che la linea da seguire è chiara a tutti, dentro e fuori le istituzioni, perché ciò che emerge dalle inchieste di questi giorni, è che bisogna ulteriormente rafforzare e dare nuovo impulso a quanto già realizzato in questi anni in tema di anticorruzione, vigilanza, antimafia e prevenzione. E che questo non deve essere un tema divisivo della politica ma un obiettivo comune”.

Michele Emiliano ed il segretario del Pd pugliese, Domenico De Santis

Poche ore prima, il segretario del Pd pugliese, Domenico De Santis aveva dichiarato: “Nelle prossime ore convocheremo tutti gli organismi: segreteria regionale, gruppo consiliare, direzione regionale così come abbiamo chiesto al presidente Emiliano di convocare una riunione di maggioranza per avviare una verifica di governo e valutare il rilancio dell’azione amministrativa per un nuovo patto di fine legislatura“.

De Santis aggiungeva con un grande dose di opportunismo politico: “Per quanto attiene alla composizione del gruppo in Consiglio regionale Filippo Caracciolo si è dimesso da capogruppo, mentre Michele Mazzarano, che si è già autosospeso, e Anita Maurodinoia non ne faranno più parte così come previsto dal nostro codice etico“. Ma come mai Mazzarano si è autosospeso solo nelle ultime ore pur di nion subire l’onta pubblica dell’ espulsione ? E dov’ erano il Pd pugliese e nazionale quando un anno fa Mazzarano veniva condannato con sentenza definitiva ?

La barzelletta in casa Pd è che Michele Mazzarano (Pd) lo scorso 7 marzo 2024 è stato eletto con 7 voti favorevoli alla presidenza della Va Commissione (ambiente e urbanistica) in consiglio regionale, in aperto conflitto etico, che soltanto il nostro quotidiano online (vedi qui) denunciava giornalisticamente ! Mazzarano, a suo dire si sarebbe “autosospeso” dall’attività del gruppo Pd alla Regione Puglia. Lo ha reso noto lo stesso consigliere, condannato per corruzione elettorale. “In queste ore – dice – vedo accostato impropriamente il mio nome alle vicende giudiziarie in corso. Considero questa scelta un grave danno politico alla mia persona e al Pd, anche perché finisce per accreditare la tesi secondo cui esso stesso sarebbe paragonabile ad un covo di delinquenti e malfattori, mettendo tutti nello stesso calderone senza distinzione di storie, fatti e circostanze. Pertanto siamo di fronte ad un evidente strumentalizzazione politica ed elettorale“. Esternazione questa che dovrebbe rivolgere alla segretaria Schlein.

Ho appena scritto, anche in forma di autotutela, alla commissione regionale di garanzia del Pd – aggiunge Mazzaranoper informarli che negli ultimi mesi non ho rinnovato la tessera al Pd. E, per evitare ulteriori accostamenti della mia persona alle vicende giudiziarie in corso, mi autosospendo dall’attività del Gruppo consiliare del Pd“. Ma come si fa ad autosospendersi da un partito dal quale non si è rinnovata la tessera di adesione ? Evidentemente la legge così come il codice etico per Mazzarano sono solo un’opinione ….

Aggiornamento del 13 aprile 2024

E per completezza d’informazione ecco cosa prevede il Regolamento delle Commissioni di Garanzia del Pd all’ art. 10.

© CDG1947MEDIAGROUP – RIPRODUZIONE RISERVATA |

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