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17 Settembre 2025 23:37

Maxisequestro di mascherine in Lombardia

Oltre 240.000 mascherine vendute indebitamente come dispositivi medici o dispositivi di protezione individuale (DPI).

ROMA – Nel corso dei servizi di controllo sull’osservanza delle misure di contenimento dell’emergenza epidemiologica e della corretta applicazione della normativa in materia di prezzi, i Finanzieri del Comando Provinciale di Milano hanno sequestrato oltre 240.000 mascherine.

Le Fiamme Gialle del 1° Nucleo Operativo Metropolitano di Milano, che monitorano costantemente le reti distributive dei prodotti connessi all’emergenza Coronavirus, a seguito di approfondimenti investigativi hanno individuato e sequestrato presso 12 farmacie milanesi, facenti parte di una medesima Società cooperativa, oltre 30.000 mascherine vendute come dispositivi medici (mascherine chirurgiche) o dispositivi di protezione individuale, in assenza delle previste certificazioni.

In particolare, tali beni risultavano messi in commercio con una impropria marcatura “CE” o privi della predetta marcatura nonché di altra documentazione idonea a certificare correttamente il prodotto come dispositivo medico (DM) o dispositivo di protezione individuale (DPI) e, comunque, senza che fossero stati formalmente interessati l’Istituto Superiore di Sanità ovvero l’INAIL, per avvalersi della deroga prevista dal recente Decreto Legge 18/2020.

A seguito del primo sequestro, i finanzieri sono risaliti alla catena di distribuzione delle mascherine, individuandone il fornitore in una società di Milano, operante nel settore della grande distribuzione farmaceutica, che le aveva importate dalla Cina e messe in vendita senza aver prima provveduto ai suddetti adempimenti finalizzati a garantire la sicurezza e l’adeguatezza dei dispositivi. Nel magazzino della società, sito nella Provincia di Milano, sono state individuate e sequestrate quasi 210.000 ulteriori mascherine, di cui circa 75.000 commercializzate come chirurgiche e oltre 134.000 come dispositivi di protezione individuale.

Per tali attività illegali, il responsabile della cooperativa di farmacie nonché il rappresentante legale della società fornitrice ed importatrice, sono stati segnalati alla Procura della Repubblica di Milano.

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