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29 Aprile 2024 09:41
29 Aprile 2024 09:41

Maxi operazione del Ros in Sardegna: 32 arresti, per mafia e corruzione, tra cui l’ex assessore Murgia e il nipote di Graziano Mesina

Le indagini, avviate nel gennaio 2020 in prosecuzione dell'indagine "Dama", avrebbero consentito di acquisire elementi circa l'operatività di un presunto gruppo dedito alla commissione di reati di varia natura, attivo nel territorio sardo, che si ritiene costituito da alcuni personaggi locali di spicco (noti per condanne per sequestro di persona a scopo di estorsione), oltre ad alcuni esponenti del mondo delle professioni e delle istituzioni. ALL'INTERNO IL VIDEO DELL'OPERAZIONE

Trentadue arresti in Sardegna  accusati di associazione a delinquere di tipo mafioso, associazione segreta, associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, abuso d’ufficio, rivelazione di segreto d’ufficio, corruzione aggravata dal metodo mafioso, peculato e procurata inosservanza di pena aggravata dal metodo mafioso, nell’ambito dell’operazione definita ‘Monte Nuovo’.

Sono queste le accuse a vario titolo nei confronti di 31 persone indagate, 13 le persone in carcere, e 18 quelle agli arresti domiciliari nell’ambito della maxi operazione condotta questa mattina dai carabinieri del Ros che, con il supporto dei colleghi dei comandi provinciali di Cagliari, Nuoro, Oristano, Sassari, Milano, Torino e dello Squadrone Eliportato Cacciatori Sardegna, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Tribunale di Cagliari nei confronti degli indagati, nell’ambito di un’indagine della Dda di Cagliari che per la prima volta riguarda un’associazione di stampo mafioso.

La conferenza stampa del Ros e, nei riquadri: Cossu, Crissantu, Cocco e Murgia

L’organizzazione influenzava istituzioni

L’organizzazione criminale avrebbe interferito nell’attività delle amministrazioni pubbliche e procurato voti in occasione delle elezioni. Le indagini, avviate nel gennaio 2020 in prosecuzione dell’indagine “Dama“, avrebbero consentito di acquisire elementi circa l’operatività di un presunto gruppo dedito alla commissione di reati di varia natura, attivo nel territorio sardo, che si ritiene costituito da alcuni personaggi locali di spicco (noti per condanne per sequestro di persona a scopo di estorsione), oltre ad alcuni esponenti del mondo delle professioni e delle istituzioni. 

In particolare, i rapporti tra le diverse componenti, in comunanza di scopi, avrebbero garantito di attingere, in caso di necessità, al sostegno del sodalizio per ottenere presunti vantaggi di varia natura. La componente criminale si sarebbe infiltrata e avrebbe condizionato vasti settori della vita sociale dell’Isola, anche nei termini di un accesso privilegiato all’interno dell’amministrazione regionale.

In tale contesto, secondo l’ipotesi formulata, elementi appartenenti al gruppo avrebbero variamente operato ponendosi in relazione di continuità con la “Anonima Sequestri” di cui Graziano Mesina ed altri personaggi colpiti dalla misura cautelare erano fra i più noti esponenti interferendo nei procedimenti decisori dell’amministrazione regionale in particolare nei settori dell’agricoltura e della sanità; intervenendo reiteratamente presso diverse amministrazioni pubbliche, con particolare riferimento a quelle regionali, al fine di assicurarsi incarichi pubblici, favori o altri interessi ad associati, parenti di questi ultimi o persone gradite al gruppo; favorendo la latitanza di Mesina, poi arrestato dal ROS il 18 dicembre 2021, con il quale il gruppo aveva rapporti diretti e\o indiretti; procurando voti in occasione di consultazioni elettorali; nel traffico di sostanze stupefacenti (in particolare marijuana) da commercializzare sul territorio nazionale.

Nel corso dell’operazione sono stati sequestrati ingenti somme di denaro in contanti, munizioni, oltre 130 kg di marijuana. Sono state inoltre denunciate in stato di libertà 4 persone per detenzione abusiva di armi e munizioni e sostanze stupefacenti. L’operazione “Dama fu condotta dal ROS dei Carabinieri tra il novembre 2018 e il dicembre 2019 in direzione di due ipotesi di associazioni dedite al traffico di stupefacenti, conclusa il 7 luglio 2020 con l’esecuzione di 33 misure cautelari.

I nomi degli arrestati

Tra gli arrestati c’è l’ex assessore regionale all’agricoltura Gabriella Murgia accusata di associazione di tipo mafioso e associazione segreta e Tomaso Cocco primario del reparto di Terapia del dolore dell’ospedale Marino di Cagliari, che sono stata trasferiti in carcere insieme a Alessandro Arca, Nicolò Cossu (detto Cioccolato, implicati in vari celebri sequestri come quelli di Vinci, Licheri e Checchi) indicato come il “promotore” dell’associazione, Tonio Crissantu (nipote di Graziano Mesina), Vincenzo Deidda, Mario Antonio Floris, Battista Mele, Giovanni Mercurio, Giuseppe Antonio Mesina, Desiderio Mulas, Paolo Murgia e Alessandro Rocca.

Ai domiciliari sono finiti, invece, Vito Maurizio Cossu, Andrea Daga, Alice Deidda, Alessia Deidda, Antonio Fadda, Giuseppe Paolo Frongia, Anna Gioi, Raffaele Gioi, Salvatore Gioi, Marco Lai, Tomas Littarru, Antonio Marteddu, Riccardo Mercuriu, Serafino Monni, Marco Muntoni, Antonio Michele Pinna, Paolo Sale, Marco Zanardi.

Coinvolti nell’inchiesta anche diversi medici e Massimo Temussi presidente e amministratore delegato di Anpal (Agenzia Nazionale Politiche Attive Lavoro),

I traffici di droga 

La banda si finanziava grazie al traffico di droga. Importazione di cocaina dalla Penisola e esportazione di marijuana coltivata in Sardegna verso Piemonte e Lombardia.  “Non è un mistero che l’Isola sia diventata una delle maggiori produttrici di cannabis”, ha ricordato il vicecomandante del Ros Gianluca Valerio. Ma le attività del gruppo andavano ben oltre gli stupefacenti. “Le indagini hanno evidenziato un ambiente misto, in cui ci si poteva incontrare a vari livelli per decidere strategie, favori in cambio di violenze e intimidazioni, anche ai più alti livelli istituzionali“, ha aggiunto Giorgio Mazzoli, comandante del reparto Carabinieri Ros di Cagliari.

© CDG1947MEDIAGROUP – RIPRODUZIONE RISERVATA |

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