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8 Dicembre 2024 05:03

L’America di Trump, “fermerò le guerre”. Oggi il presidente Biden parla al Paese

Dopo la vittoria del tycoon alle presidenziali, l'orgoglio di Kamala: "Siamo fedeli alla Costituzione". Gli Obama: "Non è l'esito che speravamo ma è la democrazia". I Clinton, "Ora Trump governi per tutti"

“Questa sarà la vera età dell’oro”. Donald J. Trump ha vinto le elezioni presidenziali americane: è il 47esimo presidente degli Stati Uniti in una sorprendente corsa elettorale, non priva di ostacoli, contro la democratica Kamala Harris. Trump è anche il primo condannato a conquistare la Casa Bianca (per 34 reati più quattro grandi processi) , così come a 78 anni è anche la persona più anziana mai eletta alla presidenza degli USA.

Il risultato ha fatto suonare i campanelli d’allarme nelle capitali straniere, dato lo stile di leadership caotico di Trump e le sue aperture verso autoritari come il russo Vladimir Putin e il nordcoreano Kim Jong-un. La sua avversaria, la vicepresidente Harris, e alcuni suoi ex funzionari della Casa Bianca lo hanno definito “una minaccia per la democrazia” e addirittura un “fascista“. Tuttavia, l’elettorato americano si è dimostrato disposto a mettere da parte queste preoccupazioni e a consegnare per la seconda volta la guida del Paese all’immobiliarista.

Il tycoon ha sconfitto l’attuale vicepresidente Kamala Harris, che ha tentato di infrangere il tetto di cristallo, portando la prima donna nera, alla presidenza nei 248 anni di storia degli Stati Uniti. Durante la notte, Donald J. Trump aveva conquistato presto la Carolina del Nord, il primo Stato in bilico ad essere chiamato, e successivamente ha ‘preso’ la Georgia e la Pennsylvania. Già all’1.20 del mattino, alla festa per l’elezione di Trump a Palm Beach, in Florida, si è levato un boato prolungato e onnipotente quando Fox News ha dato la Pennsylvania per il candidato repubblicano. Vincendo anche in Michigan e Wysconsin, il tycoon ha di fatto completato il trionfo negli Stati del cosiddetto “Blue Wall” dei Grandi Laghi, che Harris aveva considerato fondamentale per raggiungere il successo.

Dal suo quartiere generale, Trump ha parlato alla nazione: “Fermerò tutte le guerre”, ha promesso. Ha assicurato di volere un “esercito potente”, ma “non per usarlo”. “Non inizierò le guerre, le fermerò”, ha detto nel suo discorso della vittoria. “Non abbiamo avuto guerre, per quattro anni non abbiamo avuto guerre. Solo che abbiamo sconfitto l’ISIS“.

Donald e Melania Trump

Accolto sul palco del Centro Congressi di West Palm Beach da una folla entusiasta e sulle note di ‘God Bless America’ di Lee Greenwood, Donald J. Trump ha voluto attorno a sè le persone più importanti nella sua vita personale e politica. L’ex first lady Melania Trump era in piedi accanto al marito ed è stata raggiunta da Barron, il figlio più giovane. Anche i figli più grandi di Trump, Don Jr., Eric, Ivanka e Tiffany, hanno raggiunto il padre sul palco. Con loro i principali consiglieri della campagna: Susie Wiles e Chris LaCivita e gli alleati politici erano sul palco, tra cui il presidente della Camera Mike Johnson.

Trump ha anche citato alcune celebrità tra il pubblico e ha chiamato sul palco Dana White, CEO dell’UFC, e il golfista Bryson DeChambeau. Trump ha riservato un lungo elogio a Elon Musk, il miliardario proprietario di X, Tesla e Space X, che è diventato uno dei suoi sostenitori più in vista. “Abbiamo una nuova stella. È nata una stella: Elon“, ha urlato il candidato repubblicano.

Elon Musk, il miliardario proprietario di X, Tesla e Space X,

Kamala Harris ha chiamato Trump per congratularsi e organizzare la fase di transizione. Anche il presidente in carica, Biden ha avuto un colloquio telefonico con il neo presidente, invitandolo alla Casa Bianca

Il Senato ai repubblicani con 51 seggi

Secondo le proiezioni di FoxNews, i repubblicani prenderanno il controllo del Senato con almeno 51 seggi. La vittoria del senatore repubblicano Bernie Moreno sul democratico Edmund Gerald Brown, in Ohio, osservano gli analisti, ha sostanzialmente chiuso la corsa al Senato Usa.

Il procuratore Smith sta trattando per lo stop delle azioni penali contro Trump

Il procuratore speciale Jack Smith è impegnato in trattative attive con i vertici del Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti su come porre fine alle azioni penali federali nei confronti di Donald J. Trump. Lo riferisce una fonte del dipartimento di giustizia alla Cnn. Si prevede che le discussioni dureranno diversi giorni. I funzionari del Dipartimento di Giustizia stanno valutando le opzioni su come concludere i due procedimenti penali contro Trump, per i suoi tentativi di ribaltare le elezioni del 2020 e per la sua gestione di documenti classificati, rispettando al contempo un promemoria del 2020 dell’Ufficio di consulenza legale del dipartimento sulle incriminazioni o i procedimenti penali contro i presidenti in carica, aggiunge l’emittente.

La telefonata con la premier Meloni

Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha avuto alle 22 di mercoledì un primo colloquio telefonico con il Presidente-eletto degli Stati Uniti d’America, Donald J. Trump, per congratularsi della vittoria elettorale. La conversazione – riferisce una nota di Palazzo Chigi – ha costituito l’occasione per confermare la solida alleanza, il partenariato strategico e la profonda e storica amicizia che da sempre legano Roma e Washington. Nel corso della telefonata il presidente Meloni e il Presidente eletto Donald J. Trump hanno espresso la volontà di lavorare in stretto coordinamento su tutti i principali dossier internazionali, a partire dalla guerra in Ucraina e dalla crisi in Medio Oriente, con l’obiettivo comune – prosegue la nota – di promuovere stabilita’ e sicurezza, anche nel quadro dei rapporti con l’Unione europea. In conclusione, hanno affermato l’intenzione di proseguire il percorso di rafforzamento delle già eccellenti relazioni bilaterali, fondate su valori e principi condivisi, concordando – conclude Palazzo Chigi – sull’opportunità di mantenersi in stretto contatto.

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