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24 Novembre 2025 09:54

Il “regno” di Michele Emiliano giunge al termine

Adesso "Michelone" come i suoi amici personali e collaboratori più stretti lo chiamano, ha un destino politico romano, dove gli sarebbe stato garantito dalla segreteria nazionale del Partito Democratico un seggio blindato in Parlamento.
di Antonello de Gennaro

Una mattina di 10 anni fa incontravo per la prima volta Michele Emiliano candidato governatore alla regione Puglia a Taranto, nella mia città, dove peraltro una volta eletto convocò la sua prima giunta regionale. Entrammo in polemica subito allorquando gli feci presente che trovavo imbarazzante che un ex-magistrato, finito sotto i riflettori del Csm, il Consiglio Superiore della Magistratura, per il suo impegno politico che gli costò un procedimento disciplinare conclusosi con un semplice richiamo, parlasse di legalità dei candidati.

Ma Michele, sportivamente da ex giocatore di basket, qualche giorno dopo, incontrandomi in occasione di manifestazione della campagna elettorale del Partito Democratico, dove mi ero recato in compagnia di un mio amico d’infanzia nel frattempo diventato parlamentare, sorpreso di rivedermi, mi disse ” L’ altro giorno mi hai fatto nero, ma sei stato corretto, fatti abbracciare”. E così, complice anche la mediazione della sua “storica” portavoce onnipresente Elena Laterza, una bravissima collega ex-Repubblica, è nata una bella amicizia professionale.

Emiliano a mio parere è stato un ottimo presidente della Regione Puglia, nonostante qualche discutibile difesa d’ufficio di alcuni suoi “protetti” piazzati in alcuni assessorati ed agenzie regionali, di cui si è fidato incautamente sin troppo. E più di qualcuno è finito nelle patrie galere, mentre qualcun’altro si è salvato per miracolo. Va riconosciuto ad onor del vero che far dimenticare ai cittadini pugliesi la precedente presidenza regionale di Nichi Vendola era abbastanza facile, ma i problemi nella regione, sono stati veramente tanti, a volte troppi.

Sulla sua esclusione dalle liste regionali, una condizione imposta al Pd da Antonio Decaro per accettare la candidatura da governatore, Emiliano ha sofferto non poco ma con stile, preferendo non accendere polemiche. Lo sgarbo subito dal suo fu “erede” politico, che proprio lui nominò assessore comunale quando era Sindaco di Bari, alloquando Decaro era letteralmente uno sconosciuto ingegnere dell’Anas, di origini familiari socialiste, non se lo sarebbe mai aspettato. Adesso “Michelone” come i suoi amici personali e collaboratori più stretti lo chiamano, ha un destino politico romano, dove gli sarebbe stato garantito dalla segreteria nazionale del Partito Democratico un seggio blindato in Parlamento.

Voglio rivelare un segreto sui nostri rapporti personali, ed Emiliano mi perdonerà. Un giorno, arrivando a Bari, ebbi la dolorosa notizia che era venuta a mancare sua madre, e mi recai presso l’obitorio del Policlinico barese per manifestargli il mio cordoglio. Lui si alzò dalla sedia dove era seduto attorniato dallo stato maggiore del Pd e della Regione, mi venne incontrato e mi abbracciò ringraziandomi con parole affettuose sussurrate al mio orecchio per il mio gesto di solidarietà umana. Poi dandomi una carezza sulla guancia , davanti a tutti, mi disse “Antonello, ho sbagliato tutto, altro che Melucci, tu saresti stato il sindaco perfetto per Taranto“. Io incredulo ma quasi divertito per questa sua affermazione gli risposi “Michele ma ti ho fatto qualcosa di male, per ipotizzare che io possa fare il Sindaco a Taranto ?“. E tutti risero apertamente, così sdrammatizzando l’atmosfera funebre che si respirava nell’obitorio.

Oggi pomeriggio la Regione Puglia avrà un nuovo presidente che secondo i sondaggi e le voci circolanti dovrebbe essere proprio Antonio Decaro il “figlioccio” barese, rottamatore del cerchio magico di Emiliano. E per lui ho pronta una bella domanda per la sua prima conferenza stampa, che gli anticipo sin d’ora: “Presidente, lei per candidarsi pose la condizione di non avere in consiglio i suoi predecessori Vendola ed Emiliano. Ma alla fine Vendola si è candidato. Perchè non ha voluto avere in consiglio Emiliano ?

Comunque, lo confesso, con onestà intellettuale, mi mancheranno le nostre chiacchierate personali da tifosi ammaccati juventini, i suoi messaggi su whatsapp notturni, per capire meglio la reale situazione del sottobosco politico a Taranto. Ciao caro Michele, ti aspetto a Roma, dove portano tutte le strade. Sarà un bel viaggio, fidati !

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Grazie, Antonello de Gennaro

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