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24 Ottobre 2025 02:00

Il Garante della Privacy sanziona Report e la Rai per aver trasmesso una telefonata privata tra Sangiuliano e sua moglie Federica Corsini

La sanzione di 150mila euro per la violazione di alcune disposizioni del Codice della Privacy, del Gdpr e delle Regole deontologiche relative ai dati personali nell’esercizio della professione giornalistica. Infondato il reclamo dell'ex ministro per altre testate

Il Garante per la protezione dei dati personali ha irrogato alla Rai (Radio Televisione Italiana Spa) e notificato in data odierna una sanzione di 150mila euro per la violazione di alcune disposizioni del Codice della Privacy, del Gdpr e delle Regole deontologiche relative ai dati personali nell’esercizio della professione giornalistica. ”La sanzione si riferisce al procedimento, avviato nel dicembre 2024 e definito in esito a completo contraddittorio, riguardante la diffusione di un audio relativo a una conversazione telefonica tra Gennaro Sangiuliano e sua moglie Federica Corsini, mandato in onda l’8 dicembre 2024 nel corso della trasmissione Report, di cui la Rai è editore”, si legge nella nota del Garante.

“Sempre nel corso della riunione di oggi, ma nell’ambito di altro procedimento
, il Garante ha dichiarato infondato il reclamo di Sangiuliano nei confronti di alcune testate giornalistiche per il contenuto di articoli che avrebbero violato la propria sfera personale e privata”, prosegue la nota.

Nei giorni scorsi Sigfrido Ranucci, il giornalista d’inchiesta e conduttore di Report vittima di un attentato lo scorso 16 ottobre, è intervenuto a un seminario al Parlamento europeo di Strasburgo, in occasione del premio giornalistico dedicato alla reporter maltese Daphne Caruana Galizia. In quel contesto si è scagliato contro le cause bavaglio, “uno strumento di delegittimazione” su cui l’Unione ha legiferato ma che l’Italia ancora non combatte con decisione. La direttiva non è ancora stata recepita dal governo italiano. Ranucci, collegato da remoto, ha anche denunciato un problema “ormai a livello mondiale”, gli attacchi al diritto di informazione. “Senza informazione consapevole non si possono fare scelte indirizzate al bene comune” ha affermato il giornalista. 

In relazione alle gravissime affermazioni rese da Sigfrido Ranucci in data odierna in collegamento con una conferenza stampa organizzata al Parlamento europeo di Strasburgo dal deputato europeo del PD Sandro Ruotolo ha affermato:” “In questi giorni raccolgo solidarietà bipartisan, ma si sta rivelando ipocrita: da una parte solidarietà, dall’altra qualcuno sta armando il Garante della privacy per punire Report e dare un segnale esemplare a altre trasmissioni. Ciò che dico lo affermo con cognizione di causa, e lo si vedrà nelle prossime ore. Chiedo che il Garante europeo verifichi come sta operando il Garante della privacy italiano, perché sembra agire come un’ emanazione del governo” , causando la reazione nella totalità dei componenti, del Garante privacy, che con una nota “ribadisce l’assoluta indipendenza e trasparenza del proprio operato a difesa della legalità. L’Autorità si riserva ogni necessaria iniziativa a propria tutela“.

Anche il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini intervenendo a un evento del quotidiano Libero in corso a Roma.  va all’attacco: “L’attentato a Ranucci deve essere diffusamente condannato, ciò non toglie che ritengo il suo un modo di fare giornalismo poco rispettoso della verità dei fatti” .

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