Firmata al Mimit da tutte le amministrazioni nazionali e locali l’intesa sulla decarbonizzazione degli impianti dell’ex Ilva di Taranto. In collegamento video all’incontro il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, i rappresentanti del ministero della Salute e del ministero dell’Interno. In presenza hanno partecipato all’incontro il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, accompagnato da un’ampia delegazione istituzionale e di tecnici, oltre ai commissari straordinari di Acciaierie d’Italia e di Ilva in As, e il consigliere del Presidente del Consiglio per le Relazioni con le Parti Sociali, Stefano Caldoro. Il sindaco di Taranto, Piero Bitetti, e le altre autorità locali, ha preso parte alla riunione attraverso un collegamento video
Chi ha firmato
L’accordo sulla decarbonizzazione degli impianti dell’ex Ilva è stato siglato dal ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, ministero delle Imprese e del Made in Italy, ministero della Salute, ministero dell’Interno, Regione Puglia, Provincia di Taranto, Comune di Taranto, Comune di Statte, autorità di sistema portuale del Mar Ionio – porto di Taranto, Ilva S.p.A. in amministrazione straordinaria, Acciaierie d’Italia S.p.A. in amministrazione straordinaria, Taranto Energia S.r.l. in amministrazione straordinaria, Adi Energia S.r.l. in amministrazione straordinaria, Dri d’Italia S.p.A
La bozza di accordo ex Ilva rimanda la scelta sul polo Dri
La bozza di intesa sulla decarbonizzazione degli impianti dell’ex Ilva firmata al ministero delle Imprese non indica i tempi per il passaggio alla produzione con forni elettrici né la decisione su dove localizzare il polo Dri per produrre il preridotto necessario ad alimentarli. Le parti si sono impegnati a indirre una nuova riunione del tavolo in data successiva al 15 settembre (termine ultimo per la presentazione di offerte vincolanti della nuova gara) “per esaminare le prime evidenze della Procedura e valutare la possibile localizzazione degli impianti di preridotto”.

Palombella (Uilm): “Dall’ intesa zero garanzie per lavoratori e comunità”
“Il testo condiviso tra MIMIT ed enti locali pugliesi è un documento privo di tutele e certezze sotto ogni punto di vista per i lavoratori e le comunità interessate. Non c’è alcuna garanzia sulla presenza dello Stato nella futura società, è prevista la possibilità di vendere singoli stabilimenti o impianti, non c’è certezza né sull’esistenza né sulla destinazione del polo del DRI. Inoltre mancano elementi concreti sulle modalità di approvvigionamento di energia e gas per alimentare la futura produzione. Manca un piano industriale delineato con tempi definiti sulla decarbonizzazione. Per noi questo documento non serve a dare garanzie occupazionali, continuità lavorativa e risarcimenti né ai diretti, né a quelli dell’indotto né a quelli in Ilva AS. La montagna ha partorito il topolino, un testo senza alcun valore e vincolo. È inaccettabile, i lavoratori e le comunità hanno bisogno di rispetto e verità”. dichiara *Rocco Palombella, Segretario generale Uilm.
“Ora bisogna aprire al più presto una discussione seria e concreta con tutte le parti interessate a Palazzo Chigi – conclude il leader Uilm – che parta da punti definiti come i tempi della decarbonizzazione, il piano industriale, con quali impianti e garanzia dell’occupazione diretta, dell’indotto e in Ilva AS. Noi siamo pronti, serve più coraggio e determinazione per risolvere questa vertenza drammatica”.

Confindustria: bene accordo, adesso rilancio e decarbonizzazione
“Prendiamo atto che un accordo è stato raggiunto e siamo soddisfatti perché oggi si è deciso di non chiudere l’Ilva. Abbiamo già detto che l’Ilva è un assett strategico, sia per il territorio che per l’industria. Apprezziamo l’accordo e auspichiamo che venga rispettato e portato a termine, mantenendo saldi alcuni paletti”. Lo ha dichiarato Emanuele Orsini presidente di Confindustria in seguito all’incontro al Mimit sull’accordo firmato su ex Ilva., aggiungendo “In primis si deve arrivare alla decarbonizzazione. Per rispetto degli abitanti di quel territorio e dell’industria. In secondo luogo che ci siano investitori del settore capaci di un rilancio vero e competitivo, sia a livello nazionale che internazionale. Il terzo elemento è che ci sia il giusto e fondamentale rilievo per gli impianti DRI per l’alimentazione dei nuovi forni elettrici, che è un’esigenza assoluta. Voglio concludere sottolineando l’aspetto cruciale dell’indotto e dei livelli occupazionali. È importante che in tutto il processo di rilancio si tengano nella dovuta considerazione le molte piccole aziende e i fornitori che sono legati all’Ilva, così come le migliaia di lavoratori coinvolti in questa vicenda“.

Il ministro Urso: per l’ex Ilva una svolta che incoraggerà investitori
“Questa è una svolta che potrà incoraggiare gli investitori a manifestarsi con i loro piani industriali il rilancio della siderurgia, della riconversione, della conversione green”, ha dichiarto il ministro delle Imprese, Adolfo Urso, in relazione alla bozza di intesa per la decarbonizzazione dell’ex Ilva di Taranto. “Oggi finalmente sappiamo che c’è la squadra Italia unita per la prima volta nella storia di questa vicenda che dura da oltre 15 anni. Un accordo tra tutti i soggetti istituzionali, il governo nazionale, la Regione, gli enti locali, nel giocarsi la partita che è straordinariamente importante” ha aggiunto Urso.

Approvate dalla Giunta misure finalizzate al sostegno delle imprese
Nella seduta di ieri, 11 agosto 2025, la Giunta regionale ha approvato lo schema di Avviso per ristorare le perdite subite dalle aziende creditrici di Acciaierie d’Italia in amministrazione straordinaria. Con una dotazione complessiva di circa 20 milioni di euro l‘Avviso consentirà alle aziende aventi sede legale e/o operativa in Puglia e che vantano un credito verso Acciaierie d’ Itala s.p.a in A.S. certificato dal Tribunale di Milano, previa presentazione dell’istanza e iter istruttorio positivo, di chiedere la sovvenzione in regime di de minimis sino al massimo del 30% del credito certificato al netto di quanto già ottenuto dalla procedura.
Questa misura trova fondamento nel D.L. n. 4/2024, art 2-quater, comma 4, norma fortemente richiesta e sostenuta anche dalla Puglia, con cui il Governo nazionale ha consentito alle regioni di utilizzare quote di avanzo di amministrazione per misure di sostegno delle imprese dell’indotto dell’ex Ilva che hanno assicurato la continuità produttiva dello stabilimento siderurgico.
“Imprese che sono parte rilevante del tessuto produttivo dell’intera area di crisi industriale tarantina – ha commentato il presidente Michele Emiliano -, con un elevato numero di lavoratori alle proprie dipendenze, che hanno consentito di mantenere in vita l’attività dello stabilimento e che la Regione Puglia intende proteggere e valorizzare in aderenza e in linea con le decisioni del Governo centrale.” I prossimi passaggi vedranno le strutture amministrative regionali impegnate nella pubblicazione dell’avviso e nell’avvio dei procedimenti amministrativi previsti dal regime di aiuto.