a cura della Redazione Politica
Gianfranco Fini arriva con grande anticipo ad Atreju, la festa di Fratelli d’Italia, per un confronto stile “amarcord” con Francesco Rutelli 32 anni dopo la loro sfida per il Campidoglio, vinta dal candidato del centrosinistra l’ex leader di An scherza con il responsabile organizzazione FdI, Giovanni Donzelli, che lo accompagna nella visita del villaggio di Natale, tra gli stand “Ci vediamo sul palco, arrivederci”, glissa Fini con i cronisti e sale sul palco, accolto da una ovazione del pubblico in platea, al quale risponde con un sorriso e un bacio , dicendosi “felice per quello che rappresenta, un momento bello, emozionante, un ritorno a casa. Il tempo passa in fretta…”.
Nella sala principale, oltre cinquecento persone hanno seguito il confronto, moderato dalla giornalista de Il Giornale Hoara Borselli, che rievocava la sfida elettorale del 1993 in un confrono intitolato “Trentadue anni dopo. È cambiato (quasi) tutto in Italia e nel mondo. Quale bilancio e quali prospettive? Le opinioni di due protagonisti di quella svolta”. Fini ricordando il momento in cui annunciò la sua candidatura ha detto “L’intuizione e politica fu quella di dire: ci candidiamo per dimostrare di saper governare. Forse eravamo presuntuosi, ma in precedenza sindaci con la fiamma tricolore del Msi erano stati eletti. Non era caduto solo il muro di Berlino ma la discriminazione della destra. Nuotavamo in mare aperto” .

L’ex sindaco di Roma Francesco Rutelli, ha subito ironizzato:“Com’è quella serie? Ritorno al futuro? Ritorno al futuro è il suo. Sapevo che sarei venuto per un tributo a un fondatore e a un rinnovatore di questa vicenda politica. Ripercorrere la vicenda dell’elezione 1993 è un pretesto per farlo tornare qua. Io sono un’esca”. Fini ha prontamente replicato:”Che Rutelli possa essere un’esca? No” parlando anche dell’attuale presidente del Consiglio:”Rispetto Meloni. Si trova a dover gestire un momento di cambiamento geopolitico e strategico, pensiamo a Europa, Stati Uniti, Ucraina, Russia, Medioriente… Il mondo sta cambiando in termini dirompenti, chi governa ha una necessità di tenere un equilibrio”.
Rutelli ha aggiunto: “Ragioniamo in positivo, Gianfranco, sulle cose che si possono condividere, su alcuni grandi temi si può andare oltre la competizione brutale, di qua o di là. Sarebbe saggio trovare, nella differenza fra maggioranza e opposizione, alcune aree in cui l’opposizione scelga di trovare una convergenza nei punti di utilità per il paese, che non significa fare pastrocchi”. Rutelli lancia una frecciatina sull’opposizione attuale al governo, quando la Borselli gli chiede se si riconosce in questo centrosinistra: “Faccia la domanda successiva”. ed aggiunto: “Ho scritto un libro sui segreti di Roma. Faccio come l’arcangelo. Rinfodero la spada perché è finita la peste”.

Gianfranco Fini, invece al contrario, non esitato a rispondere che lui, si riconosce in questo centrodestra e poi ha ammesso i suoi sbagli con un passaggio anche sulla frattura con Silvio Berlusconi nel 2010 sancita da quel “che fai, mi cacci?” che Fini pronunciò durante il Consiglio nazionale del Popolo della Libertà: “Mi sono pentito di aver posto le condizioni che mi hanno portato a ritrovarmi incompatibile col Pdl. Le condizioni che avevo creato lo scioglimento di An nel Pdl. Ma non era più possibile continuare ad assecondare in modo quasi obbligato… Non mi sono mai fatto comandare da nessuno”. Ed aggiunto: “Non ho chiesto e non chiedo nulla, lo sanno Arianna e Giorgia. Ma un merito che ho riconosciuto a Meloni è quello di aver ricostruito questa comunità. Mi ci riconosco, l’ho votata, anche se non condivido tutto, al 100%“.
Parlando della premier Giorgia Meloni, Fini ha detto: “Io rispetto la Meloni perché si trova a dover gestire un periodo di cambiamento a livello geopolitico e strategico. È un mondo che sta cambiando. Per arrivare a quello che dovrebbe essere il traguardo di una politica maturazione, il cemento di una democrazia dell’alternanza, vi è proprio la necessità di condividere – senza inciuci, pasticci, manovre sottobanco – gli obiettivi strategici per l’Italia”, ha aggiunto Gianfranco Fini. “Se vogliamo davvero fare in modo che il futuro sia costruito all’insegna dei valori condividi“. Soffermandosi giovani, ha detto, “non è vero che la passione dei ragazzi per la politica è scomparsa, c’è ancora passione per la politica e la politica deve saperla però accendere ancora di più, deve essere una politica non solo coerente con quello che dice ma che abbia dei comportamenti in sintonia con i valori di riferimento. A destra, posso dirlo, sta accadendo“.
Al termine del dibattito è arrivato anche il post social di Arianna Meloni: “È stato emozionante oggi – ha scritto la Meloni, capo della segreteria politica di FdI – rivedere insieme sul palco di Atreju Gianfranco Fini e Francesco Rutelli, rievocando un confronto che ha segnato la nostra storia. Erano i primi anni ’90, il momento in cui abbiamo iniziato a fare politica, a credere che avremmo potuto cambiare le cose e rendere questa nazione più giusta, equa, forte. Sono passati 30 anni ed è bello vedere dove siamo arrivati, alla guida di un governo di centrodestra solido, efficace e rispettato nel mondo. Atreju è anche questo, un momento di confronto per riflettere sul percorso fatto e sulla strada da fare“.






