Palma d’oro ad honorem a sorpresa a Denzel Washington, a Cannes per la proiezione fuori concorso di ‘Highest 2 Lowest’ di Spike Lee. A consegnare al grande attore americano il premio alla carriera è stato lo stesso Lee, con i direttori del festival, Iris Knobloch e Thierry Frémaux.
Questa è la prima volta che Washington, 70enne, due volte premio Oscar, partecipa a Cannes nei suoi 50 anni di carriera. Prima della proiezione dell’ultimo film di Lee, il direttore del festival di Cannes Thierry Frémaux ha presentato un montaggio dei film di Washington, tra cui ‘Malcolm X‘ e ‘Mo Better Blues‘, entrambi diretti da Lee, oltre alle sue interpretazioni premiate con l’Oscar in ‘Glory‘ e ‘Training Day‘. Lee ha poi consegnato all’attore e regista la Palma d’Oro onoraria.

“Sono emozionato, è una grandissima sorpresa per me essere qui, una volta ancora a Cannes e ancora una volta collaborando con mio fratello Spike Lee”, ha detto l’attore questa sera visibilmente colpito ed emozionato ricevendo il premio prima che cominciasse la premiere mondiale al Grand Theatre Lumiere con tutto il pubblico in piedi ad applaudire l’attore americano.
Il film, che riunisce la coppia dopo quasi venti anni, è un poliziesco, che rivisita il classico del ‘63 di Kurosawa a sua volta tratto dal romanzo King’s Ransom di Ed McBain. Mentre l’originale racconta la storia di un dirigente di un’azienda di scarpe che diventa vittima di estorsione quando il figlio del suo autista viene rapito per errore e tenuto in ostaggio, il nuovo film, ambientato nella New York contemporanea, vede un magnate della musica (interpretato da Washington) alle prese con una vicenda simile e con il dilemma di come fare la cosa giusta. C’è un uomo che ha raggiunto l’apice nel suo campo e gode di uno stile di vita lussuoso, ma ha perso qualcosa lungo la strada.

A caratterizzare la giornata anche i due film in lizza per la Palma d’oro, ossia l’atteso “Alpha“, nuovo provocatorio film di Julie Ducournau dopo la Palma d’oro di “Titane“, ed il thriller politico di Tarik Saleh “The Eagles of Republic”, ambientato al Cairo negli anni del tentato golpe oltre 10 anni fa. Applausi anche per “C’era una volta Gaza“, diretto dai due fratelli palestinesi Arab e Tarzan Nasser, presentato a Un Certain Regard, felicemente spiazzante, tutto il contrario di ciò che ci potremmo attendere dai diari di chi è cresciuto e vissuto sulla Striscia.
Si attende domani Jafar Panahi, il regista dissidente iraniano, incarcerato più volte e il cui divieto di viaggiare fuori del suo Paese è caduto: vederlo occupare al Grand Theatre Lumiere la sedia riservata a lui troppe volte vuota è una vera notizia per il Festival di Cannes che in competizione ha incluso il suo nuovo film “Un simple accident”.