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20 Aprile 2024 02:51
20 Aprile 2024 02:51

Fca-Psa: è nato il quarto gruppo automobilistico mondiale. Elkann alla presidenza, Tavares ceo

Accordo raggiunto: la sede sarà in Olanda e la quotazione in Borsa tripla. Senza chiusure di stabilimenti previsti risparmi annui per 3,7 miliardi condividendo le tecnologie . Entrano i lavoratori nel CdA. Prima della firma, Fca distribuirà un dividendo speciale da 5,5 miliardi ai suoi soci, più altri 1,1 miliardi di cedola ordinaria.

ROMA – E’ arrivato l’annuncio ufficiale della fusione Fca (Fiat-Chrysler) -Psa (Peugeot-Citroen) , unione tra i due gruppi dell’auto, per creare un campione europeo secondo solo alla tedesca Volkswagen e quarto nella classifica mondiale dei produttori , e terzo se si pensa al fatturato (come evidenziano le società). L’accordo sarà chiuso nel giro di dodici quindici-mesi.

La nuova sede del gruppo sarà in Olanda e metterà insieme Fiat e Chrysler, Peugeot e Citroën – solo per citare alcuni dei marchi in portafoglio. Resta confermata la tripla quotazione: le azioni scambieranno sul circuito Euronext di Parigi, sulla Borsa Italiana di Milano e al New York Stock Exchange, ovvero Wall Street. Così come messo nero su bianco l’impegno a non chiudere stabilimenti, pur ricercando risparmi e sinergie importanti. Positiva la reazione del mercato all’ufficializzazione.

Il nuovo gruppo da 170 miliardi. I dettagli sono arrivati prima dell’apertura dei mercati, nella giornata di mercoledì, con una comunicazione  che conferma quel che era via via emerso in questi mesi di trattative. Per Fiat Chrysler si tratta del coronamento di un percorso avviato dall’indimenticato Sergio Marchionne, che giudicava ineluttabili le fusioni nel mondo automobilistico (sognava la General Motors) per affrontare le sfide della concorrenza e delle nuove tecnologie.

Nella nota congiunta si fa riferimento alla sfida della “mobilità sostenibile” come primo obiettivo del nuovo gruppo. Sarà una realtà da quasi 9 milioni di veicoli, con ricavi di quasi 170 miliardi di euro, un utile operativo corrente di oltre 11 miliardi e un margine operativo del 6,6%. “Il nuovo gruppo avrà una presenza geografica molto più bilanciata“, spiegano le società, “con il 46% dei ricavi generati in Europa e il 43% in Nord America“.

 “Senza chiudere stabilimenti” risparmi per 3,7 miliardi. Unire le forze significa condividere le piattaforme dei veicoli, generare “sinergie” – come si suol dire nel mondo aziendale – e in sintesi risparmiare. Le società quantificano questi risparmi. Quelli “associati alle tecnologie, ai prodotti e alle piattaforme” rappresenteranno “il 40% circa dei 3,7 miliardi di euro di sinergie annuali a regime, mentre i risparmi relativi agli acquisti – che beneficeranno principalmente delle economie di scala e degli allineamenti al miglior prezzo – rappresenteranno un ulteriore 40% di tali sinergie“, spiegano le società. La parte restante di tagli alle spese verrà da marketing, amministrazione, spese generali.

Generarle comporterà un costo, ma solo per una volta, di 2,8 miliardi. Chiaro il disegno di impiego delle risorse recuperate grazie all’unione delle forze: “Tali sinergie consentiranno al nuovo gruppo di investire fortemente nelle tecnologie e nei servizi che definiranno la mobilità in futuro, contribuendo al raggiungimento degli stringenti requisiti normativi globali sulle emissioni di CO2“.

“Queste stime di sinergie non prevedono alcuna chiusura di stabilimenti in conseguenza dell’operazione“, mette nero su bianco il comunicato rispondendo alle preoccupazioni di molti, dai sindacati alla politica. Concetto ribadito da Mike Minley e Carlos Tavares, guide dei due gruppi: l’ad di Fca ha insistito sul fatto che la grande maggioranza delle sinergie realizzate con le nozze tra i due gruppi “non riguarda il personale“.

Da parte sua, Tavares ha insistito su un punto “molto importante“: questa operazione “viene realizzata da due gruppi che sono in ottima forma. Non facciamo una fusione in un contesto di crisi o in una situazione difficile per le due compagnie“, ma perché “sappiamo” che servirà ad essere più forti rispetto alle sfide del futuro.

Nuovo cda a 11 membri, entrano i lavoratori. Al governo del nuovo gruppo ci sarà un consiglio di amministrazione da undici membri, “la maggioranza dei quali indipendenti”. Cinque saranno in quota Fca-Exor (con il presidente John Elkann che prenderà la carica di presidente anche del nuovo gruppo) e cinque in quota francese (con il vice presidente e il “senior non-executive director“). Spiega la nota: “Al perfezionamento dell’operazione il Consiglio includerà due membri in rappresentanza dei lavoratori di Fca e di Groupe Psa, con una mossa alla tedesca ufficializzata a pochi giorni dal raggiungimento dell’accordo negli Usa con il sindacato Uaw. Carlos Tavares sarà Chief Executive Officer, oltre che membro del Consiglio di Amministrazione, per un mandato iniziale di cinque anni”, aggiunge la nota che di fatto garantisce la guida dell’azienda per il prossimo futuro.

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