MENU
18 Aprile 2024 07:44
18 Aprile 2024 07:44

Ecco come la Consulta ha smentito le teorie vaneggianti della Regione Puglia sull’ ILVA

Sono  "non fondate" le questioni di legittimita' sollevate dalla Regione Puglia sul decreto del 2016 riguardante il completamento della procedura di cessione dei complessi aziendali del gruppo Ilva. Lo ha deciso la Corte Costituzionale che, con una sentenza depositata ieri sera con cui ha respinto il ricorso di Michele Emiliano

ROMA – Ricordate gli editti di Michele Emiliano, quando cercava visibilità politica e mediatica sull’ ILVA ? Era il 2 ottobre 2016 quando la giunta regionale pugliese, riunita in seduta straordinaria, aveva deliberato di impugnare dinanzi alla Corte Costituzionale la legge che ha convertito l’ultimo decreto legge  sull’Ilva, “per lesione del principio di leale collaborazione che dovrebbe ispirare l’operato del legislatore”. Lo annuncia una nota dell’ente in cui si precisa che “l’esclusione di qualunque strumento collaborativo con la Regione rende palesemente incostituzionale la disposizione impugnata“.

L’impugnazione era stata prospettata dal governatore, Michele Emiliano, durante la presentazione dei dati sull’aumento della mortalità e delle patologie legate all’inquinamento nell’ area a ridosso del siderurgico. La Regione Puglia precisava che la legge “non prevede alcuna forma di coinvolgimento della Regione nella procedura di modifica o integrazione al piano delle misure e delle attività di tutela ambientale e sanitaria” o di altra autorizzazione “per l’esercizio del siderurgico” Ilva di Taranto, “attuando così una discriminazione totalmente irragionevole”.

Sono invece  “non fondate” le questioni di legittimita’ sollevate dalla Regione Puglia sul decreto del 2016 riguardante il completamento della procedura di cessione dei complessi aziendali del gruppo Ilva. Lo ha deciso la Corte Costituzionale che, con una sentenza depositata ieri, ha respinto il ricorso della Regione in cui si rilevava che “la disposizione censurata, nel dettare le modalita’ di modifica o di integrazione del Piano delle misure e delle attivita’ di tutela ambientale e sanitaria, adottato con un dpcm del 14 marzo 2014, avrebbe escluso il coinvolgimento della Regione interessata, anche nella sola forma tenue del parere non vincolante“. Tale esclusione, secondo la Regione Puglia, violava alcuni articoli della Costituzione, nonche’ il “principio di leale collaborazione“.

Secondo la Consulta, invece, “la natura di azienda di interesse strategico nazionale, le ricadute delle vicende che hanno riguardato lo stabilimento Ilva di Taranto sul piano occupazionale, ambientale, sanitario ed economico, la necessita’ di perfezionare le procedure di trasferimento a terzi delle attivita’ aziendali del gruppo Ilva in amministrazione straordinaria e di armonizzare la tempistica delle misure di tutela ambientale con l’autorizzazione all’esercizio d’impresa sono tutti elementi – si legge nella sentenza depositata ieri sera – che denotano la necessita’ di intervenire urgentemente in questioni di pubblica utilita’, con misure ‘ad hoc’, come del resto gia’ era avvenuto nel passato e come ritenuto da questa Corte con la sentenza 85 del 2013″.

Alla luce di tali considerazioni, concludono i ‘giudici delle leggi’, “la nuova procedura di modifica e integrazione del Piano delle misure e delle attivita’ di tutela ambientale e sanitaria non appare priva di giustificazione sul piano costituzionale ne’, tanto meno, irragionevolmente discriminatoria“.

Resta da chiedersi adesso, cosa dirà, e ne avrà il coraggio, Michele Emiliano, il quale quando fa politica, si vanta di essere un “magistrato” (fino a quando ?) e dissipa risorse pubbliche pur di avere visibilità e poter contare sulle “decisioni” istituzionali centrali, che non sono di sua competenza. Se questo è il risultato della sua presuntuosa (in)competenza giuridica  c’è da augurarsi che Michele Emiliano non torni più a fare il magistrato, per il bene della giustizia e di chi dovesse un giorno troverselo di fronte.

Ecco come è finita: 

pronuncia Consulta_Ilva_182_2017

 

A seguito della sentenza della Corte Costituzionale,  Teresa Bellanova,Vice Ministro dello Sviluppo Economico , ha dichiarato: “Consiglio di scegliere la via della leale collaborazione nell’interesse di tutti”.

TAGS

Sostieni ilcorrieredelgiorno.it: il tuo contributo è fondamentale

Il tuo sostegno ci aiuta a garantire la nostra informazione libera ed indipendente e ci consente di continuare a fornire un giornalismo online al servizio dei lettori, senza padroni e padrini. Il tuo contributo è fondamentale per la nostra libertà.

Grazie, Antonello de Gennaro

Articoli Correlati

Puglia, il rimpasto "minimal" di Emiliano . Solo quattro nuovi assessori in giunta ?
Conte il "furbetto": finge di uscire per rientrare ottenendo più poltrone per il M5s in Puglia
Mazzarano fuori dal Pd un anno dopo. Ma si tiene la poltrona (e lo stipendio !) di consigliere regionale nonostante la sua condanna definitiva
Inchieste Puglia, continua il gioco sporco nel "campo largo" di Conte: "Lasciamo tutti gli incarichi alla Regione. É ora di fare pulizia"
Valensise, l’ex n.2 del DIS guiderà l’Aisi
Sondaggio Euromedia elezioni Europee: con Meloni Fdi al 27,1% , con Schlein capolista Pd al 19,8%
Cerca
Archivi
La procura di Milano chiede una condanna di tre anni per Giovanni Canio Mazzaro ex compagno di Daniela Santanchè
Mafia e voto di scambio in Sicilia, sospeso il vice presidente leghista della Regione
Puglia, il rimpasto "minimal" di Emiliano . Solo quattro nuovi assessori in giunta ?
La sede del Csm intitolata a Bachelet, la cerimonia con il presidente Mattarella
Il professor Canfora a processo per aver diffamato la premier Giorgia Meloni

Cerca nel sito