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29 Aprile 2024 09:19
29 Aprile 2024 09:19

E’ morto l’ allenatore Carlo Mazzone, aveva 86 anni

I messaggi di commozione arrivano da tutta Italia, da giocatori e tifosi del passato e del presente che con lui hanno condiviso un pezzo di strada.

Si è spento all’età di 86 anni Carlo Mazzone, allenatore “storico” della Roma e di tante altre squadre di calcio arrivando a detenere il record di presenze di 792 partite in panchina nel massimo campionato di serie A . Nel 2019 gli è stata intitolata la nuova tribuna Est dello Stadio Cino e Lillo Del Duca di Ascoli Piceno, e nello stesso anno è stato inserito nella Hall of Fame del calcio italiano. Allenatore amatissimo dai tifosi e dai grandi campioni, da Francesco Totti a Roberto Baggio fino a Pep Guardiola e Andrea Pirlo, Carletto Mazzone lascia un vuoto enorme sopratutto a livello umano, nel calcio italiano.

Ha allenato dodici club, Ascoli, Fiorentina, Catanzaro, Bologna, Lecce, Pescara, Cagliari, Roma, Napoli, Perugia, Brescia e Livorno, alcuni dei quali a più riprese. Anche per questo oggi i messaggi di commozione arrivano da tutta Italia, da giocatori e tifosi del passato e del presente che con lui hanno condiviso un pezzo di strada.

“Carlo Mazzone era un uomo genuino e verace, custode dei valori più sani dello sport. Un grande allenatore, amato da tutti perché ha rappresentato un calcio vicino al popolo e ai suoi tifosi. Mi stringo al dolore della famiglia e di tutti i suoi conoscenti. Ci mancherai Carletto”, scrive in un tweet il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.

“Carlo Mazzone prosegue la sua corsa…nell’altra vita, lasciandoci i ricordi di un grande allenatore e del ‘suo’ calcio: appassionato, schietto, genuino e sano, con uno stile che non vorremmo mai definire di altri tempi, ma che facciamo fatica a ritrovare in questi. Ciao Mister!”, il tweet del ministro dello Sport, Andrea Abodi.

“La Figc si unisce al cordoglio del calcio italiano per la scomparsa di Carlo Mazzone, all’età di 86 anni. Nato a Roma il 19 marzo 1937, ha legato gran parte della sua carriera di calciatore all’Ascoli, dopo aver vestito anche le maglie di Latina, Roma, Spal e Siena”, scrive la Federcalcio sul suo sito. “Sempre con il club marchigiano iniziò ad allenare, portando l’Ascoli dalla Serie C alla Serie A (1974), prima di tornare a guidare i bianconeri dal 1980 al 1984. Mazzone è stato anche l’allenatore di Fiorentina, Catanzaro, Bologna, Lecce, Pescara, Cagliari, Roma, Napoli, Perugia, Brescia e Livorno, entrando nel 2019 a far parte della Hall of Fame del calcio italiano, istituita nel 2011 dalla FIGC e dalla Fondazione Museo del Calcio per celebrare giocatori, allenatori, arbitri e dirigenti capaci di lasciare un segno indelebile nella storia del nostro calcio“.

“Carlo Mazzone rappresenta una icona calcistica che ha catturato il mio cuore – scrive Gigi Buffon sul suo profilo Instagram – La passione travolgente che riversava nelle squadre è stata davvero unica e irripetibile”. A riprova del suo magnifico temperamento ho un aneddoto fantastico a margine di un Parma-Brescia finita 3-0. Sul punteggio di 1 a 0 ed a 15 minuti dalla fine ho fatto una tripla parata che ha salvato il risultato. A fine gara mi ha incrociato e in mezzo a una trentina di persone mi ha detto ‘A Buffon… ma che t’ho fatto?? Oggi me sembravi Lazzaro… che te rialzavi sempre!’. La notizia della sua scomparsa lascia un vuoto incolmabile, ma il suo impatto resterà per sempre vivo

“Carlo Mazzone è stato un simbolo del calcio. Era il decano degli allenatori, con il record di quasi 800 panchine in serie A. Ha dato tantissimo a questo sport sotto ogni profilo, tecnico, sportivo e umano. La Lega Serie A si unisce commossa al cordoglio della famiglia e di tutti i tifosi italiani”, scrive in una nota il presidente della Lega di Serie A, Lorenzo Casini.

“Ciao Mister. Ti vorremo sempre un bene immenso. Forza Roma!”, il saluto dell’As Roma. “L’Atalanta  esprime il suo cordoglio ai familiari per la scomparsa di Carlo Mazzone, avversario in campo di tante battaglie sportive”, scrive il club su Twitter. La famosa corsa sotto la curva di Mazzone era diretta contro la tifoseria della Dea durante il derby del settembre 2001, dopo il pareggio del suo Brescia a firma Baggio e il mantenimento della promessa di andare ad affrontare gli ultras dopo gli insulti a lui rivolti.

“Sei e sarai sempre nel mio cuore. Grazie per tutto quello che hai fatto per me”. Sono le parole su Instagram di Francesco Totti per la morte di Carlo Mazzone, a cui Totti deve tanto, se non tantissimo. Un allenatore e un secondo padre, come ha sempre ricordato il numero 10 della Roma. Sotto la guida dell’allenatore trasteverino Totti ha cominciato a vivere la sua lunghissima favola con la maglia della Roma.

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