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26 Aprile 2024 02:22
26 Aprile 2024 02:22

Confronto Arcelor Mittal-sindacali al MISE

Azienda disponibile a chiarire dettagliatamente le perplessità evidenziate durante il tavolo al MISE

ROMA – Durante l’incontro di ieri al MISE,  i rappresentanti di Arcelor Mittal hanno illustrato ai sindacati le modalità con cui è stata effettuata la selezione del personale destinatario al passaggio in Am Investco, con lettera di distacco.

Nello specifico si è discusso dell’organizzazione del “day one”, del processo di selezione, dello stato di incentivazione all’esodo e dei distacchi/assunzioni. Le proporzioni percentuali del personale impiegato tra esercizio – manutenzioni – staff restano quasi invariate, con scostamenti di pochi punti percentuali rispetto al passato.

Fino al 6 novembre 2018 l’ ILVA in Amministrazione Straordinaria ha ricevuto 717 richieste di esodo volontario, a fronte delle quali sono state effettuate 549 conciliazioni per uscite con esodo incentivato.

Con una nota la Fim-Cisl  rende noto di aver  rappresentato ad Arcelor Mittal  “le anomalie riscontrate nel “day one”, sia sotto il profilo industriale e organizzativo sia dal punto di vista individuale, circa l’applicazione dei criteri di selezione. Abbiamo evidenziato ricadute su straordinario, cambi di postazioni, riduzioni di attività e di postazioni avvenute in tutti i siti“.

Il sindacato Fim-Cisl ha chiesto alla nuova azienda, così come già avvenuto durante la trattativa, di mostrarci “un quadro dettagliato, sito per sito, relativamente all’organizzazione del lavoro in base alle postazioni, programmando incontri con le Rsu che meglio di chiunque hanno la fotografia precisa delle necessità di impianto“.

“Le nostre richieste non si scostano rispetto a quanto siglato nell’accordo che, in coerenza col piano industriale, porta garanzie a tutti i lavoratori. Lavoratori che – continua la nota sindacale –  alla fine del piano, qualora ancora in Amministrazione Straordinaria riceveranno tutti la proposta di assunzione da parte di Arcelor Mittal.

Rispetto a quanto rappresentato, conclude la FIM-CISL  “abbiamo ricevuto disponibilità, fin da subito, dall’azienda ad esaminare ogni caso, con una serie di incontri nei vari siti. Riunioni che coinvolgeranno le Rsu, anche alla luce del fatto che non tutte le 10700 lettere di distacco, a causa delle uscite volontarie, sono state assegnate ai lavoratori”.

Al  tavolo con Arcelor Mittal  presso il ministero dello Sviluppo economico  è intervenuto anche il Segretario generale della Uilm, Rocco Palombella: Occorre al più presto ripristinare alcune situazioni che stanno creando problemi nell’attività di esercizio, in particolare nello stabilimento Ilva di Taranto. E’ necessario e urgente – aggiunge Palombellaaprire un confronto serio e diretto con le nostre Rsu e i responsabili territoriali per valutare realtà per realtà, sito per sito, tutte le situazioni anomale e a nostro avviso insostenibili”. “Non possiamo lasciare soli i lavoratori – continua – soprattutto quelli in cassa integrazione che in questi anni hanno già subìto il danno dell’inquinamento e oggi subiscono la beffa di essere sostituiti da altri. Vorrei a tal proposito puntualizzare che non ho nulla in contrario ad aziende terze storiche e riconosciute professionalmente, ma è chiaro che siamo contrari al ricorso ad aziende terze a fronte di migliaia di lavoratori in cassa integrazione”.

“La Uilm rifiuta fortemente qualsiasi logica di sostituzione, demansionamento e carico eccessivo di lavoro – aggiunge il Segretario generale della Uilm – dobbiamo provare invece a gestire questa fase di passaggio valorizzando e rafforzando quello che abbiamo fatto con l’accordo del 6 settembre, il cui valore per noi è fuori discussione”.

Dal canto suo Arcelor Mittal ha accolto le richieste del sindacato e si è detta disponibile ad aprire un confronto e a correggere il tiro. “Un atteggiamento che non possiamo far altro che apprezzare e che siamo certi ci porterà presto a delle soluzioni”, conclude Palombella.

 

 

 

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