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27 Luglio 2024 07:48
27 Luglio 2024 07:48

Caso verbali Amara. Il pm Paolo Storari assolto: “non ha rivelato segreti d’ufficio”. 

L’assoluzione di oggi chiude soltanto il versante penale per Storari mentre resta ancora in piedi il procedimento disciplinare ordinario pendente presso la Procura Generale di Cassazione, ed anche la differente procedura pendente al Csm da mesi per decidere se Storari debba o meno essere trasferito per "incompatibilità ambientale" con la sede giudiziaria milanese.

Dai provvedimenti del Csm il pm milanese Paolo Storari si era salvato nell’agosto 2021, quando la sezione disciplinare aveva respinto la richiesta cautelare di trasferimento d’urgenza proposta dal procuratore generale della Cassazione, Giovanni Salvi. Adesso Storari esce indenne anche dall’ancora più pericoloso processo penale, grazie all’assoluzione nel processo di primo grado con rito abbreviato formulata del Gup Federica Brugnara del Tribunale di Brescia, la quale non ha accolto la richiesta di condanna a 6 mesi formulata dalla Procura . 

La sentenza ha di fatto escluso che sia stato reato di “rivelazione di segreto d’ufficio”  aver  consegnato a Piercamillo Davigo, ex pm del pool Mani pulite e allora membro del Consiglio Superiore della Magistratura nell’aprile 2020 i verbali sulla presunta associazione segreta «loggia Ungheria» resi ai pm milanesi Pedio e Storari dall’ex avvocato esterno Eni Piero Amara . Verbali sui quali Storari lamentava lo scarso dinamismo del procuratore capo di Milano Francesco Greco (ora in pensione) e della sua aggiunta Laura Pedio nell’indagare per distinguere in fretta tra verità e calunnie di Amara, in un attendismo motivato secondo il pm Storari dal timore dei vertici della Procura che potesse uscire scardinata la presunta credibilità di Amara in altre sue dichiarazioni, assieme a quelle del coindagato Vincenzo Armanna, che erano state invece valorizzate contro Eni nel processo Eni-Nigeria del procuratore aggiunto Fabio De Pasquale e nella inchiesta del pm Laura Pedio sul collegato depistaggio giudiziario Eni. Le indagini sono ancora in corso, così come in corso sono gli accertamenti sull’aggiunta Pedio. Per “radicale infondatezza della notizia di reato a carico di Greco per l’evidente insussistenza del fatto ipotizzato” sono state invece archiviate le accuse mosse a Greco dal giudice Andrea Gaboardi, secondo il quale non ci sarebbe stata alcuna inerzia del capo della procura di Milano in pensione da novembre, solo “prudenza“.

Il pm milanese Paolo Storari in Tribunale a Brescia

Il pm milanese Paolo Storari, accompagnato dal suo legale l’avvocato Paolo Della Sala, è stato sentito oggi dal procuratore capo Prete e dal procuratore aggiunto di Brescia Carlo Nocerino. Indagato per rivelazione di segreto d’ufficio, ha dato la sua versione sulla vicenda che sta investendo la magistratura italiana, fino al Csm e che è legata alla presunta loggia Ungheria, rivelata negli interrogatori dall’avvocato siciliano Piero Amara. Storari consegnò a Milano (come ha ribadito nei giorni scorsi ai pm romani) a Piercamillo Davigo, allora al Csm, i verbali secretati del legale siciliano per ‘autotutelarsì dato che, a suo dire, i vertici del suo ufficio avrebbero ritardato per mesi le iscrizioni nel registro degli indagati.

“La formula dell’assoluzione  è assoluzione piena e del resto la buona fede di Storari era stata riconosciuta anche dalla stessa Procura di Brescia” ha commentato l’ avv. Paolo Della Sala difensore del pm Storari — Spero che questa sentenza ponga fine al calvario al quale è andato incontro per avere fatto quella che, dal suo punto di vista e nella ragionevole prospettiva che aveva all’epoca, era la cosa giusta. È un verdetto che ridà equità a una vicenda che certa stampa ha voluto strumentalizzare in modo inutilmente aggressivo nei suoi confronti” – ha aggiunto il difensore di Storari – “Del resto anche il Consiglio superiore della magistratura aveva rigettato la richiesta di un provvedimento disciplinare di tipo cautelare nei confronti di Storari. Anche per questo abbiamo scelto di essere giudicati con il rito abbreviato”

La giudice delle udienze preliminari Brugnara non ha accolto la tesi accusatoria nei confronti di Storari avanzata dal procuratore bresciano Francesco Prete e dai pm Donato Greco e Francesco Milanesi — secondo i quali la consegna nell’aprile 2020 da Storari a Davigo delle copie word dei verbali resi tra dicembre 2019 e gennaio 2020 da Amara non potesse essere scriminata né dal fatto che fosse stato Davigo a rassicurare Storari sulla liceità della consegna e sulla non opponibilità del segreto investigativo a un consigliere Csm; né dal movente di Storari di lamentare i contrasti con i vertici della Procura sui ritardi (a suo avviso) nell’avviare concrete indagini. 

L’assoluzione di oggi chiude soltanto il versante penale per Storari mentre resta ancora in piedi il procedimento disciplinare ordinario pendente presso la Procura Generale di Cassazione, ed anche la differente procedura pendente al Csm da mesi per decidere se Storari, come pure l’altro magistrato De Pasquale, debba o non debba essere trasferito per “incompatibilità ambientale” con la sede giudiziaria milanese.

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