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12 Ottobre 2024 05:07

Bari, a vuoto ogni possibile offerta: la serie D sempre più vicina

Senza liquidità e solvibilità  la ripartenza dalla serie D per il Bari Calcio sembra di fatto ormai inevitabile. La circostanza che gli  eventuali nuovi soci dovrebbero farsi carico di una situazione debitoria,  senza escludere la presenza di un socio quale è l'attuale presidente Giancaspro viene ritenuto  un ostacolo insormontabile

ROMA – I numerosi  striscioni esposti dagli “ultras” del Bari, i Seguaci della Nord, in più zone della città con cui si chiede “Imprenditori salvate la Bari” sono ormai abbandonati al loro destino.  Uno striscione è stato esposto anche davanti a Palazzo di Città, dove il sindaco Antonio Decarosta cercando, al momento senza successo,  di sensibilizzare l’imprenditoria locale in vista di un intervento di salvataggio del club.

Per salvare il Fc Bari 1908 servono 3 milioni di europari al 70% delle quote lasciate libere di aumento del capitale sociale su un totale complessivi  di 4,6 milioni. Un ipotetico “Cavaliere bianco”  dovrebbe accollarsi  insieme ai debiti ed i contenziosi della società Bari Calcio anche alla presenza di Cosmo Giancaspro, cioè l’ attuale presidente, che resterebbe con una pacchetto di azioni per circa il 30%.

Il cda, riunito il 9 luglio  ha deliberato la procedura per la sottoscrizione del 70% delle quote inoptate dai soci Cosmo Giancaspro, con “Kreare Impresa“, e l’ex-arbitro Gianluca Paparesta. Dopo una riunione più volte interrotta e dai toni drammatici, il socio di maggioranza Giancaspro ha acquisito il 30% delle quote del club grazie alla risorse usate per pagare gli stipendi di marzo aprile e maggio dei calciatori (futuro aumento di capitale) mentre Paparesta ha sottoscritto soltanto lo 0,63%. per capire la confusione che esiste nella società del Bari, basti pensare che nemmeno il socio di minoranza Paparesta, ha ricevuto copia del verbale della riunione  ! Nella notte tra martedì 10 e mercoledì 11 luglio è proseguito il confronto con una “conference call” intercorsa tra due studi legali di Bari e Roma con evidenti frizioni filtrate tra l’attuale numero uno del club Giancaspro, nella Capitale da due giorni, e gli altri componenti del consiglio di amministrazione.

L’attuale socio di minoranza Gianluca Paparesta (che aveva versato 28mila euro pignorati, però, da Equitalia) si è ufficialmente tirato fuori dalla ricapitalizzazione della società. “Conseguentemente, alla luce del sempre più prossimo rischio di mancata iscrizione al campionato – scrive Paparesta – delle certe prossime penalizzazioni e soprattutto della assoluta assenza di chiarezza e di comunicazione dovuta ad un socio, seppur in minima percentuale, non volendo in alcun modo essere di ostacolo a qualsiasi operazione di salvataggio della società, comunico, sia pur con enorme rammarico, l’inevitabile venire meno di qualsiasi interesse da parte mia e delle persone interessate a sostenermi in questo aumento di capitale per la parte ‘eventualmente’ non sottoscritta dal socio di maggioranza.”

La Covisoc organo di controllo della FIGC che controlla i bilanci della società calcistiche  ha completato la propria istruttoria sulla documentazione relativa alle iscrizioni al prossimo campionato, e sono state riscontrate lacune del Fc Bari 1908 che,  potrebbero essere sanate esclusivamente depositando un  ricorso entro le 19 del 16 luglio,  dopo aver chiaramente completato la necessaria ricapitalizzazione che sanerebbe ogni eventuale lacuna relativa ai parametri di bilancio, nonché ai contributi relativi al trimestre marzo-maggio 2018. Un’operazione fattibile, ma che sembra non trovare alcun riscontro fra i portafogli “gonfi” della città.

La governance della società Bari Calcio nel frattempo ha perso un altro pezzo oggi con le dimissioni dell’avv. Francesco Biga, già consulente del presidente Cosmo Giancaspro, dal consiglio di amministrazione in cui era stato nominato con delibera dell’assemblea ordinaria dei soci del 23 febbraio 2018 . Dietro le quinte del “divorzio” vi  sarebbero delle motivazioni molto serie. Dimissioni che arrivano come  chiarito in un comunicato “a seguito degli insanabili contrasti insorti all’interno dell’organo sociale in relazione all’esecuzione della delibera dell’Assemblea straordinaria dei soci del 15 giugno 2018, alla persistente mancanza dei chiarimenti richiesti in ordine alla verbalizzazione delle riunioni tenutesi in data 9-11 luglio 2018 ed al venir meno di ogni ragione idonea a giustificare la sua ulteriore permanenza nell’ufficio“. Dimissioni che decorrono da oggi.

Senza liquidità e solvibilità  la ripartenza dalla serie D sembra di fatto ormai inevitabile. La circostanza che gli  eventuali nuovi soci dovrebbero farsi carico di una situazione debitoria,  senza escludere la presenza di un socio quale è l’attuale presidente Giancaspro viene ritenuto  un ostacolo insormontabile . Il termine per versare la quota da parte di nuovi soci è lunedì 16 Luglio. Il consiglio di amministrazione consentirebbe anche l’apertura della società a sei potenziali soci che si dividerebbero il 70 per cento in quote azionarie da 500mila euro a testa. Ma tutto ciò consentirebbe solo a Giancaspro con il suo 30% delle azioni, di continuare a fare il presidente, ma questa volta con i soldi degli altri.

isogna aggiungere la partenza del campionato con 6-8 punti di penalizzazione. Qualcuno pensa ad una soluzione per ripartire dalla Lega Pro ( la vecchia serie C) senza passare dall’inferno della Lega Dilettanti (cioè la serie D).  Una ipotesi molto lontana ed irreale di cui si parla della quale in realtà in ambienti federali non trova allo stato attuale alcuna conferma.

In pratica una specie di “lodo Bari”   come avvenne in passato per il Napoli Calcio  che potrebbe trovare spazio grazie all’ attuale situazione di carenza di iscrizioni al campionato di serie C. Ma per concretizzare servirebbe un provvedimento ad hoc del commissario straordinario della Figc, motivato da un parere legale e supportato da una richiesta del sindaco (cui andrebbe il titolo in caso di fallimento) o di altri rappresentanti istituzionali, che autorizzi l’iscrizione della squadra in C.  Soltanto che  al momento è stata notificata una diffida via posta certificata, attivata dall’avvocato Gianfranco Viglione in rappresentanza di quattro delegati al voto: uno della Lega Dilettanti,uno della Lega Pro, uno dell’ AIC l’associazione italiana dei  calciatori e uno dell’ AIA, cioè l’ Associazione Italiana Arbitri, al commissario straordinario della Federcalcio, Roberto Fabbricini, perchè convochi “entro il 31 luglio l’assemblea elettiva della Figc”.  Difficile quindi che l’attuale Commissario possa prendere una decisione del genere in questo momento.

Peraltro l ‘Assemblea della Lega B, riunitasi mercoledì scorso ha accolto all’unanimità la proposta del Brescia calciodi chiedere alla FIGC il blocco fin dalla stagione attuale dei ripescaggi, nel caso di mancata iscrizione al prossimo campionato di Serie B fino a un massimo di 20 società, vista la situazione drammatica del Cesena e quella altrettanto disperata del Bari. . Adesso la palla passa alla Federazione che, tramite il commissario Fabbricini, dovrà decidere se accettare la proposta proveniente dai 20 club che hanno firmato la proposta, che di fatto blocca di conseguenza anche i ripescaggi dalla serie D alla C .

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