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20 Novembre 2025 11:45

Ballottaggi in 65 Comuni, aperti i seggi: si vota fino alle 23, subito dopo al via lo spoglio

I ballottaggi decideranno chi saranno i primi cittadini in decine di Comuni a quattordici giorni dalle elezioni comunali del 12 giugno. I numeri dei votanti sono certi: 2.287.886 italiani potranno votare in 65 Comuni, 59 nelle Regioni a statuto ordinario e 6 nelle Regioni a statuto speciale

Si sono aperti questa mattina i seggi elettorali per i ballottaggi per eleggere i sindaci in 65 Comuni, con un numero complessivo di elettori atteso al voto che supera i 2 milioni. I Comuni capoluogo sono 13, dei quali unico capoluogo di regione è Catanzaro . Gli altri sono: Alessandria, Barletta, Como, Cuneo, Frosinone, Gorizia, Lucca, Monza, Parma, Piacenza, Verona e Viterbo. I seggi elettorali resteranno aperti fino alle 23: dopodichè inizierà subito lo spoglio dei voti.

Dopo settimane di ribaltoni e scontri accesi nella politica, con le minacce grilline di crisi di governo, la scissione del M5s e le tensioni ricomposte in extremis nel centrodestra con un video dei tre leader, ì ballottaggi decideranno chi saranno i primi cittadini in decine di Comuni a quattordici giorni dalle elezioni comunali del 12 giugno.

fonte: Ministero dell’ Interno

I numeri dei votanti sono certi: 2.287.886 italiani potranno votare in 65 Comuni, 59 nelle Regioni a statuto ordinario (di cui 1 inferiore a 15.000 abitanti), 6 nelle Regioni a statuto speciale (di cui uno inferiore a 15.000 abitanti). Nelle regioni a statuto speciale si vota a Gorizia. I due Comuni più piccoli che devono scegliere il sindaco sono e Villafranca Sicula, in provincia di Agrigento, con 1.407 abitanti e Castelbottaccio (CB) di 884 abitanti.

Federico Sboarina e Damiano Tommasi

Ovviamente incerti alcuni risultati, con gli occhi degli elettori e dei partiti puntati su alcune sfide principali. C’è Verona, dove l’ex calciatore Damiano Tommasi, sostenuto dal centrosinistra guida il primo turno con quasi il 40% dei consensi, in netto vantaggio sul sindaco uscente Federico Sboarina (32,7%) sostenuto da Lega e FdI mentre al primo turno FI sosteneva Flavio Tosi che ha ottenuto il 23,9%. Questa sera si capirà quanto ha pesato il mancato apparentamento tra Sboarina e Tosi che ha creato non poche polemiche fra i vertici nazionali del centrodestra.

il leader della Lega, Matteo Salvini

“Sono un po’ preoccupato per il dato dell’affluenza di oggi. Siamo a fine giugno e non permettere agli italiani di votare anche di lunedì è stato un errore. Incrocio le dita per Monza e Sesto San Giovanni“. Sarà che Matteo Salvini dalla terrazza dell’hotel di Rapallo in cui ha appena trascorso la notte si vedono i turisti che vanno e vengono da Santa Margherita e da Portofino, sarà che è perfettamente consapevole che gli elettori di centrosinistra sono storicamente più “fedeli” al voto e disposti anche a rinunciare ad una domenica al mare pur di andare a votare, il leader della Lega di fatto non nasconde un certo nervosismo in vista dei ballottaggi.

“Io punto sulla Toscana, Lucca e Carrara ci daranno delle soddisfazioni ” è il pronostico di Salvini , in pausa caffè fra la sala stampa e i corridoi del convegno nazionale dei Giovani di Confindustria . “Per il resto so che i nostri hanno fatto tutto il possibile. E non penso solo al grande lavoro fatto da Riccardo Molinari ad Alessandria“. Il vero cruccio n queste ore di Matteo Salvini , riguarda infatti quello che hanno fatto “gli altri“, cioè gli alleati di Fratelli d’Italia. “A Verona il fatto che Federico Sboarina abbia deciso di non apparentarsi con le liste di Flavio Tosi è uno sbaglio clamoroso. E lo dice uno che Tosi lo ha espulso dalla Lega e che di certo non è uno dei suoi migliori amici – ricorda Salvini -. Non entro nelle dinamiche interne degli altri partiti ma da quello che mi risulta i vertici nazionali di Fratelli d’Italia hanno anche detto al sindaco di ripensarci, ma lui e i suoi hanno tirato dritto rinunciando a un accordo che avrebbe portato in dote il 23%. Vi sembra sensato rischiare di perdere per non rinunciare a qualche posto in consiglio comunale? Mah…“. L’ idea di lasciare Verona al centrosinistra, che oltre che essere una realtà storicamente di centrodestra è anche la città del suo braccio destro Lorenzo Fontana, gli dà non poco fastidio.

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