Giuseppe Palermo detto ‘Peppe’, ritenuto al vertice del clan di ‘ndrangheta di Platì, nel Reggino è stato catturato a Bogotà, in Colombia,. L’uomo è stato arrestato dalla Polizia colombiana grazie a un’operazione internazionale coordinata da Europol e dalle forze di polizia di Italia e Regno Unito nell’ambito del progetto ‘ICan’ contro la ‘ndrangheta. Palermo, coordinava un “cartello” di narcotrafficanti attivo tra Colombia, Ecuador e Perù e principale collegamento con i canali di rifornimento di cocaina della piana di Gioia Tauro, era tra i quattro latitanti sfuggiti al blitz della Dda di Reggio Calabria denominato ‘Pratì’ che, giovedì scorso, aveva portato a circa venti arresti nei confronti di altrettante persone accusate di far parte di un’associazione a delinquere finalizzata al traffico internazionale di stupefacenti.
Furono ventuno gli arresti, (14 in carcere e 7 agli arresti domiciliari), di cui quattro ricercati, eseguiti nel corso della vasta e importante operazione della Squadra Mobile della questura di Reggio Calabria, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria, contro il narcotraffico internazionale. Lo sviluppo delle indagini ha consentito di individuare tre gruppi perfettamente strutturati, operativi nei territori di Platì, Siderno e aree limitrofe: il primo gruppo, impegnato nel traffico di cocaina dal Sudamerica all’Italia attraverso
la mediazione di broker e intermediari; un secondo gruppo, caratterizzato dalla capacità di instaurare rapporti privilegiati con i narcos colombiani, tra i quali alcuni esponenti della potente organizzazione criminale colombiana denominata “Clan del golfo” e il terzo gruppo, specializzato nella coltivazione di canapa indiana, stoccaggio, confezionamento e commercializzazione della marijuana ricavata.

Ricercato in 196 Paesi per essere “il capo supremo della mafia italiana in America Latina”, il generale della Polizia colombiana Carlos Fernando Triana Beltrán su X dichiara che Palermo è stato rintracciato nella capitale colombiana all’uscita di un supermercato e bloccato dagli agenti delle forze speciali armati di fucili automatici, come mostra un video diffuso dalle autorità. Nel frattempo, l’Italia ha chiesto l’estradizione dell’uomo, ritenendolo una figura chiave della ‘ndrangheta, che mantiene legami con il principale cartello produttore di cocaina in Colombia, il Clan del Golfo.
Il generale Triana, ha sottolineato che il clan Platì è “uno dei nuclei più segreti” della ‘ndrangheta. La sua cattura fa parte di un’operazione internazionale coordinata da Europol e dalla polizia britannica, in cui sono state altre arrestate 21 persone, la maggior parte delle quali nel sud Italia. A marzo, le autorità colombiane avevano già arrestato Emanuele Gregorini a Cartagena, nella Colombia settentrionale, anch’egli identificato come membro della ‘ndrangheta che coordinava i carichi di droga dai principali porti dei Caraibi colombiani. Il Clan del Golfo, con circa 7.500 membri, è la principale organizzazione criminale in Colombia

Le dichiarazioni del ministro dell’Interno Piantedosi
“L’eccellente lavoro della nostra Polizia di Stato, giustamente apprezzata per la indiscussa capacità operativa, ha assicurato alla giustizia Giuseppe Palermo, figura di spicco del narcotraffico legato alla ‘Ndrangheta. Un risultato straordinario, ottenuto grazie alla collaborazione tra la Squadra Mobile di Reggio Calabria, il Servizio Centrale Operativo, il Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia e al coordinamento garantito dal Progetto I-Can”. Lo afferma il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi. “L’Italia dimostra di essere in prima linea nella lotta alle mafie, anche oltre i confini nazionali. Alle donne e agli uomini in divisa che ogni giorno rischiano la loro vita per tutelare la sicurezza di tutti, va il mio grazie“, conclude il ministro