di Valentina Taranto
Nella mattinata di oggi i militari del ROS-Raggruppamento Operativo Speciale dei Carabinieri con la collaborazione del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale dei Carabinieri di Napoli, e la Squadra Mobile di Napoli, hanno eseguito un provvedimento di fermo di indiziato di delitto, emesso dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli nei confronti delle seguenti 6 persone tra le quali il collaboratore familiare del convento di San Domenico gravemente indiziate di reati: Tommaso Boscaglia, Pasquale Ferrigno e Marco Fusaro per furto aggravato; Domenico De Rosa, Vincenzo Esposito ed Antonio Mauro per ricettazione (aggravata dalla finalità dell’agevolazione mafiosa) del dipinto, olio su tavola, rinvenuto in data 1 gennaio 2021, dopo che era stato trafugato dalla Basilica di San Domenico Maggiore – Convento dei Padri Domenicani, raffigurante l’icona del “Salvator Mundi” o “Cristo Benedicente“, copia del più famoso Salvator Mundi realizzato da Leonardo da Vinci, venduto dalla casa d’asta Christie’s di New York per un valore di 450 milioni di dollari. La copia in questione dall’ ingente valore storico e artistico, risulta essere stata realizzata da un allievo di Leonardo, nel secondo decennio del XVImo secolo.


Il “Salvator Mundi”, dipinto di scuola leonardesca risalente al XV secolo, che fa parte di una collezione custodita presso il museo Doma della Basilica di San Domenico Maggiore, a Napoli, e collocato nella Cappella Muscettola da cui era stato trafugato, era stato recuperato dagli agenti della Sezione Reati contro il patrimonio della Squadra Mobile della Questura di Napoli . Gli investigatori della Polizia di Stato hanno trovato il dipinto nascosto in una camera di un appartamento in via Strada Provinciale delle Brecce. Il proprietario dell’appartamento, un napoletano di 36 anni incensurato, rintracciato poco distante dall’abitazione, è stato immediatamente sottoposto a fermo per ricettazione.

Nella ricettazione della copia del Salvator Mundi sarebbe coinvolto il clan camorrista Licciardi, componente dell’Alleanza di Secondigliano . Come detto I carabinieri del Raggruppamento Operativo Speciale e la Squadra Mobile di Napoli, con la collaborazione del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale dei Carabinieri di Napoli, hanno eseguito un provvedimento di fermo nei confronti di sei persone .

A fare da intermediario sarebbe stata proprio Maria Licciardi, sorella di Gennaro, soprannominato “la scimmia” e fondatore dell’organizzazione malavitosa, inserita nella lista dei 30 criminali piu’ ricercati d’Italia, arrestata dal Ros di Napoli, lo scorso agosto alle 7 del mattino all’aeroporto romano di Ciampino dal quale era in procinto di partire per la Spagna. Gli inquirenti non escludono che la sua scelta di andare fuori dall’Italia fosse stata dettata dall’aver compreso, grazie al suo sistema capillare di ‘ascolto del territorio’, di essere nel mirino della procura e destinataria di una nuova misura cautelare dopo l’annullamento di quella emessa dal gip di Napoli nel 2019.