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21 Ottobre 2025 17:57

L’ex presidente francese Sarkozy entra in carcere: “Sono innocente, verità trionferà”

L'ex presidente francese, che deve scontare condanna a 5 anni , ha lasciato la sua abitazione mano nella mano con Carla Bruni, salutando i suoi sostenitori. In cella con una biografia di Gesù e una copia de 'Il Conte di Montecristo'.

L’ex presidente francese Nicolas Sarkozy è entrato oggi nel carcere di La Santé, a Parigi, per scontare 5 anni di detenzione dopo la condanna per “associazione a delinquere” connessa al caso dei finanziamenti illegali alla sua campagna presidenziale del 2007 ricevuti da parte del libico Muammar Gheddafi. Sulla strada che lo ha portato nel penitenziario, Sarkozy ha condiviso un tweet nel quale si è dichiarato “innocente“, parlando di uno “scandalo giudiziario” che lo ha coinvolto e dicendo di “non avere dubbi. La verità trionferà”E’ la prima volta che in Francia un ex presidente finisce in carcere, ma nel suo tweet Sarkozy ha voluto evidenziare che “non è un ex presidente della repubblica ad essere incarcerato questa mattina, ma un uomo innocente“.

Sarkozy ha lasciato la sua casa di Parigi mano nella mano con la moglie Carla Bruni e ha salutato i suoi cari e i suoi sostenitori prima di salire in macchina e dirigersi verso il carcere parigino. “Nicolas siamo con te”, hanno scandito i suoi sostenitori, circa un centinaio, applaudendo l’ex presidente. Il procuratore generale presso la Corte di cassazione, Rémy Heitz, ha dichiarato a Franceinfo che la visita che il ministro della Giustizia Gérald Darmanin intende fare a Sarkozy in carcere rischierebbe di “minare l’indipendenza dei magistrati “.

Ad accompagnarlo in prigione, il legale Christophe Ingrain che al microfono di BFMTV ha annunciato che “è stata presentata la richiesta di rilascio” di Nicolas Sarkozy.Non c’è rischio di recidiva, né di distruzione delle prove – non ci sono prove -, né di pressioni sui testimoni”, ha aggiunto il legale. “Affronta con grande forza questa incarcerazione. Non si sottrae. Non si lamenta. Non ha chiesto nulla, nessun trattamento di favore”, . Un uomo “indignato“, dice il secondo legale dell’ex presidente francese, Jean-Michel Darrois.che intende continuare a battersi”.

Parlando di “un percorso di sofferenza” che sta subendo “da più di dieci anni”, Sarkozy ha scritto che l’inchiesta sul finanziamento alla sua campagna presidenziale è stata “avviata sulla base di un documento la cui falsità è stata ora accertata“. Ha quindi aggiunto di affrontare questa prova “con la forza incrollabile” che gli è propria e ha detto di “provare un profondo dolore per la Francia, che si ritrova umiliata dall’espressione di una vendetta che ha portato l’odio a un livello senza precedenti”.


A seguito della condanna per corruzione, Sarkozy è stato privato della Legion d’Onore, la più alta onorificenza francese. Un sondaggio condotto da Elabe su oltre 1.000 adulti indica che sei persone su dieci in Francia ritengono la pena detentiva “giusta”. Nonostante ciò, Sarkozy continua a godere di un certo sostegno nell’ambito della destra francese e ha occasionalmente intrattenuto incontri privati con il Presidente Emmanuel Macron. Una fonte governativa ha riferito che Macron ha accolto Sarkozy all’Eliseo venerdì, una decisione che il Presidente francese ha difeso lunedì: “E’ normale, a livello umano, che io ricevessi uno dei miei predecessori in questo contesto”.

Le accuse, la condanna

Il leader politico francese, in carica dal 2007 al 2012, è stato ritenuto colpevole in relazione a un piano orchestrato dal defunto dittatore libico Muammar Gheddafi per finanziare la sua campagna elettorale, ricevendo una condanna a cinque anni di reclusione nel settembre scorso. “Se vogliono assolutamente che dorma in prigione, dormirò in prigione, ma a testa alta”, ha dichiarato alla stampa in seguito alla sentenza.

La durata della permanenza di Sarkozy in regime detentivo non è ancora definita. La giudice presidente Nathalie Gavarino ha specificato durante la lettura della sentenza che i reati contestati presentavano una “eccezionale gravità”, ordinando pertanto l’arresto di Sarkozy anche in pendenza di ricorso. Tuttavia, i legali di Sarkozy dovrebbero presentare istanza di rilascio non appena il loro assistito giungerà in carcere, e la corte d’appello disporrà di due mesi per esaminare tale richiesta.

Sarkozy ha affrontato una serie di problematiche legali a partire dalla sua sconfitta elettorale nel 2012. È stato condannato in due distinti procedimenti giudiziari. In uno di questi, ha scontato una pena per corruzione mediante l’uso di un braccialetto elettronico, rimosso nel maggio scorso dopo alcuni mesi. Nel cosiddetto “caso libico”, i pubblici ministeri hanno sostenuto che i suoi collaboratori, agendo per conto di Sarkozy, avrebbero stipulato un accordo con Gheddafi nel 2005 per finanziare illegalmente la sua vittoriosa campagna presidenziale due anni dopo. Gli inquirenti ritengono che, in cambio, a Gheddafi sarebbe stata promessa assistenza nel ripristino della sua immagine internazionale, a seguito delle responsabilità attribuite a Tripoli per il bombardamento di un aereo passeggeri sopra Lockerbie, in Scozia, nel 1988, e di un altro velivolo sopra il Niger nel 1989, eventi che causarono la morte di centinaia di passeggeri. Tuttavia, la sentenza della corte non ha recepito la conclusione dei pubblici ministeri secondo cui Sarkozy avrebbe ricevuto o utilizzato i fondi per la sua campagna. Lo ha assolto dalle accuse di appropriazione indebita di fondi pubblici libici, corruzione passiva e finanziamento illecito di una campagna elettorale

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