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9 Maggio 2024 05:44
9 Maggio 2024 05:44

Addio terzo mandato per i sindaci. Lega sconfitta in Commissione: Fdi e Fi bocciano emendamento

Questa mattina parere negativo del governo su terzo mandato sindaci e governatori. La Lega ha ritirato il proprio emendamento

E’ stato bocciato l’emendamento per il terzo mandato ai sindaci proposto dalla Lega in commissione Affari costituzionali del Senato . Sono stati 16 i voti contrari (Fdi-Fi-Pd-M5S e Avs), soltanto 4 i favorevoli (Lega e Italia Viva), un astenuto (Autonomie), mentre Azione non ha partecipato al voto.

In mattinata sul terzo mandato dei sindaci era arrivato il parere contrario del governo all’emendamento della Lega. Il partito di Matteo Salvini, come annunciato nelle scorse ore, aveva quindi ritirato il testo. Il terzo mandato? “Vota il Parlamento“, ha detto Matteo Salvini, intervistato da Agorà su Rai 3, rispondendo così proprio mentre in Commissione Affari costituzionali del Senato si valutava l’emendamento della Lega sul terzo mandato ai governatori.

Adesso quelli della Lega che faranno? Andranno avanti, lasciamo che i cittadini decidano. Mi sembra sia questione di buon senso”. “I parlamentari non hanno limiti ai mandati…”,  ha detto ancora Salvini sottolineando come la limitazione non riguardi gli eletti in Parlamento.

“È finita ancora meglio del previsto: con 16 voti contrari su 22 membri della Commissione, in un clima di sereno confronto, non è stato approvato l’emendamento sul terzo mandato dei presidenti delle Regioni, dopo che la Lega aveva ritirato l’emendamento sul terzo mandato dei sindaci. Significativo che il Partito democratico non abbia fatto proprio l’emendamento sul terzo mandato dei sindaci, in contrasto con i suoi esponenti del territorio che avevano intimato questa scelta. La cosa si è svolta in un clima assolutamente tranquillo e sereno”, ha dichiarato il Capogruppo di Forza Italia al Senato Maurizio Gasparri. “Con il Pd che si arrampicava sugli specchi invocando una sorta di postuma inammissibilità dell’emendamento sulle Regioni e con il prevalere larghissimo di una posizione ragionevole che Forza Italia con pacatezza ha sempre sostenuto e illustrato in questi giorni. È stata superiore l’attenzione mediatica sulla questione che non la portata del dibattito, che non ha creato nessuna lacerazione nella maggioranza – ha sostenuto -. Si è trattato di un normale confronto su un tema da tempo al centro del dibattito che è stato affrontato senza alcuna conseguenza di natura politica. Alcuni hanno enfatizzato sui mezzi di comunicazione questo tema che, invece, forse non meritava tutto questo spazio. Comunque tutto è andato come io ho detto per molti giorni. Non ci sarebbero state sorprese, non ci sarebbero state fibrillazioni. Ho cercato di spiegarlo da giorni e giorni a quanti si accanivano alla ricerca di spaccature clamorose, ma evidentemente dire la verità non è sempre una scelta condivisa da tutti. Comunque è andata come avevo esattamente detto io”.

“In Regione Puglia il problema del terzo mandato non esiste. Noi non abbiamo limiti di mandato, in teoria il presidente si può ricandidare 100 volte. La questione era di natura politica, sulla opportunità di un terzo mandato. Vedo che sia l’Anci che la Conferenza delle Regioni, hanno preso una posizione favorevole al terzo mandato”. Lo ha detto il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano a Molfetta (Bari) in occasione della conferenza stampa sulla “vertenza Network Contacts” rispondendo alle domande dei giornalisti presenti che gli hanno chiesto delle polemiche scatenate dalla bocciatura della proposta sul terzo mandato per i governatori.

“Il problema politico non esiste più c’è solo una questione legata alla opportunità, sia per me sia per la mia coalizione di ricandidare lo stesso presidente ma mi pare presto per parlarne. – ha continuato EmilianoDevo dire che se ce ne sarà la necessità, io sono pronto a ricandidarmi per la terza volta. Se viceversa ci sono idee diverse, le discuteremo“.

Il presidente della Regione Puglia ha affermato inoltre che la sua “volontà di lavorare per la Puglia è totale. Non credo che avrei le stesse motivazioni in nessun’altro ruolo questo lo ammetto, ricordando che quando mi hanno offerto di fare il candidato per le elezioni europee ho detto ‘non è cosa per mè, con tutto il rispetto per il Parlamento europeo“. “Io sono uno di quelli che ha grande esperienza e motivazione – ha concluso Emilianoin giornate come quella di oggi in cui si risolvono problemi concreti, parlare di massimi sistemi non è stato mai il mio forte“. 

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