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8 Dicembre 2024 05:00

Sophie Codegoni, consegna le tremila pagine di chat di Basciano: “Ecco come mi minacciava”

L'influencer, dopo 5 ore di audizione come testimone,con aria sollevata conferma la propria denuncia: "Mai ritirata la querela, aveva ricominciato a tormentarmi"

 Dopo oltre 5 ore di audizione come testimone, Sophie Codegoni ha l’aria tranquilla di chi si è appena tolto un peso, convinta, che il pm Antonio Pansa ed il procuratore aggiunto Letizia Mannella della Procura di Milano, le abbiano creduto ancora e che siano fugati i dubbi arrivati su di lei quando la Gip Anna Magelli ha scarcerato l’ex compagno Alessandro Basciano  che aveva accusato di stalking. La Codegoni che ha consegnato 3.000 pagine di chat che proverebbero le minacce e le prevaricazioni subite dal suo ex compagno ed ha riconfermato con durezza tutte le accuse avanzate,  affacciandosi dalll’ufficio dove si è svolto il lungo interrogatorio salutando con un sorriso l’avvocato Jessica Bertolina che l’attendeva nel corridoio d’angolo della procura. 

La procura di Milano

Nel palazzo di giustizia di Milano, l’influencer 23enne non parla con i giornalisti dopo aver confermato nei dettagli quello che aveva dichiarato al Corriere della Sera sulla vicenda. E cioè che non ha mai ritirato la querela nei confronti di Basciano  che aveva presentato il 9 dicembre del 2023 dopo mesi di vessazioni e violenze subite dal suo ex-compagno che era stato scarcerato da San Vittore dopo appena 48 ore del suo arresto, perché il suo difensore, l’avvocato Leonardo D’Erasmo, aveva consegnato al gip Anna Magelli documenti ritenuti decisivi. Come la presunta e successivamente smentita (in quanto inesistente) remissione della querela della donna, che aveva determinato la caduta dei gravi indizi a carico del suo cliente, e delle chat dalle quali la difesa di Basciano ha sostenuto che tra i due c’era un “rapporto sereno”.  Sulla querela, la procura ha confermato che non vi è stata alcuna remissione, ma che ci sia stata una scrittura privata tra i due, del febbraio 2024, nell’ambito del procedimento civile per il mantenimento e l’affidamento della bambina.

Ma l’avvocato Bertolina, a sua volta, ha prodotto insieme alla collega Chiara Ghezzi (difensori della Codegoni) migliaia di messaggi dimostrando l’esatto contrario, e cioè che le violenze e le minacce di Basciano cominciate nel luglio 2023 sono andate avanti fino ad un paio di settimane fa. Un rapporto conflittuale quindi, tra alti e bassi nei quali, come avviene in casi analoghi, si passa dalla tensione nella coppia al maltrattamento della donna per poi entrare in quella fase in cui l’uomo chiede scusa e si pente, per poi ricominciare da capo con una violenza che spesso si rivela molto pericolosa per la vittima. 

Sophie Codegoni ha dichiarato a verbale ai magistrati nel corso del suo lungo interrogatorio, che essere rimasta coinvolta in questo meccanismo perverso, senza nascondere che si era riavvicinata più volte al padre della sua bambina di un anno e mezzo, anche dopo la querela, in quanto gli aveva creduto illudendosi, quando le veniva promesso ed assicurato a parole che sarebbe cambiato. Era stato in uno di quei momenti, che aveva firmato a febbraio 2024 la rinuncia a chiedere l’affidamento della bambina impegnandosi anche a ritirare la querela. Ma non l’ha ritirata per il semplice motivo che Basciano aveva ricominciato a tormentarla , minacciandola meno di un mese : “Vengo a casa tua e ti ammazzo” ed infatti lo scorso il 14 novembre dopo l’aggressione di Basciano a due suoi amici della ragazza, creando altro terrore e panicoi,  l’ha querelato ancora una volta . 

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