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16 Maggio 2025 11:51

Sondaggi nazionali, l’ultima Supermedia: Fratelli d’Italia supera quota 30.

Bisogna premettere che la relativa scarsità di sondaggi sulle intenzioni di voto nazionali pubblicati nelle ultime due settimane (solo quattro, da parte di tre istituti diversi) suggerisce di prendere i dati della Supermedia di oggi con particolare cautela

Superata quella che possiamo definire la “pax papale”, che per alcune settimane ha attenuato l’intensità del dibattito politico in occasione dei funerali di Papa Francesco e dell’elezione del nuovo Pontefice, siamo tornati in una nuova fase contrassegnata – come e più di prima – da un clima estremamente acceso, tanto più con l’avvicinarsi di due importanti scadenze elettorali: le elezioni comunali del 25-26 maggio e, soprattutto, i referendum abrogativi previsti per l’8-9 giugno. Vediamo quali sono i rapporti di forza tra i vari partiti in questa specifica congiuntura.

Bisogna premettere che la relativa scarsità di sondaggi sulle intenzioni di voto nazionali pubblicati nelle ultime due settimane (solo quattro, da parte di tre istituti diversi) suggerisce di prendere i dati della Supermedia di oggi con particolare cautela. Ad ogni modo, è difficile non notare che Fratelli d’Italia è cresciuto di un punto esatto, salendo oltre il 30% e registrando un distacco sul Partito Democratico di ben 8,4 punti. Si tratta della distanza più elevata tra i primi due partiti da oltre un anno, dato reso ancor più eclatante dal fatto che, in occasione delle Europee del giugno 2024, tale distacco era di soli 4,7 punti

A eccezione di FDI, tutti i partiti fanno segnare oscillazioni tutto sommato fisiologiche, confermando lo stato di forma emerso dalle tendenze più recenti: a cominciare proprio dal PD, che sembra aver arrestato il declino degli ultimi mesi “aggrappandosi” alla soglia del 22%; mentre il Movimento 5 Stelle, sempre nell’ultimo periodo, si è piazzato spesso e volentieri sopra il 12%. Forza Italia continua a restare davanti alla Lega, sia pure con uno scarto minimo (inferiore al punto percentuale), mentre tra i partiti minori solo Azione per ora si tiene al di sopra dell’attuale soglia di sbarramento prevista dalla legge elettorale nazionale (3%).

Naturalmente, gli equilibri descritti dai sondaggi nazionali non si rifletteranno direttamente sulle prossime, imminenti scadenze elettorali. Questo vale per le elezioni comunali (con Genova principale capoluogo al voto) ma vale tanto più per i referendum abrogativi, su cui pure sta iniziando a scaldarsi il dibattito nazionale, sui media ma anche in Parlamento. Innanzitutto, con la polemica per l’invito esplicito agli elettori, da parte di esponenti della maggioranza (su tutti, il Presidente del Senato La Russa), di astenersi per far fallire la consultazione, un atteggiamento duramente contestato dalle opposizioni. Per ora, gli istituti di sondaggio che hanno indagato la propensione degli italiani registrano un dato piuttosto uniforme, ben al di sotto del 50% necessario per validare questo tipo di referendum: sia Ipsos che SWG partono da una stima minima del 32% per arrivare a un massimo del 36% (SWG) e del 38% (Ipsos); per Noto, invece, la stima dell’affluenza è pari al 33%, vale a dire un italiano su tre.

Diverse, ma non troppo, sono anche le stime sul comportamento di voto per i vari quesiti. Per SWG, ad esempio, quello sulla cittadinanza (che riduce da 10 a 5 anni il periodo di residenza regolare in Italia come requisito per chiedere la cittadinanza italiana per gli stranieri) è quello più “divisivo”, con solo il 56% di favorevoli; è così anche per Noto, secondo cui per lo stesso quesito vi sarebbero il 52% di favorevoli e il 40% di contrari; l’istituto Ipsos ha calcolato le risposte in modo diverso, ma con un risultato simile: il 23% voterebbe Sì, il 12% No e il 6% è indeciso (con un 59% che non voterebbe). Tutti e tre gli istituti concordano sul fatto che i 4 quesiti sul lavoro, promossi dalla CGIL (e che provocano una spaccatura all’interno del PD) otterrebbero una percentuale di decisamente superiore, in particolare quello relativo al reintegro del lavoratore in seguito a licenziamento senza giusta causa (77% di favorevoli all’abrogazione della norma per SWG, 75% per Noto).

Numeri destinati quasi certamente a cambiare nelle prossime settimane, con l’entrata nel vivo della campagna referendaria. In chiusura, diamo conto anche del primissimo sondaggio realizzato per valutare la reazione degli italiani di fronte all’elezione del nuovo Papa, Robert Francis Prevost alias Leone XIV. Secondo l’istituto Demopolis, il 60% dei cittadini auspica un papato in continuità con quello di Papa Francesco, a fronte di un 27% che invece vorrebbe una linea più tradizionalista. Ad essere stato particolarmente apprezzato, nel primo discorso di Papa Prevost, il richiamo alla pace “disarmata e disarmante”, passaggio citato da ben il 68% degli intervistati.

NOTA: La Supermedia Youtrend/Agi è una media ponderata dei sondaggi nazionali sulle intenzioni di voto. La ponderazione odierna, che include sondaggi realizzati dal 2 al 14 maggio, è stata effettuata il giorno 15 maggio sulla base della consistenza campionaria, della data di realizzazione e del metodo di raccolta dei dati. I sondaggi considerati sono stati realizzati dagli istituti Noto (data di pubblicazione: 13 maggio), SWG (5 e 12 maggio) e Tecnè (8 maggio). La nota metodologica dettagliata di ciascun sondaggio considerato è disponibile sul sito ufficiale del Governo:  www.sondaggipoliticoelettorali.it.

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