ROMA – Il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano , sempre più nei guai a causa dei vari assessori dimissionari in quanto coinvolti in inchieste giudiziarie, si appresta ad una riunione della sua maggioranza sempre più debole ed a rischio. Emiliano non intende negoziare e vuole cercare di tappare le “falle” lasciati aperte a causa delle dimissioni dagli assessori Caracciolo all’Ambiente, Giannini ai Trasporti, e Mazzarano allo Sviluppo economico.

La partita, è essenzialmente politica , nel vano tentativo di sparigliare gli equilibri politici a seguito del risultato delle urne del 4 marzo, che ha letteralmente asfaltato in tutta la Puglia il centrosinistra ma sopratutto il Pd. La futura ripartizione degli assessorati sembra strumentali anche sulla base delle liste dei candidati che scenderanno in campo alle prossime amministrative di giugno , da Barletta a Brindisi dove il candidato imposto due anni fa da Emiliano venne sonoramente sconfitto, nella speranza che il Partito Democratico non perda altri voti.
Emiliano sta cercando di mandare segnali trasversali di alleanza ai dalemiani, il cui leader Massimo D’ Alema è da sempre uno dei suoi principali detrattori, i quali al momento sono rimasti di fatto senza un gruppo a partire dall’ex- capogruppo Abbaterusso di restare soli a presidiare l’ala sinistra della sinistra. Nasce quindi da questa esigenza l’idea di portare in Giunta in realtà non il “partitino” di D’Alema e “compagni” ma chi, di quella componente politica, si è rivelato un fiancheggiatore della maggioranza, come appunto il consigliere Pino Romano.
Emiliano da sempre cerca di imbarcare di tutto e di più , provando da sempre anche con i grillini che hanno sempre respinto le sue proposte ritenendolo e definendolo pubblicamente “inaffidabile” per “coprire l’elettorato” della provincia di Taranto, che ancora una volta rimane “scoperto” in Giunta dopo le rispettive dimissioni di Gianni Liviano (che ha lasciato persino la maggioranza passando nel Gruppo Misto) e nei giorni scorsi di Michele Mazzarano. Ma sulla testa di Morgante pende un’inchiesta giudiziaria relativa al suo recente passato di amministratore locale a suoi trascorsi amministrativi a Manduria, e sarebbe non poco arduo avvicinare nuovamente la Giunta Emiliano agli atti giudiziari, e l’altro consigliere eletto nelle liste di Emiliano nella provincia di Taranto, cioè Peppo Turco non gode della fiducia di tutto in centrosinistra tarantino venendo ritenuto “inaffidabile”






