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26 Ottobre 2025 06:08

Politiche industriali europee. Per il ministro Urso: “Italia in prima linea”

Domani colloquio con i ministri tedeschi Wissing e Habeck. Il “pressing” del ministro Urso proseguirà nei giorni successivi con ulteriori incontri con gli altri partner europei al fine di presentare il “
di Silvia Signore

Domani il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, avrà due distinti colloqui con i ministri tedeschi Wissing e Habeck per illustrare la posizione italiana sulla nuova politica industriale europea per rispondere alle sfide globali e nello specifico anche al pacchetto di misure americane note sotto l’acronimo IRA (Inflation Reduction Act), in vista del Consiglio europeo straordinario del 9-10 febbraio.

Il primo incontro sarà alle ore 15 con il ministro federale tedesco per le infrastrutture digitali, Volker Wissing, e il successivo in collegamento video alle 19 con il ministro dell’economia, Robert Habeck. Con il ministro Habeck si tratta già del secondo incontro dopo il primo avvenuto lo scorso novembre durante la Ministeriale ESA a Parigi, occasione in cui il ministro Urso aveva anche incontrato il ministro dell’economia e delle finanze francese Bruno Le Maire.

Sono inoltre in programma nei prossimi giorni incontri con il ministro dell’Industria e Commercio della Repubblica Ceca, Jozef Sikela, con il ministro dello Sviluppo Economico ungherese Mrton Nagy, con il ministro dello Sviluppo Economico e Tecnologia polacco, Waldemar Buda. In Svezia inoltre il 6 febbraio, nel vertice dei ministri europei sulla Competitività Urso incontrerà nei bilaterali il ministro Ebba Busch, Presidente di turno dell’Unione e i ministri di Portogallo e Slovacchia e il Commissario UE all’Industria, Thierry Breton, che Urso aveva già incontrato lo scorso dicembre a Roma.

Il “pressing” del ministro Urso proseguirà nei giorni successivi con ulteriori incontri con gli altri partner europei al fine di presentare il “non paper” italiano predisposto in vista del Consiglio UE, anche per promuovere alcuni punti essenziali della risposta comune agli strumenti messi in campo dagli USA nelle sfide “green” e “digitale” del futuro.

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