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19 Marzo 2024 05:14
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PAPEETE, MILANO MARITTIMA. TUTTE LE CARTE SUL SEQUESTRO DI MEZZO MILIONE DI EURO PER EVASIONE FISCALE

Dietro alle sigle societarie Papeete srl, la Villapapeete srl e l’Hotel Napoleon srl, c’è l'attività del noto locale della movida sulla della riviera romagnola frequentato dal leader della Lega Matteo Salvini. Una brutta storia per i proprietari e per l’europarlamentare Massimo Casanova (socio di Papeete srl) che nel suo locale più famoso ormai ospita il partito e il leader in versione estiva.

di REDAZIONE CRONACHE

Sono 34 le società destinatarie del sequestro preventivo finalizzato alla confisca, richiesto dalla Procura, ed accolto dal giudice per le indagini preliminari Corrado Schiaretti del Tribunale di Ravenna, fra le quali la Papeete srl, la Villapapeete srl e l’Hotel Napoleon srl, società intestate a Rossella Casanova, sorella dell’ europarlamentare leghista eletto nel 2019,  Massimo Casanova, imprenditore romagnolo, amico del cuore di Matteo Salvini .  Tra i destinatari del sequestro ci sono anche lo stabilimento Bbk srl di Punta Marina Terme (170.792 euro) e la Pasticceria Palumbo srl in centro a Ravenna (72.599 euro) e, sempre a Ravenna, le attività della ex gf Mascia Ferri (61.777 euro) e del compagno Cristiano Ricciardella (63.157 euro).

Il Tribunale di Ravenna

La decisione del gip di Ravenna colpisce le società di 35 imprenditori per un valore totale di 2,3 milioni di euro. Al centro dell’inchiesta delle Fiamme Gialle, la MIB service srl, una società commerciale di servizi nata nel 2010 con l’espresso obiettivo di portare un’innovazione nel settore della gestione dei servizi nell’ambito del turismo, della ristorazione e dell’intrattenimento. Ideata come una società di consulenza che si pone l’obiettivo di affiancare gli imprenditori per superare vincoli burocratici e gestionali, offrendo un metodo di lavoro ai clienti per rendere efficiente ed efficace l’attività, massimizzare lo sviluppo del brand anche in termini di fatturato, secondo gli inquirenti il proposito societario della MIB service srl, non corrisponderebbe alla realtà dei fatti.

Dietro alle sigle societarie Papeete srl, la Villapapeete srl e l’Hotel Napoleon srl, c’è l’attività del noto locale della movida sulla della riviera romagnola frequentato dal leader della Lega Matteo Salvini. Una brutta storia per i proprietari e per l’europarlamentare Massimo Casanova (socio di Papeete srl) che nel suo locale più famoso ormai ospita il partito e il leader in versione estiva.

L’indagine delle Fiamme Gialle avviata il 14 dicembre del 2017, si era concentrata inizialmente sulla verifica fiscale per controllare il corretto adempimento da parte di questa società delle disposizioni in materia di tributi, dal 2013 al 2016, controllo poi esteso fino al 2019.  Il primo decreto di sequestro, confermato poi in Cassazione, è stato emesso dal gip il 15 giugno 2019 nei confronti di Andrea Bagnoli, Michele Mattioli e Christian Leonelli, legali rappresentanti della MIB service srl e indagati per associazione per delinquere. Il 30 settembre 2020 i primi quattro “imprenditori-committenti utilizzatori” erano stati colpiti da un secondo decreto di sequestro preventivo .

Nei confronti delle tre società, inclusa quella di cui è socio l’europarlamentare leghista, è stato disposto il sequestro per un valore di oltre 500mila euro, perché accusate principalmente di aver emesso “fatture per operazioni giuridicamente inesistenti”, tra il 2017 e il 2019, per evadere le tasse, nello specifico l’Ires (imposta sui redditi delle società) e l’Iva (imposta sul valore aggiunto). Gli accertamenti effettuati dalla Guardia di Finanza hanno evidenziato per esempio che per gli anni di imposta 2017, 2018, 2019, l’Iva e l’imposta sui redditi evase (in quanto indebitamente detratta) sono state 384 mila euro solo per la società Papeete Srl (di cui è socio Massimo Casanova) . Praticamente 100 mila euro ogni anno di evasione. Per Villa Papeete è stata pari a 147mila euro. Si tratta del noto stabilimento balneare della costa adriatica frequentato da Matteo Salvini e dove è in corso la tradizionale festa estiva della Lega.

Gli inquirenti, partendo dalla della MIB service srl società erogatrice di servizi definita nel decreto «società produttrice delle false fatture», si sono poi concentrati in un secondo momento sulle “imprese clienti che di quelle fatture hanno fatto uso e che sono state inizialmente vagliate con verifiche fiscali”. Dai controlli effettuati dai finanzieri è emerso che nel periodo intercorrente dal 2013 al 2019, in un caso anche nel 2020, “le società clienti hanno registrato e utilizzato ai fini fiscali le fatture passive emesse dalla MIB Service Srl, attestanti il sostenimento di spese relative all’esecuzione di appalti di servizi, da ritenersi simulati, realizzando notevoli risparmi d’imposta”. In altre parole, le società clienti avevano utilizzato le false fatture per risparmiare sugli obblighi fiscali.

Sulla base di quanto evidenziato dal Gip, si è svolto anche un meccanismo inverso: MIB service srl, avrebbe noleggiato strumentazioni dalle società clienti “utilizzate da questa per l’esecuzione degli appalti presso i noleggiatori”, ma di fatto il passaggio è avvenuto sulla carta, senza che ci sia stato alcun passaggio reale e quindi giuridico. Le testimonianze dei lavoratori ascoltati dalla Guardia di Finanza hanno poi confermato il quadro tracciato dagli investigatori, secondo i quali i contratti di appalto di servizi erano contratti simulati che non trasferivano illegalmente il personale ma erano “strumentali a rappresentare nei confronti dell’esterno una realtà diversa da quella reale”. La MIB service srl, come si legge nel decreto del gip, “non ha mai fornito servizi, ma ha costituito una scatola vuota, sorretta dal proprio scarno (ma rappresentato in modo altisonante) apparato amministrativo e dai contratti che costituivano le “pezze d’appoggio”, aventi il solo scopo di costruire un grande apparato di frode fiscale“. Il Gip nella sua ordinanza parla quindi di un “meccanismo di frode” che giustifica la misura del sequestro preventivo, poiché le società hanno ottenuto vantaggi fiscali solo grazie a “un giro di carte“, senza in realtà aver cambiato nulla all’interno della propria organizzazione.

Massimo Casanova, eurodeputato della Lega e comproprietario del Papeete di Milano Marittima

Rossella Casanova, legale rappresentante del Papeete e di Villa Papeete, e sorella dell’eurodeputato della Lega Massimo Casanova, difesa dagli avvocati Antonio Petroncini, Chiara Rinaldi e Fabio Pinelli, si difende: “pur ribadendo la piena correttezza del mio operato quale legale rappresentante delle società Papeete e Villa Papeete, così come per tutte le società del gruppo, confido nel fatto che la situazione creatasi trovi soluzione al più presto e nelle sedi più opportune” . Anche l’eurodeputato Massimo Casanova ha toni particolarmente critici: “Mi stupiscono sempre negativamente le accuse di chi attacca artatamente la mia persona e le mie aziende con leggerezza, superficialità e spesso ferocia. Accuse, queste, tutte destituite di fondamento. Basterebbe conoscermi per comprendere perfettamente quale sia il mio modo di agire e di operare, nella mia vita privata, professionale e, più recentemente, politica. Possiedo le aziende probabilmente più controllate d’Italia, oggi più di ieri. E sono sempre state condotte con integrità, serietà, correttezza, nel rispetto della legge“.

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