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29 Marzo 2024 16:49
29 Marzo 2024 16:49

Le sfide uninominali : Gentiloni stravince a Roma, D’Alema ultimo in Puglia

Riflettori accesi sui collegi uninominali "sorvegliati" cioè quelli dei dirigenti di partito che cercano una conferma. Sconfitta deludente anche per il ministro Minniti ed il presidente del PD Orfini. Boschi eletta a Bolzano e Padoan a Siena. Eletti anche i grillini espulsi Cecconi, Vitiello e Caiata.

ROMA – La vittoria elettorale ottenuto a livello nazionale dai Cinquestelle si riflette chiaramente anche nelle sfide dei collegi uninominali. Quasi la metà dei ministri del governo Gentiloni, non sono riusciti  a vincere la sfida nei loro collegi. Riflettori accesi sui collegi uninominali “sorvegliati” cioè quelli dei dirigenti di partito che cercano una conferma.  Un vero e proprio  exploit quello di Luigi Di Maio ad Acerra: 63,8% contro il 20 di Vittorio Sgarbi. Un buon risultato anche anche per Roberto Fico nel collegio di Napoli Fuorigrotta.

In casa Pd, Matteo Renzi conquista il seggio senatoriale a Firenze con il 44% e ampio distacco sul candidato del centrodestra Alberto Bagnai. Buono il risultato della sottosegretaria Maria Elena Boschi eletta a Bolzano conquistando il 41,23%, e staccando l’avversaria uscente Micaela Biancofiore che ha raggiunto con il centrodestra solo il 24,99%. Distaccata la candidata del M5S Filomena Nuzzo che raggiunge solo il 20,55%. Tra le poche note liete per il centrosinistra, il largo successo di Paolo Gentiloni nel suo collegio romano: il premier ha superato il 40% staccando di oltre dieci punti l’antagonista di centrodestra, Luciano Ciocchetti fermo al 30,9. mentre il candidato del Movimento Cinque Stelle Angiolino Cirulli è al 16,7%. Emma Bonino in testa nel collegio uninominale Roma 1 con il 38,91 % di preferenze quando le sezioni scrutinate sono 537 su 552. Dopo di lei, con il 32,09% si piazza il candidato del centro destra Federico Iadicicco. Il M5s segue a distanza: Claudio Consolo ha ottenuto il 18,81% di voti.

E un primo dato clamoroso è arrivato da Nardò in Puglia, dove Barbara Lezzi alla guida della corsa M5s ha conquistato il seggio nel collegio uninominale, battendo il candidato di centrodestra Luciano Cariddi ma anche due sfidanti considerati big: Teresa Bellanova per il Pd e soprattutto Massimo D’Alema, schierato da Leu, con una percentuale che si ferma al 3,9%, poco sopra la media regionale presa dal partito di Grasso, ed è ultimo tra i candidati. Molto male anche Pietro Grasso, candidatosi nella sua Palermo, dove non supera il 6%.

Il ministro dell’Interno Marco Minniti, l’uomo della “sicurezza” del Pd ha subito una grande sconfitta avendo la peggio nel collegio uninominale di Pesaro per la Camera dove è arrivato terzo con il 27.89%. A scrutinio quasi completato (260 sezioni su 268) ha vinto il candidato del Movimento Cinque Stelle  Andrea Cecconi, che ha ricevuto il 34,8% dei voti. Cecconi è dei 14  coinvolti nello scandalo di “rimborsopoli”, il quale  deferito dai probiviri, si è impegnato a lasciare il seggio. Per Minniti, una beffa è davvero atroce, quella di venire sconfitto da una sorta di “non-candidato” ed anche da Anna Maria Renzoni (31,5%) la candidata del centrodestra, che aveva in parte giustificato il raid di Macerata di Traini.

Schiaffo al Pd anche a Ferrara. Dario Franceschini, ministro della Cultura uscente e figura di spicco del Pd, è stato battuto nel suo collegio uninominale di Ferrara. Con 328 sezioni chiuse su 330, la vincitrice è infatti Maura Tomasi del centrodestra, che sfiora il 39,7% dei voti. Franceschini invece ha raccolto  il 29,1%. Unica consolazione, forse, è di aver preso più del candidato pentastellato Marco Falciano, che si aggira attorno al 24,7%. Il ministro è anche capolista per un collegio plurinominale nella sua regione, quindi siederà comunque nei banchi di Montecitorio.

A Roma, nell’uninominale per la Camera (collegio Torre Angela), la delusione nei confronti del Pd è tanto evidente da aver travolto le aspettative di Matteo Orfini. Il candidato del centrosinistra arrivato solo terzo e molto lontano da Lorenzo Fioramonti, ministro dello Sviluppo ‘ombra’ per il M5s, e da Barbara Mannucci del centrodestra.

Nel collegio uninominale di Pisa il candidato del centrodestra Rosellina Sbrana è davanti la ministra Valeria Fedeli al 32,03, a Livorno candidato del centrodestra Roberto Berardi davanti al sottosegretario Silvia Velo. Male anche il ministro del Mezzogiorno Claudio De Vincenti, ‘catapultato’ a Sassuolo e arrivato solo terzo.  Mattia Crucioli (M5s), nel Collegio uninominale 02 di Genova è davanti al candidato del centrodestra Angelo Vaccarezza al 29,92% e a quello del centrosinistra, il ministro della Difesa Roberta Pinotti, al 26,72%.

Entra in Parlamento  Catello Vitiello, candidato dal M5s al collegio uninominale campano di Castellammare di Stabia ma poi espulso perché ex massone, conquistando un seggio alla Camera ottenendo il 46,58% dei voti,. Vitiello ha già reso noto che non è assolutamente intenzionato a fare un passo indietro e quindi entrerà al gruppo Misto. Sembrano invece ormai fuori corsa gli altri due ex massoni finiti nelle liste M5S.

Le affermazioni dei “big” del centrosinistra. Il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan è riuscito a spuntarla a Siena prevalendo sull’economista della Lega Claudio Borghi.  Al terzo posto il candidato M5s Leonardo Franci, con il 21,8%. Nel collegio di Sesto Fiorentino Roberto Giachetti  ha prevalso contro il candidato del centrodestra Manola Aiazzi fermatosi al 25,76%. Nell’Empolese il ministro Luca Lotti si attesta al 40,90% in netto vantaggio rispetto al candidato del centrodestra Ciraolo al 26,73. Marianna Madia, capolista nel collegio di Roma2 ha circa il 37,48% quando sono state scrutinate 180 sezioni su 201. Maria Elena Boschi è stata eletta nel collegio uninominale per la Camera a Bolzano con il 41,23%. Dopo lo scrutinio di tutte le 143 sezioni, Michaela Biancofiore (Fi) arriva al 24,99%. La candidata M5s Filomena Nuzzo è terza con il 20,55%, mentre Norbert Lantschner (LeU) si ferma al 6,28%.

Al Senato, con 3534 sezioni scrutinate su 3954, la coalizione di centrosinistra è al 34,45%, mentre il centrodestra a quota 32,15%. A Firenze, Matteo Renzi è al 44,16 prevalendo sul leghista Alberto Bagnai fermatosi al 24,49. Graziano Delrio conquista a Reggio Emilia il seggio nella sfida uninominale  alla Camera. Affermazione del centrodestra e netta sconfitta per il Pd anche a Modena, dove nella coalizione di centrosinistra la spunta il ministro della salute Beatrice Lorenzin (ora al 36,90% nella sfida al collegio uninominale della Camera).

Nessun problema per tutti i big del centrodestra candidati in Lombardia: da Ignazio La Russa a Paolo Romani, da Licia Ronzulli a Mariastella Gelmini, da Giuseppina Versace a Stefania Craxi, da Michela Vittoria Brambilla a Laura Ravetto, hanno tutti facilmente prevalso nei loro collegi. Per il centrosinistra, probabile la vittoria di 4 candidati, tutti a Milano: Lia QuartapelleBruno Tabacci e Mattia Mor alla Camera e Tommaso Cerno al Senato. Crolla la presidente della Camera Laura Boldrini che con i voti di Liberi e Uguali è quarta con appena il 4,55%.

Pietro Grasso  leader di Liberi e Uguali non ha ottenuto il seggio nell’uninominale nel collegio Palermo 1. Con i risultati definitivi, il presidente uscente del Senato è quarto, ottenendo 11.580 voti parti al 5,81% (qualche decimale sopra quelli della lista, il 5,15%). La vittoria nel collegio è di Steni Di Piazza candidato M5s con 87.301 voti (43,86%). Secondo posto per il centrodestra con Giulio Tantillo (60.363 voti, 30,32%), e terzo per il centrosinistra con Teresa Piccione (33.154 voti, il 16,65%).

Bocciato ancora una voltaAngelo Bonelli  leader dei Verdi, non entra in Parlamento. La lista ‘Insieme‘ è ben lontana dal 3% per il proprzionale. Nell’uninominale Bonelli è arrivato terzo nel collegio di Pesaro Senato, che è stato conquistato dal M5s. I collegi uninominali delle due regioni sono stati tutti conquistati dalla coalizione del Centrodestra e M5s. Netta sconfitta del Pd che deve registrare la mancata elezione alla Camera, tra l’altro, del sottosegretario Gianpiero Bocci e dell’ex ministro Cesare Damiano, presidente della Commissione Lavoro alla Camera. “Di solito quando c’è una debacle come questa il primo che deve trarne le conseguenze è il segretario del partito, non si può far finta di niente“, ha dichiarato Damiano.

In Friuli Venezia Giulia la coalizione di centrodestra conquista con il 43%  tutti i collegi dell’uninominale sia al Senato sia alla Camera. La sfida dei governatori è vinta da Renzo Tondo nei confronti di Debora Serracchiani per la Camera a Trieste, mentre Riccardo Illy cede alla azzurra Laura Stabile al Senato.

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