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15 Dicembre 2025 12:22

La Guardia di Finanza scopre a Barletta una frode fiscale per oltre 45 milioni di euro. Sequestrate 37 “cartiere” e 6 milioni alle società che le utilizzavano

Chiesta all’Agenzia delle Entrate l’adozione di un provvedimento di sospensione delle compensazioni delle imposte con crediti IVA indebitamente generati in capo alle 50 società beneficiarie per un importo complessivo di oltre 1.600.000 Euro, al fine di prevenire ulteriori danni all’Erario.

Il G.I.P. dr. Ivan Barlafante presso il Tribunale di Trani ha convalidato un decreto di sequestro preventivo d’urgenza emesso dalla Procura della Repubblica di Trani al fine di interrompere tempestivamente un articolato meccanismo di frode fiscale perpetrato in diverse regioni che ha visto il coinvolgimento di 87 aziende. Il provvedimento, eseguito dai Finanzieri del Comando Provinciale B.A.T. (Barletta Andria Trani), ha consentito di sottoporre a sequestro 37 aziende che, sulla scorta degli elementi probatori acquisiti in sede investigativa, rientrano nel novero delle cc.dd. società “cartiera”, ossia strutture il cui unico scopo è assicurare un indebito vantaggio d’imposta ad altre imprese attraverso l’emissione di fatture per operazioni inesistenti.

È stato, altresì, eseguito un sequestro preventivo finalizzato alla confisca anche per equivalente di circa 6.000.000 di Euro in capo a 50 società beneficiarie della frode solo nel 2024. In particolare, le indagini, eseguite dai Finanzieri della Compagnia di Trani, traggono origine da un controllo fiscale avviato lo scorso agosto nei confronti di una società di capitali di Trani, esercente l’attività di empori e negozi non specializzati di prodotti non alimentari. L’attività ispettiva, avviata a seguito dell’emersione di indici di pericolosità fiscale, ha consentito di cristallizzare l’assenza di documentazione comprovante i rapporti commerciali intrattenuti dalla predetta società con taluni fornitori. Tale circostanza, unitamente all’esistenza di gravi violazioni tributarie in capo ai predetti fornitori, hanno condotto le Fiamme Gialle a sospendere il controllo fiscale e comunicare tempestivamente alla Procura della Repubblica di Trani una notizia di reato.

Sulla scorta delle prime evidenze investigative, e sotto la direzione del pm dr. Ubaldo Leo della Procura di Trani, i Finanzieri della B.A.T. hanno eseguito i necessari approfondimenti per identificare compiutamente tutti i fornitori connotati dai medesimi indici di pericolosità fiscale, ossia: l’assenza delle prescritte dichiarazioni ai fini delle Imposte Dirette e IVA; l’assenza di versamenti delle imposte; l’assenza di lavoratori dipendenti; l’assenza di beni mobili e/o immobili intestati a titolo di proprietà; l’assenza di contratti di locazione di beni immobili, ove svolgere l’attività sociale. Da tale percorso investigativo è stato possibile individuare una platea di 37 società “cartiera” localizzate in diverse aree del Paese e in prevalenza rappresentate legalmente da soggetti di origine cinese. Queste imprese risultano aver emesso solo nel biennio 2024-2025 circa 220 milioni di Euro di fatture per operazioni inesistenti, per un’imposta corrispondente di oltre 45 milioni di Euro.

La Procura della Repubblica di Trani, sulla scorta delle evidenze probatorie acquisite in sede investigativa, ha disposto il sequestro preventivo d’urgenza delle 37 aziende “cartiera”, al fine di impedire la prosecuzione dello schema criminale, nonché il sequestro preventivo finalizzato alla confisca anche per equivalente di circa 6.000.000 di Euro in capo a 50 società beneficiarie della frode, anch’esse dislocate in diverse Regioni del territorio Nazionale. All’esito delle indagini sono state denunciate complessivamente 82 persone responsabili per le condotte di emissione di fatture per operazioni inesistenti e dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti.

Da ultimo, è stata chiesta all’Agenzia delle Entrate l’adozione di un provvedimento di sospensione delle compensazioni delle imposte con crediti IVA indebitamente generati in capo alle 50 società beneficiarie per un importo complessivo di oltre 1.600.000 Euro, al fine di prevenire ulteriori danni all’Erario. L’attività di indagine coordinata dalla Procura della Repubblica, che prosegue serrata, mira a rafforzare l’azione della Guardia di Finanza per contrastare i fenomeni di illegalità economico finanziaria connotati da maggiore disvalore sociale e pericolosità per la tenuta del sistema economico “sano” e la libera concorrenza, nonché per la tutela dei lavoratori dipendenti, spesso ignare vittime di sistemi e attività truffaldine

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