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26 Aprile 2024 01:30
26 Aprile 2024 01:30

Il Tribunale di Bari da ragione al nostro direttore. La Procura di Taranto invece dorme sonni profondi…

Rigettate tutte le eccezioni sulla titolarità e rappresentanza legale del nostro direttore, che erano state presentate dall' avv. Michele Laforgia (difensore del Gruppo GEDI-LA Repubblica) che ha quindi accolto e legittimato la costituzione di parte civile della nostra società editrice e di de Gennaro

Dinnanzi al giudice dr. Santoro Gip del Tribunale di Bari attraverso i propri legali, i giornalisti Giuliano Foschini (La Repubblica), Vittorio Ricapito (attuale collaboratore della Gazzetta del Mezzogiorno a Taranto) hanno ammesso la propria responsabilità sull’avvenuta violazione del segreto istruttorio, denunciata dal nostro direttore Antonello de Gennaro, che ha visto riconosciute tutte le proprie ragioni e quindi la legittimità della denuncia presentata.

La responsabilità del giornalista Enzo Ferrari (assistito dall’ Avv. Fausto Soggia) direttore del quotidiano Buonasera Taranto, sarà invece competenza del Tribunale di Taranto, foro presso il quale è registrata la testata giornalistica da egli diretta. Il difensore che assiste Foschini e Ricapito ha depositato domanda di oblazione ( che consiste in un ammissione di colpa) per ottenere a pagamento l’ estinzione del reato.

Rigettate tutte le eccezioni sulla titolarità e rappresentanza legale del nostro direttore, che erano state presentate dall’ avv. Michele Laforgia (difensore del Gruppo GEDI-LA Repubblica) che ha quindi accolto e legittimato la costituzione di parte civile della nostra società editrice e di de Gennaro.

Rinviata al prossimo 4 gennaio 2021 invece l’udienza a carico del giornalista Giuseppe De Tommaso direttore de LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO.

La vicenda è relativa alla violazione del segreto istruttorio avvenuta per l’omicidio Axo causato da un contrasto maturato nell’ambiente dello spaccio di droga nel quartiere Salinella di Taranto. Pm titolare del fascicolo era Maurizio Carbone e procuratore facente funzione Pietro Argentino i quali non procedettero per la violazione del segreto istruttorio ed adesso dovranno entrambi rispondere disciplinarmente per le proprie omissioni, dinnanzi al Consiglio Superiore della Magistratura. D’ altronde, come ben noto “la legge è ( e deve essere n.d.r.) uguale per tutti” !

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