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23 Dicembre 2025 19:22

Ecco quali sono gli autovelox censiti e dove si trovano

Si è concluso venerdì il censimento degli autovelox voluto dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Alcuni dispositivi sono stati spenti

Finalmente si è giunti a fare chiarezza sulla questione degli autovelox. Secondo quando disposto dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, gli apparecchi sono stati censiti e adesso i non autorizzati dovranno essere spenti. Altrimenti, ci sarà l’annullamento della multa. Al termine della verifica, che si è conclusa nella giornata di venerdì 28 novembre, il Mit ha rilasciato un elenco ufficiale in cui sono inseriti tutti gli autovelox considerati idonei. In corso di censimenti, Comuni e forze dell’ordine locali hanno dovuto registrare gli apparecchi inserendo il numero di matricola, indispensabile per sapere se vi è stata o meno autorizzazione, e l’esatta ubicazione. Questo per evitare i cosiddetti “autovelox fantasma“.



Adesso che abbiamo finalmente un elenco in cui sono riportati i dispositivi validi
, possiamo sapere quali sono e dove si trovano ubicati. Per consultare la lista, infatti basta andare sul sito del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti (vedi qui). A regolare tutto ciò è l’art. 1, commi 3 e 4, del decreto del Direttore Generale per la motorizzazione n. 367 del 29 settembre 2025. A partire da ieri, sabato 29 novembre, una multa elevata da un autovelox non censito – dunque non inserito nella lista – sarà considerata nulla. Come si legge sul sito del Mit: “Tramite la piattaforma telematica predisposta dal MIT, gli enti hanno indicato, per ogni dispositivo: marca, modello, versione, matricola ove presente, estremi del decreto MIT di approvazione o omologazione, nonché collocazione chilometrica (qualora necessario) e direzione di marcia. Tutti i dati trasmessi sono automaticamente pubblicati e liberamente consultabili sul portale istituzionale del Ministero”.

Esaminando l’elenco, che conta un vastissimo numero di apparecchi, vediamo che sono inseriti dati come il codice accertatore, la denominazione data al dispositivo, il codice catastale, il decreto e la data del decreto, la tipologia di rilevatore, la marca, il modello, la versione e la matricola. “In base a queste informazioni sarà possibile cercare lo strumento di nostro interesse. è necessario un censimento che ci fornisca un quadro quantitativo e qualitativo dettagliato, su scala nazionale, regionale e locale” – aveva detto il Ministro Matteo Salvini – “Questo è fondamentale per riordinare le regole del settore, definire standard e procedure di omologazione e attuare la riforma del Codice della Strada“.

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