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28 Aprile 2024 10:47
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De Laurentiis indagato dalla procura di Roma Roma per falso in bilancio nell’acquisto di Osimhen

Queste compravendite, insieme ad altre 62 trattative concluse, sono state oggetto di segnalazione da parte della Covisoc alla Procura federale: da qui ha avuto inizio l'inchiesta sulle plusvalenze fittizie, perché ai tre prodotti del vivaio del Napoli in effetti non è stato attribuito secondo gli inquirenti un reale valore di mercato

La Procura di Roma ha iscritto nel registro degli indagati Aurelio De Laurentiis presidente del Napoli,  per rispondere dell’ipotesi di reato di falso in bilancio. Il procedimento è legato alle presunte plusvalenze fittizie sull’acquisto di Victor Osimhen dal Lillenel 2020. L’iscrizione di De Laurentiis a Roma è avvenuta dopo la ricezione degli atti da parte dei pm della procura di Napoli. La Guardia di Finanza nel giugno del 2022, su mandato dei pm napoletani, aveva sequestrato le documentazioni relative all’acquisto del calciatore nigeriano con perquisizioni svolte a Castel Volturno, Roma ed in Francia.

Osimhen acquistato dal Napoli nell’estate del 2020 venendo pagato per oltre 71 milioni di euro, 50 dei quali pagati “cash” ai francesi del Lille. Una trattativa che ha generato quasi 20 milioni di plusvalenze sulle quali la Guardia di Finanza ha indagato per oltre un anno. Sotto i riflettori degli investigatori c’è la valutazione, 21 milioni e 250 mila euro, che venne attribuita a quattro calciatori del Napoli ceduti al Lille come parziale contropartira tecnica: il portiere Orestis Karnezis e i giovani – che all’epoca giocavano con la Primavera – Claudio Manzi, Luigi Liguori e Ciro Palmieri. A differenza di Karnezis (ritiratosi lo scorso anno dal calcio giocato ) stranamente nessuno dei tre giovani calciatori ha mai giocato nel Lille. Da qui i legittimi sospetti sulla plusvalenza, esaminati anche dalla giustizia sportiva che stranamente ha escluso illeciti da parte del Napoli. Sarà forse perchè ci sono non pochi magistrati federali tifosi del Napoli ?

Ma ci sono anche alcune operazioni passate effettuate in uscita dal Napoli che sono risultate più che sospette, come quella del brasiliano Carlos Vinicius che è stato acquistato nel 2018 da De Laurentis da un club portoghese di seconda divisione per poi essere ceduto l’anno dopo, senza aver mai esordito e giocato in Serie A, al Benfica per una somma pari a 17 milioni di euro !

Caso Osimhen, le osservazioni del New York Times

Sul caso legato all’acquisto della punta nigeriana, si era anche espresso il New York Times, scrivendo: “Lo scambio in esame ha permesso al club di ridurre alcuni dei costi – almeno sulla carta – associati all’acquisto di Osimhen, uno degli arrivi più costosi nella storia del club. Cedendo i quattro giocatori minori al Lille e inserendoli nell’affare Osimhen, il Napoli è stato in grado di mostrare i 20,1 milioni di euro come un guadagno di milioni sui suoi libri contabili, una pratica nota come plusvalenza, che nelle ultime stagioni è diventata comune nelle trattative di trasferimento”. Secca fu la risposta di De Laurentiis, contattato dalla stessa testata giornalistica: “Non sono preoccupato perchè sono un guerriero“.

Queste compravendite, insieme ad altre 62 trattative concluse, sono state oggetto di segnalazione da parte della Covisoc alla Procura federale: da qui ha avuto inizio l’inchiesta sulle plusvalenze fittizie, perché ai tre prodotti del vivaio del Napoli in effetti non è stato attribuito secondo gli inquirenti un reale valore di mercato. Nessuno dei tre calciatori è andato in Francia, hanno firmato i contratti a Castel Volturno e sono stati subito dopo girati in prestito a squadre di Serie C e D, perdendosi poi anche in categorie inferiori. Un “modus operandi” che, oltre ad aver contrariato gli stessi atleti, ha finito per accendere i riflettori degli organi sia della giustizia sportiva che di quella ordinaria.

Emblematiche le dichiarazioni del calciatore Palmieri in un’intervista: Questa situazione ha pesato tanto sulla mia carriera e mi fa rabbia. Abbiamo scoperto che non era un’operazione fatta per noi, per il nostro futuro. Era per altro”. Per quanto riguarda il procedimento federale, nell’aprile 2022 il Tribunale della Figc il Napoli, non è riscontrato un vero e proprio sistema, quanto l’occasionalità di questo tipo di operazione. Tuttavia, sul piano della giustizia ordinaria il discorso è proseguito alla Procura di Napoli che ora ha trasferito tutto a Roma, in quanto il bilancio del Napoli Calcio è consolidato nella Filmlauro, la società della famiglia De Laurentis che fa profitti prevalentemente con il calcio, invece di occuparsi della sua iniziale attività cinematografica.

Qualora la procura federale dovesse ricevere atti con nuovi elementi, non conosciuti all’epoca, potrebbe nuovamente deferire, anche per la stessa operazione, utilizzando l’istituto della revocazione, già impiegato ad esempio, per riaprire il processo contro la Juventus. Quali potrebbero essere? Ad esempio, la deposizione di qualcuno dei ragazzi coinvolti o l’esito di alcune perquisizioni.

Quali i casi in cui il procuratore federale può chiedere la revocazione ? Entro i 30 giorni da quando viene a conoscenza di fatti nuovi sono i seguenti, come riporta il Codice di giustizia sportiva: a) se sono l’effetto del dolo di una delle parti in danno all’altra; b) se si è giudicato in base a prove riconosciute false dopo la decisione; c) se, a causa di forza maggiore o per fatto altrui, la parte non ha potuto presentare nel precedente procedimento documenti influenti ai fini del decidere; d) se è stato omesso l’esame di un fatto decisivo che non si è potuto conoscere nel precedente procedimento, oppure sono sopravvenuti, dopo che la decisione è divenuta inappellabile, fatti nuovi la cui conoscenza avrebbe comportato una diversa pronuncia; e) se nel precedente procedimento è stato commesso dall’organo giudicante un errore di fatto risultante dagli atti e documenti della causa.

Insomma, fino a quando la procura della Federcalcio non riceverà i nuovi atti, non sarà possibile sapere se ci sarà spazio per un nuovo processo sportivo. Quindi la partita non è (ancora) definitivamente chiusa.

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