MENU
27 Luglio 2024 03:53
27 Luglio 2024 03:53

Da oggi stop alle telefonate mute dei Call center: in vigore le nuove norme del Garante Privacy

L'Autorità Garante ha stabilito le regole per una pratica commerciale che arrivava a creare stati di ansia e disagionelle persone, con continue chiamate senza poi nessuno al telefono

Da oggi i call center dovranno adeguarsi e sopratutto le nuove normative stabilite ed  emanate dal Garante della Privacy per bloccare il fenomeno delle cosiddette “telefonate mute”, che era considerata una consuetudine che causa grave disturbo alle persone. Le nuove regole decise lo scorso anno dall’Autorità per bloccare questo fenomeno estremamente invasivo, che generava (come si legge nel testo del Garante)  “nell’utente particolari ansietà, allarme, sospetto, fastidio e disappunto, oltre alla frustrazione connessa al senso di impotenza e all’incapacità di reagire all’evento

Il Garante ha paragonato le chiamate mute dei call center ad una forma di stalking. “E’ importante garantire la massima produttività dei call center, – aveva dichiarato il presidente dell’Autorità,  Antonello Soro – ma i costi della loro attività non possono essere scaricati sugli abbonati inermi. Se alcune pratiche di marketing telefonico  vengono vissute dagli utenti addirittura come una forma di stalking, significa che l’impresa non sta facendo bene il suo lavoro. E’ prioritario per le stesse società di telemarketing che le cosiddette chiamate mute’ vengano drasticamente ridotte“. 

Ecco le nuove regole prevedono cinque principi di buon senso:

1) i call center devono tenere precisa traccia delle “chiamate mute“, che devono comunque essere interrotte trascorsi 3 secondi dalla risposta dell’utente;

2) non possono verificarsi più di 3 telefonatemute” ogni 100 andate “a buon fine”. Tale rapporto deve essere rispettato nell’ambito di ogni singola campagna di telemarketing;

3) l’utente non può più essere messo in attesa silenziosa, ma il sistema deve generare una sorta di rumore ambientale, il cosiddetto “comfort noise” (ad es. con voci di sottofondo, squilli di telefono, brusio), per lasciar capire che le telefonate provengano da un call center e non da un eventuale molestatore;

4) l’utente disturbato da una chiamata muta non può essere ricontattato per 5 giorni e, al contatto successivo, deve essere garantita la presenza di un operatore;

5) i call center sono tenuti a conservare per almeno due anni i report statistici delle telefonate “mute” effettuate per ciascuna campagna, così da consentire eventuali controlli.

TAGS

Sostieni ilcorrieredelgiorno.it: il tuo contributo è fondamentale

Il tuo sostegno ci aiuta a garantire la nostra informazione libera ed indipendente e ci consente di continuare a fornire un giornalismo online al servizio dei lettori, senza padroni e padrini. Il tuo contributo è fondamentale per la nostra libertà.

Grazie, Antonello de Gennaro

Articoli Correlati

Nel Salento un intero paese senza acqua. La sindaca: “Abbiamo paura per anziani e bambini”. Per l' Acquedotto Pugliese: "è tutto a posto"
Dopo il Cyber caos, il lento ritorno alla normalità
Down informatico in tutto il mondo, manda gli aeroporti in tilt: cancellati quasi 4.300 voli
Antitrust avvia istruttoria su società dei gruppi Armani e Dior
Le "furbate" degli editori della Gazzetta del Mezzogiorno finiscono in Parlamento e sotto i riflettori delle Fiamme Gialle
A Bari l’evento "La Ripartenza, liberi di pensare" ideato dal giornalista Nicola Porro
Cerca
Archivi
Inchiesta Genova: dimissioni del governatore Toti. La magistratura condiziona la politica regionale
L'allerta di Israele: per lo Shin Bet rischio di attacchi terroristici iraniani ai Giochi di Parigi 2024
D.I.A., Polizia e Guardia di Finanza confiscano beni per circa 30 milioni di euro ad imprenditore casertano contiguo al clan Belforte
Corte dei Conti: XX Giochi del Mediterraneo tra criticità’ e segnali di miglioramento per le infrastrutture
Il Tribunale Fallimentare di Bari concede il concordato alla Costruzioni Generali della famiglia Mazzitelli

Cerca nel sito