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17 Maggio 2024 01:25
17 Maggio 2024 01:25

Corruzione al Parlamento Europeo, per il Tribunale di Brescia: “Moglie e figlia di Panzeri si possono consegnare al Belgio”.

Dall'inizio dell'operazione della magistratura belga che ha portato all'arresto di 6 persone e a 20 perquisizioni, a partire da venerdì scorso, "i mezzi informatici di dieci assistenti parlamentari sono stati congelati per evitare che i dati necessari all'inchiesta non sparissero". È quanto si legge in un comunicato della Procura belga

La Corte d’appello di Brescia ha dato semaforo verde alla consegna della moglie Maria Dolores Colleonie e di Silvia Panzeri, figlia di Antonio Panzeri all’ Autorità Giudiziaria del Belgio che ha emesso un mandato di arresto internazionale su di loro. Il giudice della Corte d’appello di Brescia Anna Dalla Libera scrive nel provvedimento di convalida dell’arresto “Non appaiono sussistere cause ostative alla consegna” al Belgio, delle due donne di casa Panzeri fermate venerdì nell’abitazione di famiglia a Calusco d’Adda (Bergamo) e poi poste ai domiciliari.

Antonio Panzeri ex eurodeputato del PD e Articolo Uno

Le due donne rispondono delle accuse di corruzione, riciclaggio e associazione per delinquere per fatti commessi dal 1 gennaio 2021 all’8 dicembre 2022. Il giudice di Brescia, disponendo gli arresti domiciliari delle due donne, nel suo provvedimento ha scritto che “la misura è idonea a garantire la consegna alle autorità del Belgio“.  Nel corso dell’udienza, come riportato dall’ordinanza , la moglie e la figlia di Panzerinon hanno espresso il consenso ad essere consegnate e non hanno rinunciato al principio di specialità“. La Corte d’Appello di Brescia, in composizione collegiale, ha fissato l’udienza per discutere della consegna, il 19 dicembre per la Colleoni e il giorno dopo per sua figlia Silvia Panzeri.

Tra ieri sera e oggi sono state effettuate dalla Guardia di Finanza delle perquisizioni nelle abitazioni a Milano e nella Bergamasca riconducibili ad Antonio Panzeri e alla sua famiglia in esecuzione di un ordine di investigazione europea nell’ambito dell’inchiesta di Bruxelles per presunte tangenti da parte di Qatar e Marocco, in cambio di un appoggio politico all’Europarlamento. Le Fiamme Gialle hanno rinvenuto e sequestrato nell’abitazione della famiglia Panzeri a Calusco d’Adda, in provincia di Bergamo contanti per una somma di 17mila euro. Al momento nella casa si trova agli arresti domiciliari Maria Dolores Colleoni, la moglie di Panzeri, destinataria insieme alla figlia Silvia Panzeri di un mandato di arresto europeo.

Le perquisizioni sono state disposte dalla magistratura belga nell’inchiesta di Bruxelles per associazione per delinquere, corruzione e riciclaggio per favorire Qatar e Marocco, che hanno portato all’arresto fra gli altri dell’ex europarlamentare Panzeri , della figlia, della moglie e della vicepresidente del Parlamento Europeo Eva Kaili e del suo compagno Francesco Giorgi. Da quanto si è appreso, sono stati sequestrati anche supporti informatici e documenti che potrebbero rivelarsi utili nel corso delle indagini.

Eseguiti anche degli accertamenti bancari su diversi conti bancari riconducibili all’ex europarlamentare Panzeri: il decreto di perquisizione è stato firmato dal procuratore aggiunto di Milano Fabio De Pasquale, a capo del dipartimento Affari internazionali, che sta operando in collaborazione con Eurojust, riguarda in particolare l’abitazione della famiglia Panzeri a Calusco D’Adda (Bergamo), ma anche un ufficio a Milano e l’abitazione milanese dell’arrestato Francesco Giorgi, ex collaboratore dell’ex europarlamentare dem Panzeri. Da quanto emerge sono stati sequestrati anche degli orologi di lusso (ma non si sa al momento a chi), oltre a supporti informatici e documenti.

Perquisita ieri dalla Guardia di Finanza anche l’abitazione milanese di Francesco Giorgi, assistente europarlamentare e compagno della vice presidente del Parlamento europeo, Eva Kaili, sulla base di un’ordine di investigazione europeo legato all’inchiesta Qatargate della Procura federale di Bruxelles.

La Camera del Lavoro di Milano, di cui Antonio Panzeri è stato segretario generale dal 1995 al 2003, ha espresso “sdegno per la gravità dei fatti denunciati” nell’inchiesta di Bruxelles sulle tangenti in Qatar. Lo si apprende da una nota in cui la Cgil milanese sottolinea che “sarà compito della magistratura e dei tribunali accertare le responsabilità” degli indagati, tra cui lo stesso Panzeri. “Siamo convinti che i diritti dei lavoratori e le battaglie per la difesa, la dignità e promozione del lavoro non possono essere oggetto di scambi di qualsivoglia natura. La Camera del Lavoro di Milano e tutta la Cgil – conclude il sindacato – continueranno nel loro impegno a favore delle lavoratrici e dei lavoratori per la difesa dei loro diritti e per il miglioramento delle loro condizioni“.

Alessandra Moretti, europarlamentare del PD

Erano già stati posti i sigilli in nel settore G, di Palazzo Spinelli, dove al quindicesimo piano si trovano gli uffici – tra gli altri – degli eurodeputati Maria Arena, Alessandra Moretti e Marc Tarabella, mentre al decimo piano sono stati sigillati almeno altri tre uffici, tra cui quello della vice presidente Eva Kaili (Socialisti & Democratici). Gli agenti della Polizia federale belga, in borghese con la fascia della polizia al braccio, si sono spostati verso il settore Q, dove si sono trattenuti per un’altra mezz’ora almeno.

A quanto constatato dall’Ansa, gli uffici sigillati negli edifici dell’Eurocamera a Strasburgo sarebbero legati ad almeno due eurodeputati: Cozzolino ed Alessandra Moretti, entrambi eletti e militanti nelle file del Pd che non risultano indagati dalla Procura belga. Si tratta delle stanze dove lavorano gli assistenti parlamentari dei due esponenti socialisti e i sigilli fanno seguito alle perquisizioni avvenute negli edifici del Parlamento Europeo a Bruxelles. Nelle scorse ore, nella capitale belga, è stato perquisito l’ufficio di una delle assistenti parlamentari di Moretti, Francesca Garbagnati, che al momento non risulta tra gli indagati.

Procura del Belgio: “congelati” computer di 10 assistenti. Dall’inizio dell’operazione della magistratura belga che ha portato all’arresto di 6 persone e a 20 perquisizioni, a partire da venerdì scorso, “i mezzi informatici di dieci assistenti parlamentari sono stati congelati per evitare che i dati necessari all’inchiesta non sparissero”. È quanto si legge in un comunicato della Procura belga. Il dossier della procura, “gestito da un giudice istruttore di Bruxelles, è stato aperto da più di quattro mesi per corruzione, riciclaggio e organizzazione criminale”, spiega la nota.

“Da venerdì, con il sostegno dei servizi di sicurezza del Parlamento Europeo, i mezzi informatici di 10 assistenti parlamentari erano stati congelati” affinchè i dati che contenevano non sparissero. La perquisizione di oggi al Parlamento europeo “aveva quindi come obiettivo quello di ottenere questi dati”. “Altre perquisizioni – continua la Procura federale – sono avvenute ieri in Italia. In tutto, dall’inizio delle operazioni, ci sono state 20 perquisizioni: 19 in residenze e uffici oltre a quella di oggi nei locali del Parlamento europeo. Sono stati sequestrati, in tre diversi luoghi, diverse centinaia di migliaia di euro: 600 mila al domicilio di uno dei sospetti, diverse centinaia di migliaia in una valigia che si trovava in una camera di albergo a Bruxelles e circa 150 mila circa in un appartamento di proprietà di un deputato europeo. Ad oggi, in questo dossier, sono state arrestate 6 persone. Per quattro, fra cui un parlamentare europeo, è stato confermato lo stato di arresto“. Nella nota si conferma senza citarla che l’arresto della vicepresidente Eva Kaili è stato possibile nonostante l’immunità parlamentare perché ci si trovava dinanzi a un caso di flagranza di reato.

il ministro degli Esteri, Antonio Tajani

“L’Italia è un grande Paese e, se ci sono dei parlamentari o degli assistenti che hanno commesso dei reati, è una questione che riguarda le singole persone e non il sistema Italia“. ha commentato il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, al termine del Consiglio Affari esteri. “Noi non dobbiamo permettere che la supposta corruzione di alcuni nella violazione di regole con comportamenti inaccettabili da parte di alcuni danneggi il ruolo del Parlamento europeo, l’unica istituzione democratica eletta dai cittadini, e dell’Ue”, ha aggiunto Tajani. “Fa benissimo la presidente Metsola, che ha tutto il nostro sostegno, a difendere il ruolo del Parlamento e a insistere sulla trasparenza. Condividiamo tutte le iniziative che ha annunciato questo pomeriggio a Strasburgo”, ha concluso il vice premier e ministro degli esteri del Governo Meloni.

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