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19 Marzo 2024 03:42
19 Marzo 2024 03:42

I commissari di ILVA in AS hanno denunciato Arcelor Mittal alla Procura di Taranto

Presentato esposto denuncia al fine di verificare la sussistenza di ipotesi di rilevanza penale, sui fatti e comportamenti, inerenti al rapporto contrattuale con Arcelor Mittal Italia, lesivi dell’economia nazionale. Lunedì si svolgerà un' iniziativa mai accaduta in passato, si fermeranno anche le imprese che lavorano in appalto e nell’indotto ex-Ilva, che aspettano pagamenti arretrati di 200 milioni, 50 dei quali imputabili alla gestione ArcelorMittal Italia

ROMA – Con una nota stringata di poche parole in data odierna i Commissari Straordinari di ILVA in amministrazione straordinaria hanno reso noto di aver consegnato nelle mani del Procuratore di Taranto dr. Carlo Maria Capristo e del procuratore aggiunto dr. Maurizio Carbone un esposto denuncia al fine di verificare la sussistenza di ipotesi di rilevanza penale, sui fatti e comportamenti, inerenti al rapporto contrattuale con Arcelor Mittal Italia, lesivi dell’economia nazionale.

I commissari ILVA ipotizzano nei confronti di Arcelor Mittal la violazione dell’art.499 del codice penale. Articolo che punisce con la reclusione da 3 a 12 anni o con una multa non inferiore circa 2.000 euro “chiunque, distruggendo materie prime o prodotti agricoli o industriali, ovvero mezzi di produzione, cagiona un grave nocumento alla produzione nazionale” e quindi all’economia del nostro Paese, “o fa venir meno in misura notevole merci di comune o largo consumo”. Per sostenere tale ipotesi di reato nella denuncia si fa riferimento al fatto che il processo messo in atto da parte del gruppo franco-indiano di abbassamento della produzione degli impianti e di riduzione del loro calore li può danneggiare e si sottolinea che lo stabilimento di Taranto è strategico dal punto di vista nazionale “ex lege”.

La Procura guidata dal procuratore di Taranto, Carlo Maria Capristo conseguentemente ha avviato un fascicolo d’indagine contro ignoti (modello 44)  , a carico di ignoti, in cui si ipotizza la violazione dell’art.499 del Codice penale: ‘Distruzione di materie prime o di prodotti agricoli o industriali ovvero di mezzi di produzione’. In pratica lo stesso reato ipotizzato dai commissari straordinari dell’ ILVA nell’esposto presentato in Procura a Taranto dopo il disimpegno di ArcelorMittal.

Al momento il fascicolo è  assegnato al procuratore Capristo e all’ aggiunto Carbone. L’articolo punisce con la reclusione da 3 a 12 anni e con una multa non inferiore circa 2.065 euro “chiunque, distruggendo materie prime o prodotti agricoli o industriali, ovvero mezzi di produzione, cagiona un grave nocumento alla produzione nazionale, o fa venir meno in misura notevole merci di comune o largo consumo”.

Per sostenere tale ipotesi la cui valutazione è al vaglio della Procura tarantina i commissari ritengono che la decisione di Arcelor Mittal Italia di adottare un “cronoprogramma” per lo spegnimento degli impianti degli siderurgico possa danneggiare gli stessi. La prossima settimana gli inquirenti ed investigatori tarantini inizieranno a convocare le persone informate si fatti ed i primi testimoni per far ampia luce sulla vicenda del polo siderurgico.

In relazione invece alla causa civile promossa da ArcelorMittal è atteso un atto di intervento scritto da parte della Procura di Milano che ha deciso di essere parte del procedimento civile in base all’articolo 70. Secondo la norma, i pm concluderanno l’atto scritto con le loro richieste, in questo caso a sostegno dei commissari dell’ex Ilva. Nel procedimento inoltre potrebbe ‘costituirsi’ autonomamente anche il governo. La Procura di Milano, nel fascicolo esplorativo (modello 45) intende anche accertare sopratutto se in sede di esecuzione del contratto di affitto siano state poste in essere condotte rilevanti sul piano penale che abbiano causato l’eventuale depauperamento del ramo d’azienda.

L’uscita di ArcelorMittal dall’Ilva e dall’Italia è comunque sempre più vicina. La Corte suprema indiana ha dato il via libera ad Arcelor Mittal  per l’acquisizione del gruppo siderurgico indiano Essar Steel. per un controvalore di 6,15 miliardi di euro tra acquisizione e investimenti . In questo caso la famiglia Mittal non dovrà completamente il proprio portafoglio, in quanto l’operazione è condotta in joint venture con i giapponesi di Nippon Steel. Si tratta in ogni caso di un impegno finanziario non molto lontano da quello preventivato due anni fa per acquisire l’ex Ilva di Taranto (4,2 miliardi).

L’investimento previsto per Taranto è stato dirottato verso l’India. Secondo i siti specializzati dell’acciaio, il gruppo siderurgico indiano  Essar Steel,  impiega meno della metà dei dipendenti dell’ex Ilva: 3.800 contro 10.700. a fronte di una capacità superiore: 10 milioni di tonnellate di acciaio l’anno solo nello stabilimento di Hazira contro i 4 milioni di tonnellate di acciaio di Taranto (che a regime erano previste dover diventare 8 milioni ). Ad Hazira in India un manager a inizio carriera guadagna l’equivalente di 5.500 euro l’anno. Grazie a questa operazione Arcelor Mittal entrerà nel mercato domestico dove finora i Mittal non avevano mai investito, pur essendo il secondo mercato mondiale dell’acciaio. Di fatto con l’acquisizione di Essar Steel,  ArcelorMittal con la joint-venture Nippon Steel diventerebbe  il quarto produttore siderurgico indiano.

I parchi minerali dell’ ex-Ilva svuotati….

Ex Ilva, le foto dei depositi vuoti. Nei mesi scorsi su lavorava per coprire i parchi minerali hanno coperti per non fare alzare più le polveri sul limitrofo quartiere deiTamburi. Ma oggi quei parchi dell’ex Ilva sono ormai quasi vuoti. Queste sono le foto, pervenute al nostro giornale in forma anonima, che sarebbero state scattate una settimana fa, e cioè quando ArcelorMittal alla banchina del molo polisettoriale del porto di Taranto, ha fermato lo scarico dalle navi delle materie prime necessarie alla produzione.

Lunedì si svolgerà un’ iniziativa mai accaduta in passato, si fermeranno anche le imprese che lavorano in appalto e nell’indotto ex-Ilva, che aspettano pagamenti arretrati di 200 milioni, 50 dei quali imputabili alla gestione ArcelorMittal Italia. Le società dell’indotto jonico non forniranno più servizi all’Ilva. Una  decisione che la Cgil di Taranto non condivide dimenticando che i soldi per gli stipendi li tirano fuori le imprese locali….

Nel frattempo il giornalista Vittorio Feltri direttore del quotidiano Libero , su Twitter,  ha qualcosa da puntualizzare sul caso dell’Ex ILVA e della fuga dall’Italia di Arcelor Mittal: “Tutte le tv e tutti i giornali italiani si scagliano contro gli indiani dell’ILVA – dice Feltri  – e nessuno si sogna di sentire la controparte che avrà pure qualcosa da dire per spiegare perché i suddetti indiani mollano l’azienda“. Evidentemente con l’età avanzata Feltri si documenta poco e male…

 

 

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