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18 Aprile 2024 19:56
18 Aprile 2024 19:56

Colosseo il più visitato nel 2019. Uffizi e Pompei sul podio dei musei d’Italia

Boom per la Galleria Nazionale delle Marche, +37% in un anno. Oltre 7,5 milioni di visitatori per l'Anfiteatro Flavio, in cima alla classifica. Il ministro Dario Franceschini: "Risultati straordinari". Da segnalare l'assenza nella Top30 del Museo Marta di Taranto, città che deve ancora capire le potenzialità di proventi economici derivanti dal turismo culturale

ROMA – Il Colosseo sempre  stabilmente al top della classifica con oltre 7,5 milioni di visitatori, seguito dagli Uffizi con 4,4 milioni di ingressi e dagli scavi di Pompei con circa 4 milioni di presenze, 160 mila in più rispetto al 2018. Ai piedi del podio la Galleria dell’Accademia di Firenze e Castel Sant’Angelo a Roma, sono le realtà che da molti anni occupano la cima della classifica della Top 30.

La top 30 dei musei e dei parchi archeologici statali elaborata dal Ministero peri beni e le attività culturali e per il turismo offre nel 2019 delle conferme ma anche delle novità, come ad esempio il boom della Galleria Nazionale delle Marche, che registra un più 36,8 per cento e sale di sette posizioni entrando al ventiseiesimo posto della top dove mancava dal 2012.

Da segnalare i musei della Basilicata non presenti nella Top 30, ma con un’ottima prestazione,  che nell’anno di Matera Capitale europea della cultura hanno visto crescere gli ingressi di circa 50.000 unità, con un tasso di incremento vicino al +20% tanto da poter parlare di un vero e proprio “Effetto Matera” nei principali luoghi della cultura lucani.

Si è fermato il trend di crescita del numero di visitatori per i musei e i siti archeologici italiani. Per la prima volta dal 2013, infatti, il dato ha segnato una flessione: nel 2019, secondo il report diffuso dal ministero per i Beni culturali, sono stati registrati oltre 55 milioni di ingressi, sotto la soglia record dei 55,5 dell’anno precedente. Il calo è stato attribuito alle ondate di maltempo “che hanno penalizzato i parchi archeologici e siti all’aperto“. Inoltre ha pesato la parziale cancellazione delle domeniche gratuite, poi ripristinate e rese permanenti con il ritorno di Dario Franceschini alla guida del ministero nel settembre scorso.

Dario Franceschini

Risultati straordinari. Ora bisogna andare avanti sul percorso dell’innovazione ” ha commentato il Ministro peri beni e le attività culturali e per il turismo, Dario Franceschini.A qualche anno dalla riforma dei musei i risultati straordinari si vedono sempre di più grazie al lavoro dei direttori e di tutto il personale. Più incassi vogliono dire più risorse per tutela e ricerca, servizi museali. Andremo avanti sul percorso dell’innovazione”,

Nel 2019 nei primi trenta musei e parchi archeologici statali sono  entrati  complessivamente quasi 30 milioni di visitatori (circa 700.000 ingressi in più rispetto al 2018 con un incremento del 2,4%) che rappresentano più della metà dei visitatori dell’intero sistema museale statale.

La revisione al rialzo del sistema tariffario con il rincaro dei biglietti ha comunque compensato la leggera flessione del numero dei visitatori: gli incassi complessivi hanno segnato un balzo del 5% (pari a circa 12 milioni di euro). Soddisfatto il ministro Franceschini: “A qualche anno dalla riforma dei musei i risultati straordinari si vedono sempre di più grazie al lavoro dei direttori e di tutto il personale. Più incassi vogliono dire più risorse per tutela, ricerca e servizi “.

Tra gli istituti gratuiti, da segnalare l’exploit del Pantheon, che supera quota 9 milioni di visitatori, con un aumento del 4% pari a circa 400.000 visitatori in più rispetto al 2018. Ottimo risultato anche per il Vittoriano – recentemente reso autonomo insieme a Palazzo Venezia – che cresce del 9% portandosi a oltre 3 milioni di ingressi.

Le situazioni più deludenti riguardano la Reggia di Venaria (che perde 120 mila visitatori), la Reggia di Caserta (- 125 mila persone) e a Firenze le Gallerie del Bargello (che perdono 60 mila turisti). Giù anche la Galleria Borghese a Roma (-40 mila presenze) ed il  Museo Marta di Taranto, città che deve ancora capire le potenzialità di proventi economici derivanti dal turismo culturale.

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