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29 Aprile 2024 19:01
29 Aprile 2024 19:01

Camera, il leghista Lorenzo Fontana eletto presidente

Dopo l'elezione di Ignazio La Russa al Senato, oggi la giornata decisiva a Montecitorio. DIRETTA VIDEO DELLA VOTAZIONE

Lorenzo Fontana, esponente della Lega, è stato eletto presidente della Camera. Il raggiungimento del quorum, nel corso della quarta votazione, è stato salutato dall’applauso della maggioranza. Dai banchi dell’opposizione, invece, niente applausi da Pd e M5S. Fontana ha ottenuto 222 voti: 77 per Maria Cecilia Guerra (Pd), 52 per Federico Cafiero de Raho (M5S), 22 per Matteo Richetti (Italia Viva-Azione). Due voti dispersi, 11 schede nulle, 6 le bianche.

Dopo i tre voti senza quorum di ieri, la Camera dei deputati era tornata a riunirsi questa mattina per tentare di eleggere il suo presidente  Con l’elezione del presidente del Senato senza la partecipazione di Forza Italia e grazie al soccorso dell’opposizione, oggi a a Montecitorio si gioca dunque un’altra partita con la Lega che schierava Lorenzo Fontana, già vicepresidente della Camera, come candidato per la terza carica dello Stato. Candidato che, questa volta è stato appoggiato e votato anche dai deputati azzurri. “Forza Italia voterà Lorenzo Fontana come Presidente della Camera dei deputati”, assicura infatti in un tweet Antonio Tajani, Coordinatore nazionale del partito, dopo lo strappo di ieri al Senato. “Oggi votiamo Fontana, sulla scheda scriviamo Lorenzo Fontana, visto che ce ne sono diversi…”, ha poi ribadito l’azzurro ai giornalisti. Quanto alle consultazioni al Quirinale, se il centrodestra andrà unito o meno, Tajani taglia corto: “Oggi eleggiamo Fontana, per le consultazioni c’è tempo, vedremo…”.

Già ieri il capogruppo uscente di Forza Italia alla Camera, Paolo Barelli, aveva spiegato che il partito avrebbe dato l’ok al leghista (”ritengo di sì’‘). Chi invece non nascondeva una vena polemica era il collega di partito Alessandro Cattaneo, papabile ministro, che spiegava: “Non è un problema di nomi. Noi non personalizziamo e non mettiamo veti, noi…’‘. In casa Fi, del resto, pesa ancora il ‘no’ della Meloni all’upgrade governativo della fedelissima di Arcore Licia Ronzulli, anche per un dicastero di fascia medio-bassa, come poteva essere quello dele Politiche Ue. E queste resistenze da parte di via della Scrofa su alcuni nomi indicati dal Cav avrebbero portato gli azzurri a valutare persino la possibilità di presentarsi separati alle consultazioni al Colle per la formazione del nuovo esecutivo.

Un’ipotesi che però, raccontano fonti confidenziali interne, ha diviso Forza Italia, ormai divisa in due correnti, i “filo-ronzulliani” e i parlamentari vicini ad Antonio Tajani. Un’opzione che certo non piace a Meloni, che interpellata in proposito stasera all’uscita di Montecitorio ieri ha tagliato corto così: ”Non lo so, ne parleremo nei prossimi giorni’‘. Più secca la Lega: “Sono prive di fondamento le notizie relative al centrodestra diviso alle consultazioni al Colle”.

“Faremo oggi il nostro presidente della Camera, lo faremo alla prima votazione e il nostro nome è Fontana, aveva sottolineato Giorgia Meloni all’arrivo a Montecitorio subito dopo la riunione coi suoi.

Fontana è una persona autorevole, ha già fatto il vicepresidente della Camera, è stato ministro, è espressione di un partito importante come la Lega e credo che la Lega abbia fatto bene a designare la persona che ritiene più autorevole per fare il presidente della Camera. Avrà la sensibilità, una volta eletto, di essere il presidente di tutti“. Così il capo politico di Noi Moderati Maurizio Lupi, arrivando a Montecitorio, sull’elezione del presidente del Senato e le polemiche sui voti dall’opposizione.

Il Pd invece ha indicato sulla scheda per la elezione del presidente della Camera il nome di Maria Cecilia Guerra. Un nome, quello della sottosegretaria al Mef di bandiera, da offrire a tutte le opposizioni come scelta condivisa. La scelta emerge dalla riunione del gruppo Pd di Montecitorio riunito in questo momento con Enrico Letta.

“No a un presidente omofobo pro Putin” è lo striscione che hanno esposto sui banchi dell’aula di Montecitorio Alessandro Zan e Rachele Scarpa, del Pd, appena iniziata la seduta per l’elezione del presidente. Gli assistenti parlamentari, intervenuti prontamente, hanno sequestrato lo striscione chiaramente riferito a Lorenzo Fontana.

“Orgoglioso di votare Maria Cecilia Guerra alla Presidenza della Camera. Una persona seria. Un messaggio chiaro alla destra che propone con La Russa e Fontana un’idea di Paese regressiva: i nostri valori non sono negoziabili”, scrive quindi su Twitter il deputato e coordinatore di Articolo 1 Arturo Scotto.

Il Terzo polo, Iv e Azione, ha scritto invece il nome di Matteo Richetti sulla scheda. Lo si apprende da fonti dei due partiti.

“Guerra? Noi siamo per la pace…”. aveva risposto ai cronisti con una battuta Giuseppe Conte, arrivando a Montecitorio sul nome fatto dal Pd. “Voteremo Cafiero De Raho”, ha annunciato subito dopo il leader del M5S Giuseppe Conte, dopo aver riunito i deputati eletti nelle file del Movimento alla Camera. Il M5S non convergerà quindi sul nome di Maria Cecilia Guerra, che era stato proposto dal Pd alle altre forze di opposizione.

il vertice della Lega riunito

Non aveva nascosto ottimismo con i suoi deputati riuniti alla Camera Matteo Salvini.Si va verso l’accordo su tutto” (cioè anche la composizione del Governo con i rispettivi ministri), avrebbe detto agli eletti del partito. Giancarlo Giorgetti al Mef ? “Ma che ne so, manca una settimana…” dice il leghista e attuale ministro allo Sviluppo economico arrivando al gruppo della Lega alla Camera.

La votazione in diretta dalla Camera dei Deputati

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