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27 Aprile 2024 04:31
27 Aprile 2024 04:31

Bari. Superevasione fiscale sulle sponsorizzazioni: la Finanza sequestra 3 milioni alla Tradeco

Disposto il sequestro preventivo nella misura per equivalente fino a concorrenza di oltre 3 milioni di euro, che è stato eseguito su beni mobili e immobili della società e dell’indagato a Bari, Altamura, Santeramo in Colle, Roma, Milano, Modena, e Siena

CdG accertamenti GdFI Finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Bari hanno dato seguito ad un provvedimento di sequestro preventivo – emesso dal G.I.P del Tribunale di Bari su proposta della Procura della Repubblica barese – nei confronti della TRA.DE.CO. S.R.L. una società dell’Alta Murgia barese operante nel settore dello smaltimento dei rifiuti,  e del suo rappresentante legale Giuseppe Calia. La vicenda trae origine da una verifica fiscale al termine della quale il rappresentante legale della società è stato deferito all’autorità giudiziaria per avere contabilizzato fatture relative ad operazioni inesistenti per oltre 5 milioni di euro ed aver indebitamente detratto imposta sul valore aggiunto per più di 1 milione.  Le fatturazioni erano principalmente riconducibili a fittizi contratti di sponsorizzazione con numerose associazioni sportive dilettantistiche locali e nazionali.

Schermata 2016-05-19 alle 14.26.31Dall’esame documentale è stato altresì acclarato che la TRA.DE.CO. nel corso degli anni,  aveva operato e certificato ritenute fiscali ai propri dipendenti omettendone però il relativo versamento all’Erario, per un ammontare complessivo di oltre 1,5 Milioni di Euro. Ben 265 lavoratori sono risultati avere una posizione fiscale – contributiva sostanzialmente “irregolare” a causa del fatto che la TRA.DE.CO. aveva persino omesso di operare e quindi di versare le relative ritenute come è emerso dalla copiosa documentazione extracontabile, acquisita al riguardo.

Pertanto è stato disposto il sequestro preventivo nella misura per equivalente fino a concorrenza di oltre 3 milioni di euro, che è stato eseguito su beni mobili e immobili della società e dell’indagato a Bari, Altamura, Santeramo in Colle, Roma, Milano, Modena, e Siena.

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