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8 Dicembre 2024 05:04

Andrea Piazzolla, il factotum di Gina Lollobrigida condannato a 3 anni di carcere per circonvenzione di incapace

Il giudice monocratico del tribunale di piazzale Clodio, dopo la camera di consiglio, oltre alla condanna ha stabilito per Piazzolla anche una multa di 1.000 euro e il sequestro dei suoi beni mobili e immobili. Piazzolla avrà la possibilità di commutare il carcere con una pena alternativa ai servizi sociali.

Il presidente della VIII sezione penale del Tribunale di Roma dr. Marco Marocchi ha così deciso in merito a una vicenda che aveva impegnato la Procura negli anni scorsi. Andrea Piazzolla rispondeva delle accuse avanzate dalla procura di aver approfittato delle fragilità della Lollobrigida per arricchirsi con denaro e beni di sua proprietà. In sintesi il factotum era accusato di aver speso parte del suo patrimonio, ceduto suoi appartamenti e maneggiato arbitrariamente milioni. Piazzolla è stato condannato anche a rifondere le parti civili ed alla provvisionale di 450mila euro. Il giudice ha inoltre deciso il dissequestro della villa sulla Appia Antica a favore degli eredi dell’attrice.

Il giudice monocratico del tribunale di piazzale Clodio, dopo la camera di consiglio, oltre alla condanna ha stabilito per Piazzolla anche una multa di 1.000 euro e il sequestro dei suoi beni mobili e immobiliPiazzolla avrà la possibilità di commutare il carcere con una pena alternativa ai servizi sociali.

La difesa di Piazzolla

“Sono stato l’unico a prendermi cura di Gina Lollobrigida. Non ho mai visto ne’ il figlio ne’ il nipote al cimitero di Subiaco” ha ribadito in aula Piazzolla. Sulla questione dell’ ormai inesistente eredità (come denunciato dalla parte civile) Piazzolla, in una intervista al Corriere della Sera aveva dichiarato: “Non ho mai pensato neanche lontanamente di manipolare Gina ma anche se avessi voluto sarebbe stato impossibile: era la persona più autonoma e indipendente che io abbia mai conosciuto in ogni aspetto della sua vita“.

La posizione della parte civile

Secondo i legali di parte civile, l’ammanco del patrimonio sarebbe di oltre 10 milioni di euro: tanti oggetti preziosi – si parla di 350 beni di proprietà dell’attrice , messi in vendita presso case d’aste tramite un intermediario, Antonio Salvi, anche lui finito a giudizio. Gina Lollobrigida aveva sempre preso in vita le difese del suo ex factotum schierandosi contro il proprio figlio Andrea Milko Skovic e il nipote Dimitri.

La richiesta della procura

La pm Eleonora Fini aveva chiesto otto anni di carcere nei confronti di Piazzolla, assistito dall’avvocato Filippo Morlacchini, il quale si era sempre difeso sostenendo che Lollobrigida fosse perfettamente in grado di intendere e di volere e che aveva voluto fare dei regali a Piazzolla per aver speso tempo e cure nei suoi confronti. La parte civile rappresentata da Milko Skofic assistito dagli avvocati Michele e Alessandro Gentiloni Silverj aveva sostenuto come l’attrice dopo che le era stato fatto il vuoto attorno, fosse stata defraudata di tutto il suo patrimonio. Nel luglio 2023 l’ex collaboratore di Gina Lollobrigida è stato rinviato a giudizio anche perché accusato di essersi appropriato illecitamente del ricavato della vendita della Jaguar dell’attrice – 130mila euro – e per il reato di autoriciclaggio. Il nome di Piazzolla compare poi in un terzo processo legato alla vendita di opere d’arte presenti all’interno della villa romana sull’ Appia dell’attrice.

Le reazioni

Una parola di giustizia su quello che Lollobrigida è la sua famiglia hanno passato negli ultimi dieci anni”, hanno commentato Michele e Alessandro Gentiloni Silveri. “Amareggiato in ogni caso per qualcosa che non doveva accadere” ha detto il figlio della Lollobrigida. “Un giudice estremamente preparato del tribunale di Roma ha riconosciuto la ragionevolezza delle nostre ipotesi e finalmente è stata fatta giustizia”, ha commentato l’avvocato Michele Gentiloni Silveri, legale della famiglia di Gina Lollobrigida.

© CDG1947MEDIAGROUP – RIPRODUZIONE RISERVATA |

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