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3 Maggio 2024 02:59
3 Maggio 2024 02:59

Arrestato Lerario responsabile della Protezione civile in Puglia: aveva appena ricevuto una tangente da 10mila euro

Un ’imprenditore da quanto si apprende, avrebbe consegnato al dirigente regionale, considerato molto vicino al governatore Emiliano, una busta con denaro ritenuta una tangente, secondo quanto rende noto la Procura di Bari. L'imprenditore "ha in corso contratti di appalto per la somma di oltre 2.000.000 di euro con la Protezione Civile"

di REDAZIONE CRONACHE

I finanzieri del Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza di Bari guidati colonnello Luca Cioffi hanno arrestato in flagranza Antonio Mario Lerario, dirigente della Regione Puglia (sezione Strategia e governo dell’offerta e, ad interim, sezione Protezione civile) a un appuntamento tra Lerario e l’imprenditore, per il reato di corruzione, nell’ambito di indagini in corso sul suo ruolo ed operato di dirigente della Regione Puglia. I loro rapporti erano da tempo finiti sotto le osservazioni delle Fiamme Gialle, nell’ambito di inchieste incrociate sulla Protezione civile. L’operazione è stata coordinata dal procuratore Roberto Rossi e dal procuratore aggiunto Alessio Coccioli. Lerario difeso dall’avvocato Michele Laforgia del Foro di Bari è attualmente a disposizione della Procura della Repubblica che dovrà procedere alla richiesta di convalida dell’arresto dopo l’interrogatorio con il Gip, e disporre l’eventuale misura cautelare.

Antonio Mario Lerario , 51 anni, sposato, originario di Acquaviva delle Fonti (in provincia di Bari) ritenuto uno stretto collaboratore del governatore pugliese Michele Emiliano, è stato tratto in arresto dalla Fiamme Gialle, qualche attimo dopo aver ricevuto da parte di Luca Ciro Giovanni Leccese un imprenditore che opera nel settore dell’edilizia, la somma di 10mila euro in banconote da 50 euro contenuti in una busta. L’ imprenditore aveva dei contratti di appalto in corso presso la Protezione civile regionale, per l’importo di oltre due milioni di euro. Le indagini nel frattempo proseguono.

Lo scorso 13 aprile di quest’anno la Giunta regionale pugliese aveva affidato al dipartimento della protezione civile, guidato da Antonio Mario Lerario, il supporto logistico della campagna di immunizzazione, vale a dire l’organizzazione e la logistica della campagna vaccinale, al posto dell’epidemiologo Pier Luigi Lopalco. In quella occasione, Lerario rivolgendosi ai pugliesi, aveva detto: “Noi pensiamo alla logistica però dobbiamo lavorare tutti insieme. Contribuiamo a rendere la campagna vaccinale il più partecipata possibile. Solo insieme ce la faremo. L’obiettivo è di sistema e richiede la partecipazione di ciascuno di noi”.

Il presidente della Regione Michele Emiliano, attraverso un comunicato stampa diffuso in serata “ha appreso con amarezza e sconcerto le notizie di stampa sull’arresto del dirigente Mario Lerario e ha immediatamente disposto la convocazione di una giunta straordinaria” deliberando il conferimento ad interim della Sezione protezione civile e della sezione Strategie e governo dell’offerta a Nicola Lopane, già dirigente regionale della sezione Raccordo e Controlli al sistema regionale.

Sono due le indagini in corso che vedono collegato il nome di Antonio Mario Lerario e gli appalti della Protezione civile. Quella più nota riguarda la realizzazione dell’ospedale Covid alla Fiera del Levante da parte del consorzio Cobar-Itam Oxygen, con la contestata lievitazione dei costi dagli 8 milioni inizialmente preventivati ai 17,5 finali. A coordinare le procedure sull’appalto era stato proprio Lerario il quale in occasione della cerimonia di inaugurazione spiegava che i costi aggiuntivi erano stati determinati da cinque ordini di servizio, che recavano la sua firma personale. Dopo le contestazioni politiche degli onorevoli Raffaele Fitto e Marcello Gemmato e del gruppo di Fratelli d’ Italia al consiglio regionale pugliese, tutta la documentazione dell’appalto era stata acquisita dagli uomini del Nucleo PEF della Guardia di Finanza di Bari, che dalla primavera ad oggi l’ha verificata con la massima attenzione.

L’altra indagine affidata dalla Procura di Bari alla Guardia di Finanza riguarda una gara per l’acquisto di mascherine e altri dispositivi di protezione individuale, che potrebbe essere stata “taroccata” per favorire un imprenditore amico. Probabilmente lo stesso imprenditore che ha consegnato ieri a Lerario quella busta con 10mila euro in contanti in banconote da 50 euro, che per i finanzieri aveva tutta l’aria di una “mazzetta” di Natale.

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