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28 Agosto 2025 10:48

Arrestati in Ticino i fiduciari collegati all’inchiesta sulla cessione sfumata di Visibilia

I due sono coinvolti della gestione della società Wip Finance che - prima del commissariamento - intendeva acquisire il gruppo dalla ministra italiana Daniela Santanchè.

La polizia cantonale ticinese ha arrestato questa mattina due fiduciari Jane Lepori Sassu e Adamo Trane attivi nel Luganese coinvolti nella gestione della società che ha sede nel comune di Paradiso, nell’agglomerato urbano di Lugano, Wip Finance, società che per conto di clienti rimasti anonimi, aveva presentato un’offerta da 2,7 milioni di euro per acquistare dalla ministra italiana Daniela Santanchè il 75% del gruppo Visibilia. Lo scorso dicembre la Santanchè aveva annunciato un accordo per la cessione del 75% di Athena Pubblicità (ex Visibilia Concessionaria), di Visibilia Editore  (editore di giornali come Ciak, Novella 2000 e Visto ) e di un’altra sua società alla svizzera Wip Finance per 2,7 milioni di euro, di cui 600 mila già versati.

Dopo il commissariamento dell’azienda, però, l’intesa è saltata: il 21 luglio Santanchè ha ceduto gratuitamente il 75% di Athena e, di conseguenza, l’89,9% di Visibilia Editore all’editore Giorgio Armaroli Secondo indiscrezioni, sarebbe arrivata da uno dei due fiduciari la richiesta di restituzione dell’acconto da 600 mila euro. I legali di Wip Finance contattati dai giornalisti, hanno ritenuto di non rilasciare commenti.  La FINMA ( che corrisponde pressappoco alla CONSOB italiana).aveva nominato l’avvocato Francesco Naef a curatore della società.

Il Ministero pubblico svizzero e la Polizia cantonale hanno confermato l’apertura di un procedimento penale, nato a seguito di indagini sviluppatesi nel corso degli ultimi mesi, che vede al centro la fiduciaria di Lugano. Gli accertamenti sono finalizzati a comprendere se sussistano i presupposti di reati di natura penale nell’ambito di una estesa attività di raccolta e gestione di fondi (investimenti finanziari) in Svizzera e all’estero.

Negli scorsi giorni la Polizia cantonale è proceduto a perquisizioni e sequestri di documentazione cartacea ed informatica. È stato inoltre disposto l’arresto a fronte di reati ipotizzati di truffa e appropriazione indebita, amministrazione infedele e riciclaggio di denaro, della 48enne cittadina svizzera Jane Lepori Sassu presidente di WP Finance e del direttore della società, il 39enne cittadino italiano Adamo Trane , entrambi domiciliati nel Luganese. Misure restrittive della libertà che sono già state confermate dal Giudice dei provvedimenti coercitivi (GPC).

Secondo quanto già emerso nelle scorse settimane i due fiduciari dal Ticino amministravano cinque società riconducibili a soggetti legati a riciclaggio di denaro proveniente da maxi-frodi fiscali orchestrate da clan mafiosi e camorristi. Le stesse società, insieme a decine di altre, risultano collegate all’inchiesta “Moby Dick”, che ha svelato una gigantesca truffa carosello sull’IVA da 1,3 miliardi di euro, di cui 520 milioni sottratti in Italia.

Lo schema truffaldino prevedeva commerci inesistenti di materiale elettronico a prezzi gonfiati, senza però che venisse versata l’IVA dovuta: somme ingenti che invece venivano incassate e nascoste. I due fiduciari non figurano tra gli indagati né tra gli intercettati nell’indagine condotta dalla Procura europea (Eppo) insieme a Guardia di Finanza e Polizia, che ha già portato a 58 arresti in diversi Paesi europei ed extraeuropei, tra cui Italia, Svizzera, Lussemburgo, Gran Bretagna e Dubai.

Resta da accertate se i provvedimenti delle autorità giudiziarie elvetiche siano collegati all’inchiesta “Moby Dick” o alle denunce di Giuseppe Zeno, azionista di minoranza di Visibilia il quale aveva presentato esposti che hanno portato l’Autorità federale di vigilanza sui mercati finanziari (Finma) a commissariare la fiduciaria Wip Finance, che, al momento, ha temporaneamente interrotto la sua attività, relativamente all’operatività della fiduciaria, a cui sono stati applicati i sigilli alla sede .

Non è l’unica inchiesta 

I nomi della presidente e del direttore di Wip Finance, arrestati negli scorsi giorni, non sono però apparsi solo nel quadro di queste indagini. Come riporta il Corriere del Ticinono, figurano infatti anche in un’altra inchiesta italo-svizzera e sarebbe proprio nel quadro di questi accertamenti che la Procura è giunta ai due mandati di arresto.  Alcune società in cui le due persone figuravano in ruoli dirigenziali sono infatti apparse anche nelle carte dell’inchiesta europea Moby Dick, riguardante una maxi-frode all’IVA che vede coinvolta anche la malavita. 

La Procura europea era in particolare convinta che un uomo vicino al clan camorristico napoletano Di Lauro fosse in realtà il gestore di una di queste società (il suo nome figurava a Registro di commercio), riporta collegamento esterno ancora il quotidiano ticinese.   Quest’uomo, al momento dell’arresto a Ginevra, sarebbe stato trovato in possesso di una carta di credito intestata alla fiduciaria ed emessa per conto di una società ceca che ha una succursale a Paradiso, gestita proprio dalla Wip Finance SA

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