Il giudice Umberto Rana nel 2019 era stato coinvolto in un terremoto giudiziario, venendo accusato di un, ipotesi di reato pesantissima, cioè quella di corruzione, nel suo ruolo di presidente della sezione fallimentare del Tribunale di Perugia. Ma lo scorso 12 luglio, dopo un lungo processo svoltosi dinnanzi al Tribunale Penale di Firenze, quale sede competente per giudicare i magistrati umbri., Rana è stato assolto perché “il fatto non sussiste”. Analogo verdetto, pronunciato dal collegio presieduto da Paola Belsito, anche per gli altri imputati, i professionisti Patrizio Caponeri, Andrea Ceccarelli, Roberto De Bernardis, Corrado Maggesi, Francesco Mitridate e Andrea Pedetta.

Il processo al giudice Rana era nato da uno stralcio di un altro procedimento quello del fallimento della società “Gold“ di Franco e Giuseppe Colaiacovo, che coinvolgeva un magistrato perugino, Antonella Duchini. . Da quegli accertamenti, i pm fiorentini Leopoldo De Gregorio e Luca Turco i quali rilevarono diversi episodi, tra il 2018 e il 2019, per i quali secondo l’accusa, il giudice Rana avrebbe ricevuto delle utilità in cambio di consulenze agli “amici“. Al momento delle conclusioni, il pm d’udienza aveva chiesto la condanna a 3 anni e 3 mesi per Rana, 3 anni e 2 mesi per per Caponeri ed 1 anno per Ceccarelli, e l’ assoluzione per tutti gli altri. Ma alla fine, nessuno è stato giudicato colpevole, come spesso accade sopratutto quando un giudice deve giudicare un altro giudice.